Medal of Honor 2010
Tutto un altro gioco
Sebbene sia chiaro come Medal od Honor sia nato dal desiderio di Electronic Arts di raccontare una realistica storia ambientata nella guerra in Afghanistan, é altrettanto chiaro che un FPS intenzionato a conquistare l'attuale pubblico deve comunque offrire un'esperienza multiplayer capace di divertire ed elevare all'ennesima potenza la longevità del gioco in questione. Ecco perché, a fianco del team interno ad EA al lavoro sul singleplayer, la casa americana ha deciso di aggiungere per il lato online i DICE, sviluppatori svedesi famosi, tra le altre, per l'apprezzata saga di Battlefield.
Nella nostra trasferta in Svezia siamo andati proprio negli studi del team in questione, per poter provare in anteprima quanto finora scaturito dal loro impegno, anche dopo aver potuto usufruire dei feedback di coloro che hanno partecipato alla beta online, in modo da correggere e rivedere alcuni elementi. La base fa perno sulla possibilità di sfide per un massimo di ventiquattro giocatori e il lavoro di affinamento ha portato alla naturale scomparsa di crash e bug vari, ma anche ad un corretto bilanciamento delle armi e della loro resa, sia grafica che pratica. Confermati diversi miglioramenti all'hud e i server dedicati, tanto richiesti dagli appassionati del genere, notizia che farà sicuramente felici in molti.
Di fondo, ogni volta che inizieremo a giocare, potremo scegliere se essere Assaltatori (cioé combattenti bilanciati), Special Ops. (soldati più adatti alle distanze ravvicinate) e Cecchini (inutile dire che qui lo sniper detta legge). Quando finiremo una partita, la classe che avremo impersonato guadagnerà punti esperienza, portandola a salire di livello e sbloccare nuovi oggetti. Stiamo parlando non solo di armi, ma anche di mirini e caricatori, capaci di mutare considerevolmente le qualità di fucili, pistole e simili. Ogni elemento cambia infatti skill come range di tiro, danno, stabilità e così via. In base alla nostra esperienza di gioco riusciremo a capire la combinazione più adatta al nostro stile, senza naturalmente dimenticare che ogni mappa ha le sue particolarità e che quindi sarà più o meno indicata ad una precisa tipologia di arma. Meglio puntare su un solo personaggio o cercare di avanzare con tutti e tre per essere pronti a qualsiasi evenienza? A voi la scelta, sappiate solo che alla fine del “tragitto” vi attende la nomea di Tier 1, gli specialisti utilizzati in guerra per risolvere le situazioni più complicate.
L'evoluzione della specie
Abbiamo avuto la possibilità di provare le modalità di gioco multiplayer svelate sino ad oggi, potendoci fare un'idea di quello che troveremo suoi serve EA uno volta messe le mani sulla versione definitiva di Medal of Honor. Si é iniziato a scaldare i mirini con Team Assault, quello che definiremmo come il più classico dei combattimenti a squadre con limite di tempo, dove vince il team che riesce a racimolare più punti, tra uccisioni ed altri elementi come il “kill assist”(mandare un avversario tra le “fauci” di un nostro compagno) o il classico head shot. A fare da contorno la mappa di Garmsir Tow, teatro di una terribile battaglia che ha lasciato macerie su macerie. Il tutto é stato molto divertente, cercando di sfruttare le varie coperture e senza il pericolo di incappare in troppi cecchini.
Siamo poi passati alla modalità Sector, dove i due team in ballo si sfidano per la conquista di vari settori della mappa, per questa occasione ambientata nella base militare di Kunar. In mezzo ad una raffica di proiettili si deve riuscire a rimanere alcuni secondi dentro alle “roccaforti” nemiche per prenderne il controllo, sino ad avere il possesso totale di tutte le postazioni. Ovviamente la situazione rende estremamente complicato il raggiungimento delle varie posizioni chiave, dove i gruppi più affiatati sapranno piazzare qualcuno alla difesa, rendendo i match estremamente combattuti. La fisionomia della mappa a nostra disposizione ha offerto comunque la possibilità di sgattaiolare tra varie costruzioni, rendendo le battaglie molto avvincenti.
Completamente differente Objective Raid, dedicato a chi cerca un'esperienza online a dir poco velocissima. Le partite durano dai tre ai cinque minuti e impongono alle squadre di difendere o conquistare particolari obiettivi, naturalmente interpretando a turno il ruolo di difensori o attaccanti. Questo ci é parso il game mode più interlocutorio, perché nel tempo a nostra disposizione non é stato possibile farsi un'idea su quello che potrà rappresentare nel futuro del gioco. Divertimento rapido o situazione sin troppo confusionaria? Ad ogni modo la mappa del mercato di Kandahar ha dato prova di essere adatta alla situazione, in un mix tra nascondigli e brevi spazi aperti. La presenza di alcune postazioni di fuoco pesante rappresenta indubbiamente il fulcro delle partite: gestirle e sfruttarle a dovere potrebbe essere la strada migliore per la vittoria.
Multiplayer Narrativo
L'impostazione narrativa del singleplayer si riflette anche quando iniziamo a giocare in Combat Mission, tipologia di match mescolata con la storia del titolo. Le due squadre che si fronteggeranno saranno infatti parte integrante di alcuni spezzoni legati alla trama, dove si dovranno difendere o conquistare alcune postazioni che daranno il via a particolari eventi. Ci siamo lanciati sulle Montagne Shah I Kot, dominate dalla neve e dalle intemperie. Nostro compito é stato inizialmente quello di raggiungere una postazione e liberarla dai talebani, attendendo i rinforzi aerei. Una volta sbloccato il primo obiettivo abbiamo poi avuto accesso al secondo e così via, dando il “la” a combattimenti abbastanza lineari ma sostenuti da una interessante linea di continuità. Unico inconveniente é che, una volta conquistata una posizione, questa diventa il nostro punto di respawn, rendendoci prende abbastanza semplici per il nemico. Più di una volta ci é capitato di morire due o tre volte di seguito.
Discorso differente per l'Hardcore Mode che non abbiamo potuto testare ma che si presenta come qualcosa di realmente interessante per i giocatori più competitivi. Si tratta di una modalità in cui dovremo impegnarci all'inverosimile, visto che avremo pochissima vita (tra l'altro non rigenerabile), nessuna mappa a schermo, scarsità di munizioni e il fuoco amico attivo. Insomma, qualcosa per i veri “pro”, che non mancherà di attirare l'utenza alla ricerca di una sfida superiore alla media.
Presenti talvolta anche i veicoli, tra cui abbiamo potuto provare i carri armati, non facilissimi da gestire ma capaci di fare la differenza, sebbene offerti come elemento da gestire con parsimonia: se il vostro carro dovesse venire distrutto non lo vedrete riapparire sulla mappa, ma sarà perso per tutta la durata dello scontro. Interessanti anche i bonus che andranno dalle armi dei nemici uccisi ad altre sbloccabili se saremo capaci di infilare una buona striscia di kill consecutivi. Potrete ritrovarvi persino micidiali lanciarazzi o raid aerei. Proprio riguardo a questo sarà interessante capire con il gioco completo quanto impatto potranno avere tali possibilità nell'economia delle partite, anche se hanno già mostrato un certo fascino
Giocare si é rivelato molto divertente, anche se tutto dovrà essere visto a lungo termine. Indubbiamente questo incontro ravvicinato ha mostrato mappe non enormi ma capaci di offrire azione concitata, tra situazioni adatte alla ricerca dello scontro aperto ad altre dove stare ben attenti al fuoco dei cecchini, insomma un po' per tutti i gusti.
Insomma, il multiplayer di Medal of Honor si preannuncia capace di divertire, grazie all'impegno dei DICE volto a limare sempre di più il proprio lavoro, grazie anche a tutte le segnalazioni di chi ha provato la beta pubblica. Senza dubbio ci sono ancora elementi da aggiustare, come alcune texture, ma la base sembra essere ben solida e pronta a riservarci ancora sorprese, tra armi e situazioni che ancora non ci sono state mostrate. Le modalità poi dovrebbero garantire divertimento per una vasta gamma d'utenza, motivo che dovrebbe far attendere il 15 Ottobre un po' a tutti gli amanti degli FPS.
Sebbene sia chiaro come Medal od Honor sia nato dal desiderio di Electronic Arts di raccontare una realistica storia ambientata nella guerra in Afghanistan, é altrettanto chiaro che un FPS intenzionato a conquistare l'attuale pubblico deve comunque offrire un'esperienza multiplayer capace di divertire ed elevare all'ennesima potenza la longevità del gioco in questione. Ecco perché, a fianco del team interno ad EA al lavoro sul singleplayer, la casa americana ha deciso di aggiungere per il lato online i DICE, sviluppatori svedesi famosi, tra le altre, per l'apprezzata saga di Battlefield.
Nella nostra trasferta in Svezia siamo andati proprio negli studi del team in questione, per poter provare in anteprima quanto finora scaturito dal loro impegno, anche dopo aver potuto usufruire dei feedback di coloro che hanno partecipato alla beta online, in modo da correggere e rivedere alcuni elementi. La base fa perno sulla possibilità di sfide per un massimo di ventiquattro giocatori e il lavoro di affinamento ha portato alla naturale scomparsa di crash e bug vari, ma anche ad un corretto bilanciamento delle armi e della loro resa, sia grafica che pratica. Confermati diversi miglioramenti all'hud e i server dedicati, tanto richiesti dagli appassionati del genere, notizia che farà sicuramente felici in molti.
Di fondo, ogni volta che inizieremo a giocare, potremo scegliere se essere Assaltatori (cioé combattenti bilanciati), Special Ops. (soldati più adatti alle distanze ravvicinate) e Cecchini (inutile dire che qui lo sniper detta legge). Quando finiremo una partita, la classe che avremo impersonato guadagnerà punti esperienza, portandola a salire di livello e sbloccare nuovi oggetti. Stiamo parlando non solo di armi, ma anche di mirini e caricatori, capaci di mutare considerevolmente le qualità di fucili, pistole e simili. Ogni elemento cambia infatti skill come range di tiro, danno, stabilità e così via. In base alla nostra esperienza di gioco riusciremo a capire la combinazione più adatta al nostro stile, senza naturalmente dimenticare che ogni mappa ha le sue particolarità e che quindi sarà più o meno indicata ad una precisa tipologia di arma. Meglio puntare su un solo personaggio o cercare di avanzare con tutti e tre per essere pronti a qualsiasi evenienza? A voi la scelta, sappiate solo che alla fine del “tragitto” vi attende la nomea di Tier 1, gli specialisti utilizzati in guerra per risolvere le situazioni più complicate.
L'evoluzione della specie
Abbiamo avuto la possibilità di provare le modalità di gioco multiplayer svelate sino ad oggi, potendoci fare un'idea di quello che troveremo suoi serve EA uno volta messe le mani sulla versione definitiva di Medal of Honor. Si é iniziato a scaldare i mirini con Team Assault, quello che definiremmo come il più classico dei combattimenti a squadre con limite di tempo, dove vince il team che riesce a racimolare più punti, tra uccisioni ed altri elementi come il “kill assist”(mandare un avversario tra le “fauci” di un nostro compagno) o il classico head shot. A fare da contorno la mappa di Garmsir Tow, teatro di una terribile battaglia che ha lasciato macerie su macerie. Il tutto é stato molto divertente, cercando di sfruttare le varie coperture e senza il pericolo di incappare in troppi cecchini.
Siamo poi passati alla modalità Sector, dove i due team in ballo si sfidano per la conquista di vari settori della mappa, per questa occasione ambientata nella base militare di Kunar. In mezzo ad una raffica di proiettili si deve riuscire a rimanere alcuni secondi dentro alle “roccaforti” nemiche per prenderne il controllo, sino ad avere il possesso totale di tutte le postazioni. Ovviamente la situazione rende estremamente complicato il raggiungimento delle varie posizioni chiave, dove i gruppi più affiatati sapranno piazzare qualcuno alla difesa, rendendo i match estremamente combattuti. La fisionomia della mappa a nostra disposizione ha offerto comunque la possibilità di sgattaiolare tra varie costruzioni, rendendo le battaglie molto avvincenti.
Completamente differente Objective Raid, dedicato a chi cerca un'esperienza online a dir poco velocissima. Le partite durano dai tre ai cinque minuti e impongono alle squadre di difendere o conquistare particolari obiettivi, naturalmente interpretando a turno il ruolo di difensori o attaccanti. Questo ci é parso il game mode più interlocutorio, perché nel tempo a nostra disposizione non é stato possibile farsi un'idea su quello che potrà rappresentare nel futuro del gioco. Divertimento rapido o situazione sin troppo confusionaria? Ad ogni modo la mappa del mercato di Kandahar ha dato prova di essere adatta alla situazione, in un mix tra nascondigli e brevi spazi aperti. La presenza di alcune postazioni di fuoco pesante rappresenta indubbiamente il fulcro delle partite: gestirle e sfruttarle a dovere potrebbe essere la strada migliore per la vittoria.
Multiplayer Narrativo
L'impostazione narrativa del singleplayer si riflette anche quando iniziamo a giocare in Combat Mission, tipologia di match mescolata con la storia del titolo. Le due squadre che si fronteggeranno saranno infatti parte integrante di alcuni spezzoni legati alla trama, dove si dovranno difendere o conquistare alcune postazioni che daranno il via a particolari eventi. Ci siamo lanciati sulle Montagne Shah I Kot, dominate dalla neve e dalle intemperie. Nostro compito é stato inizialmente quello di raggiungere una postazione e liberarla dai talebani, attendendo i rinforzi aerei. Una volta sbloccato il primo obiettivo abbiamo poi avuto accesso al secondo e così via, dando il “la” a combattimenti abbastanza lineari ma sostenuti da una interessante linea di continuità. Unico inconveniente é che, una volta conquistata una posizione, questa diventa il nostro punto di respawn, rendendoci prende abbastanza semplici per il nemico. Più di una volta ci é capitato di morire due o tre volte di seguito.
Discorso differente per l'Hardcore Mode che non abbiamo potuto testare ma che si presenta come qualcosa di realmente interessante per i giocatori più competitivi. Si tratta di una modalità in cui dovremo impegnarci all'inverosimile, visto che avremo pochissima vita (tra l'altro non rigenerabile), nessuna mappa a schermo, scarsità di munizioni e il fuoco amico attivo. Insomma, qualcosa per i veri “pro”, che non mancherà di attirare l'utenza alla ricerca di una sfida superiore alla media.
Presenti talvolta anche i veicoli, tra cui abbiamo potuto provare i carri armati, non facilissimi da gestire ma capaci di fare la differenza, sebbene offerti come elemento da gestire con parsimonia: se il vostro carro dovesse venire distrutto non lo vedrete riapparire sulla mappa, ma sarà perso per tutta la durata dello scontro. Interessanti anche i bonus che andranno dalle armi dei nemici uccisi ad altre sbloccabili se saremo capaci di infilare una buona striscia di kill consecutivi. Potrete ritrovarvi persino micidiali lanciarazzi o raid aerei. Proprio riguardo a questo sarà interessante capire con il gioco completo quanto impatto potranno avere tali possibilità nell'economia delle partite, anche se hanno già mostrato un certo fascino
Giocare si é rivelato molto divertente, anche se tutto dovrà essere visto a lungo termine. Indubbiamente questo incontro ravvicinato ha mostrato mappe non enormi ma capaci di offrire azione concitata, tra situazioni adatte alla ricerca dello scontro aperto ad altre dove stare ben attenti al fuoco dei cecchini, insomma un po' per tutti i gusti.
Insomma, il multiplayer di Medal of Honor si preannuncia capace di divertire, grazie all'impegno dei DICE volto a limare sempre di più il proprio lavoro, grazie anche a tutte le segnalazioni di chi ha provato la beta pubblica. Senza dubbio ci sono ancora elementi da aggiustare, come alcune texture, ma la base sembra essere ben solida e pronta a riservarci ancora sorprese, tra armi e situazioni che ancora non ci sono state mostrate. Le modalità poi dovrebbero garantire divertimento per una vasta gamma d'utenza, motivo che dovrebbe far attendere il 15 Ottobre un po' a tutti gli amanti degli FPS.
Medal of Honor 2010
Medal of Honor 2010
I lavori continuano e Medal of Honor sta limando le ultime imperfezioni per quel che riguarda il multiplayer, ambito in cui si propone di sfruttare l'esperienza dei DICE in aggiunta ad alcune nuove idee interessanti. Tra modalità "rush" ed altre più riflessive il gioco sembra offrire un ventaglio d'opzioni abbastanza vario da poter soddisfare un ampio target d'utenza, sfruttando anche il carismatico metodo di crescita del personaggio. Aspettiamo ora il titolo completo per capire in toto le qualità di questa nuova battaglia.