Medal of Honor: Airborne
di
Luce rossa, agganciarsi e prepararsi! Luce verde... via!
I paracadutisti della celeberrima divisione aviostrasportata americana 82ma "All American" sono pronti, a bordo dei C-47 martellati dal fuoco antiaereo dell'Asse, a prendere d'assalto con le armi in pugno la "Festung Europa", l'inespugnabile, almeno nei sogni di Hitler, Fortezza Europa sotto l'egemonia nazista.
Protagonisti delle più epiche e sanguinose operazioni aviotrasportate del teatro europeo della Seconda Guerra Mondiale, dalla campagna d'Italia al lancio sulla Normandia del giugno 1944, dall'operazione Market Garden sui ponti olandesi alla sanguinosa battaglia delle Ardenne, i fanti aviotrasportati dell'82ma sono stati protagonisti assieme ai loro colleghi della 101ma "Aquile Urlanti" di film e romanzi.
Per la prima volta, correggetemi se sbaglio, l'EA consente alla loro fama eroica che portò il generale Patton a sceglierli per l'occupazione di Berlino dopo la fine della guerra di approdare sugli schermi dei nostri televisori attraverso l'ennesimo videogioco della fortunata serie Medal of Honor.
Proprio mentre Infinity e Activision, infatti, si apprestano a spostare in avanti le lancette dell'orologio storico della serie Call of Duty, fin qui fermo al 1945, fino ai giorni nostri, l'EA, memore di una sfortunata digressione di qualche anno fa ai tempi della guerra del Vietnam, preferisce continuare ad ambientare le sue storie nella Seconda Guerra Mondiale, a costo di apparire, nonostante l'indubbia qualità del prodotto, un tantino ripetitiva.
Ormai, infatti, anche gli obiettori e i renitenti alla leva, purché videogiocatori appassionati, sanno distinguere ad orecchio il ruggito sordo di un BAR dall'inconfondibile rumore di sega elettrica di una MG-42, e conoscono a menadito il raggio d'esplosione di una "stielgrenade" tedesca piuttosto che quello di un'ananas Mk.II americana. Dalle sabbie della Tunisia alla neve di Bastogne, passando per le spiagge e i bocages normanni, abbiamo ripercorso tutti in lungo e in largo i principali campi di battaglia dell'ultimo conflitto mondiale abbastanza da riconoscerli ad una prima occhiata pur senza essere mai andati più lontani da casa di una gita a Passo Corese. Al punto di sentire il bisogno, un po' di più ad ogni nuova uscita di uno shooter simile al precedente, di una ventata di novità.
EA, però, convinta della forza del suo franchise, non si arrende e preferisce investire sulle innovazioni tecniche, regalando ai nostri occhi affaticati da ore di monitor sensazioni davvero next-gen, con un motore grafico capace di riprodurre perfino le smorfie dei soldati (fermatevi a guardarle e un cecchino tedesco farà un bel buco nel vostro bell'elmetto nuovo, però!). Chi ha la fortuna e la capacità economica di disporre di un televisore HD d'ultima generazione ne vedrà davvero, è il caso di dirlo, delle belle.
Ottimo anche il comparto sonoro, caratterizzato da effetti credibili, appena un gradino sotto quelli di COD 3, però. Ai fonici dell'EA qualche ora in più ad ascoltare armi vere che sparano al poligono non avrebbe fatto male. E bisognerebbe spiegare agli sceneggiatori che il Regio Esercito Italiano contro cui vi scontrerete nel primo livello ambientato in Sicilia (quello presente nella demo scaricabile dal Marketplace) adoperava fucili Carcano 91 e pistole mitragliatrici MB e non le loro controparti tedesche Mauser e Schmeisser.
Peccati veniali comunque che non guastano l'atmosfera ricca di adrenalina e di azione. Grazie al fatto che all'inizio di ogni livello dovremo lanciarci con il paracadute e dirigerlo sulla zona d'atterraggio di nostro gradimento (quelle segnalate con fumogeni verdi sono le migliori ma nulla esclude un approccio più "personale" allo scontro), la rosa delle scelte tattiche si allarga, dandoci la possibilità di prendere alle spalle il nemico asserragliato in un edificio, ad esempio, atterrando direttamente sul tetto dello stesso.
Una nota negativa riguarda invece l'IA di alleati, spesso inutili e addirittura fastidiosi, e nemici, infallibili cecchini anche quando sparano a distanza di decine di metri in "full-auto", beati loro! La nostra "hit detection", infatti, al contrario, funziona talmente male che il più delle volte dovrete scaricare un intero caricatore in corpo a qualcuno per vederlo andare giù. La cosa può diventare davvero fastidiosa nel multiplayer, è evidente, trasformando gli scontri in battaglie a raffiche di mitra alla John Woo.
Nella sostanza, MOH:A non farà cambiare idea a quelli che si sono stancati di affrontare un FPS dopo l'altro sempre nei panni degli stessi soldati USA della 2GM di decine di altri titoli. Ma nemmeno a quanti ancora sono capaci di gustare l'adrenalina di scontri furibondi sui più famosi campi di battaglia della storia recente.
Se il genere è il vostro pane quotidiano, non vi lasciate scappare l'ottima demo scaricabile tramite il servizio Live di Xbox, in modo da farvi un'idea precisa, prima di deciderne l'acquisto.
I paracadutisti della celeberrima divisione aviostrasportata americana 82ma "All American" sono pronti, a bordo dei C-47 martellati dal fuoco antiaereo dell'Asse, a prendere d'assalto con le armi in pugno la "Festung Europa", l'inespugnabile, almeno nei sogni di Hitler, Fortezza Europa sotto l'egemonia nazista.
Protagonisti delle più epiche e sanguinose operazioni aviotrasportate del teatro europeo della Seconda Guerra Mondiale, dalla campagna d'Italia al lancio sulla Normandia del giugno 1944, dall'operazione Market Garden sui ponti olandesi alla sanguinosa battaglia delle Ardenne, i fanti aviotrasportati dell'82ma sono stati protagonisti assieme ai loro colleghi della 101ma "Aquile Urlanti" di film e romanzi.
Per la prima volta, correggetemi se sbaglio, l'EA consente alla loro fama eroica che portò il generale Patton a sceglierli per l'occupazione di Berlino dopo la fine della guerra di approdare sugli schermi dei nostri televisori attraverso l'ennesimo videogioco della fortunata serie Medal of Honor.
Proprio mentre Infinity e Activision, infatti, si apprestano a spostare in avanti le lancette dell'orologio storico della serie Call of Duty, fin qui fermo al 1945, fino ai giorni nostri, l'EA, memore di una sfortunata digressione di qualche anno fa ai tempi della guerra del Vietnam, preferisce continuare ad ambientare le sue storie nella Seconda Guerra Mondiale, a costo di apparire, nonostante l'indubbia qualità del prodotto, un tantino ripetitiva.
Ormai, infatti, anche gli obiettori e i renitenti alla leva, purché videogiocatori appassionati, sanno distinguere ad orecchio il ruggito sordo di un BAR dall'inconfondibile rumore di sega elettrica di una MG-42, e conoscono a menadito il raggio d'esplosione di una "stielgrenade" tedesca piuttosto che quello di un'ananas Mk.II americana. Dalle sabbie della Tunisia alla neve di Bastogne, passando per le spiagge e i bocages normanni, abbiamo ripercorso tutti in lungo e in largo i principali campi di battaglia dell'ultimo conflitto mondiale abbastanza da riconoscerli ad una prima occhiata pur senza essere mai andati più lontani da casa di una gita a Passo Corese. Al punto di sentire il bisogno, un po' di più ad ogni nuova uscita di uno shooter simile al precedente, di una ventata di novità.
EA, però, convinta della forza del suo franchise, non si arrende e preferisce investire sulle innovazioni tecniche, regalando ai nostri occhi affaticati da ore di monitor sensazioni davvero next-gen, con un motore grafico capace di riprodurre perfino le smorfie dei soldati (fermatevi a guardarle e un cecchino tedesco farà un bel buco nel vostro bell'elmetto nuovo, però!). Chi ha la fortuna e la capacità economica di disporre di un televisore HD d'ultima generazione ne vedrà davvero, è il caso di dirlo, delle belle.
Ottimo anche il comparto sonoro, caratterizzato da effetti credibili, appena un gradino sotto quelli di COD 3, però. Ai fonici dell'EA qualche ora in più ad ascoltare armi vere che sparano al poligono non avrebbe fatto male. E bisognerebbe spiegare agli sceneggiatori che il Regio Esercito Italiano contro cui vi scontrerete nel primo livello ambientato in Sicilia (quello presente nella demo scaricabile dal Marketplace) adoperava fucili Carcano 91 e pistole mitragliatrici MB e non le loro controparti tedesche Mauser e Schmeisser.
Peccati veniali comunque che non guastano l'atmosfera ricca di adrenalina e di azione. Grazie al fatto che all'inizio di ogni livello dovremo lanciarci con il paracadute e dirigerlo sulla zona d'atterraggio di nostro gradimento (quelle segnalate con fumogeni verdi sono le migliori ma nulla esclude un approccio più "personale" allo scontro), la rosa delle scelte tattiche si allarga, dandoci la possibilità di prendere alle spalle il nemico asserragliato in un edificio, ad esempio, atterrando direttamente sul tetto dello stesso.
Una nota negativa riguarda invece l'IA di alleati, spesso inutili e addirittura fastidiosi, e nemici, infallibili cecchini anche quando sparano a distanza di decine di metri in "full-auto", beati loro! La nostra "hit detection", infatti, al contrario, funziona talmente male che il più delle volte dovrete scaricare un intero caricatore in corpo a qualcuno per vederlo andare giù. La cosa può diventare davvero fastidiosa nel multiplayer, è evidente, trasformando gli scontri in battaglie a raffiche di mitra alla John Woo.
Nella sostanza, MOH:A non farà cambiare idea a quelli che si sono stancati di affrontare un FPS dopo l'altro sempre nei panni degli stessi soldati USA della 2GM di decine di altri titoli. Ma nemmeno a quanti ancora sono capaci di gustare l'adrenalina di scontri furibondi sui più famosi campi di battaglia della storia recente.
Se il genere è il vostro pane quotidiano, non vi lasciate scappare l'ottima demo scaricabile tramite il servizio Live di Xbox, in modo da farvi un'idea precisa, prima di deciderne l'acquisto.