Medal of Honor: Allied Assault
7 giugno 1944, un giorno dopo lo sbarco. Siamo tutti provati, non abbiamo chiuso occhio per tutta la lunga notte. Il cielo grigio metallo ci porta il suono degli aerei che spianano la strada alla nostra avanzata e ci avvicinano al cuore del nemico. La mia missione, firmata dal Colonnello Hargrove in persona, é di abbattere i cannoni che bloccano il passo all'altezza di Carentan insieme a un piccolo drappello di uomini. Inutile nascondere che, anche se avremo l'appoggio dei paracadutisti, raggiungere l'obiettivo sarà durissimo. Lì fuori c'é la guerra, e con la guerra la morte. O forse no, perché, in fondo, si tratta solo di un gioco..
Perdonate l'eccessiva immedesimazione, o lettori, ma l'intenzione era di rendere pienamente conto del maggior "pericolo" che si prova a giocare a questo nuovo sparatutto ad ambientazione storica di Electronic Arts e 2015, ovvero l'immedesimazione, l'immersione totale nelle vicende di gioco. Il pericolo, cioé, di restare fatalmente coinvolti da una ricostruzione che ci pone realmente al centro di una battaglia, senza mai dimenticare le necessità del divertimento, dell'immediatezza. Quella che abbiamo tra le mani non é ancora la versione definitiva di Medal of Honor Allied Assault, ma, già in questa forma ridotta, la qualità del lavoro del "battaglione" capitanato da Tom Kudirka e Vince Zampella riesce a esprimersi in maniera assolutamente prepotente, sia sul versante singleplayer, sia in quello multiplayer
NEI PANNI DEL SOLDATO RYAN
Medal of Honor Allied Assault é uno sparatutto in prima persona dall'animo "tattico", ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale nei giorni e nei luoghi dello sbarco in Normandia delle truppe Alleate, e fa della veridicità storica uno dei suoi punti di forza assoluti
L'approccio al "realismo" di 2015 ed EA Games, però, é di stampo prettamente cinematografico e si discosta in maniera netta dall'eccessivo tatticismo della serie Rainbow Six di Red Storm Entertainment e, allo stesso tempo, non ha la stessa duttilità e ricerca dei particolari del recente Operation Flashpoint: Cold War Crisis, che pure gli somiglia tantissimo
Perdonate l'eccessiva immedesimazione, o lettori, ma l'intenzione era di rendere pienamente conto del maggior "pericolo" che si prova a giocare a questo nuovo sparatutto ad ambientazione storica di Electronic Arts e 2015, ovvero l'immedesimazione, l'immersione totale nelle vicende di gioco. Il pericolo, cioé, di restare fatalmente coinvolti da una ricostruzione che ci pone realmente al centro di una battaglia, senza mai dimenticare le necessità del divertimento, dell'immediatezza. Quella che abbiamo tra le mani non é ancora la versione definitiva di Medal of Honor Allied Assault, ma, già in questa forma ridotta, la qualità del lavoro del "battaglione" capitanato da Tom Kudirka e Vince Zampella riesce a esprimersi in maniera assolutamente prepotente, sia sul versante singleplayer, sia in quello multiplayer
NEI PANNI DEL SOLDATO RYAN
Medal of Honor Allied Assault é uno sparatutto in prima persona dall'animo "tattico", ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale nei giorni e nei luoghi dello sbarco in Normandia delle truppe Alleate, e fa della veridicità storica uno dei suoi punti di forza assoluti
L'approccio al "realismo" di 2015 ed EA Games, però, é di stampo prettamente cinematografico e si discosta in maniera netta dall'eccessivo tatticismo della serie Rainbow Six di Red Storm Entertainment e, allo stesso tempo, non ha la stessa duttilità e ricerca dei particolari del recente Operation Flashpoint: Cold War Crisis, che pure gli somiglia tantissimo