Medal of Honor: Warfighter

di Fabio Fundoni
Una nuova medaglia da guadagnare
Il brand di Medal of Honor si é guadagnato, nel corso degli anni, un posticino nel cuore di molti videogiocatori, grazie ad una saga che ha visto i propri natali nel 1999 e ha toccato, praticamente, ogni macchina da gioco comparsa sul mercato da quell'anno in poi. Personal Computer, tutte le PlayStation (anche PSP), console casalinghe Nintendo e Microsoft, senza scordarsi qualche capatina persino su Game Boy Advance. Dopo alcuni alti e bassi é arrivato, nel 2010, un reboot della saga con al comando il team Danger Close accompagnato dai DICE per lo sviluppo della modalità online e sotto l'attenta supervisione di Electronic Arts. La formula di produzione viene oggi riproposta con l'annuncio di Medal of Honor: Warfighter, chiamato a raccogliere l'eredità del precedente titolo che, nonostante indubbie qualità, non era riuscito a compiere il passo decisivo per imporsi a critica e pubblico. Riusciranno, questa volta, i Tier 1 ad imporsi in un mercato estremamente competitivo come quello degli sparatutto in prima persona?

Per chi non lo sapesse, i Tier 1 sono una elite di guerrieri scelti, estremamente specializzati e pronti per essere inviati nelle zone di guerra più pericolose, sempre con missioni delicatissime da portare a termine. Tutto attorno a loro é tenuto sotto strettissima segretezza, tanto che si possono fare solo semplici stime sulla loro effettiva portata. Si parla dell'esistenza di poche centinaia di Tier 1 in tutto il mondo, ma nient'altro é dato sapere. Uno però é stato assoldato da Electronic Arts per lavorare a stretto contatto con i Danger Close, in modo da creare un titolo che riuscisse davvero a portare su schermo le drammatiche avventure di questi coraggiosissimi soldati. Insomma appare chiaro, anche dalle dichiarazioni della software house, che la trama sarà un elemento molto importante del gioco. Anzi, ad essere sinceri, sembra proprio che la storia sarà il fulcro su cui tutto girerà, mostrando una ferrea intenzione da parte degli sviluppatori nel voler creare un'esperienza da godere principalmente in solitaria.

Insomma, il single player sarà la parte principale di questo nuovo Medal of Honor anche perché, facile intuirlo, potrebbe essere l'arma vincente per emergere in un panorama tanto affollato come quello degli FPS, dove la stessa Electronic Arts ha già un cavallo vincente chiamato Battlefield, oggi più che mai impegnato a dare non poco fastidio alla supremazia di Call of Duty. Mentre tutti o quasi hanno palesemente spostato l'interesse sul multiplayer competitivo, dove si combattono migliaia e migliaia di battaglie ogni giorno, Warfighter cercherà di darci un qualche cosa di più intimista e raro che potrebbe portare una ventata d'aria fresca sui nostri sistemi di gioco. Naturalmente non mancherà il multiplayer, sempre gradito e capace di aumentare la longevità di ogni gioco, ma pare che in casa Electronic Arts si sia scelto di puntare su una strada ben delineata che non vada a porre un diretto scontro con i due mostri sacri Modern Warfare 3 e Battlefield 3, nonostante siano state annunciate anche una modalità cooperativa e una tipologia di combattimento per chi ama il realismo, dove un proiettile ben assestato vi farà passare a miglior vita.



Sparare per salvare
Per quanto é dato sapere, Medal of Honor: Warfighter ci permetterà di vivere diverse avventure in compagnia di alcuni Tier 1. Inutile dire che andremo a visitare, fucile alla mano, le zone più calde della geopolitica attuale, tra cui sappiamo già esserci le Filippine. Nel nostro viaggio avremo la gradita compagnia dei personaggi già visti nel precedente capitolo: VooDoo, Preacher e Mother avranno il piacere di sforacchiare ancora qualche terrorista, ma é ovvio che sia lecito aspettarsi altre sorprese nel cast. A riguardo si segnala il fatto che saranno inserite nel gioco diverse forze militari nazionali tra cui sono già state annunciati i britannici della SAS, i tedeschi della KSK, i polacchi della Grom e e gli australiani della SASR. Il tutto apre nuovi spiragli sia alla narrazione che al gameplay visto che, ragionevolmente, avremo a disposizione diverse unità e equipaggiamenti ben differenziati, così da mettere in campo le più svariate tattiche.

Durante la presentazione alla GDC, i Danger Close hanno mostrato la possibilità di differenziare gli approcci ad ogni situazione, partendo dall'esempio di una missione di salvataggio di alcuni ostaggi, ovviamente nelle mani del classico gruppo di terroristi. Una volta giunti davanti all'ingresso dell'edificio in cui si trovano i nostri obiettivi avremo diverse opzioni: i più “fini” potrebbero lanciare un lacrimogeno da una finestra per poi entrare all'interno e salvare i prigionieri, ma nulla vieterà di posizionare una piccola carica di esplosivo al plastico sulla porta per aprirsi un varco. Se però siete per le care, vecchie, cattive maniere potrete anche buttare giù la porta con un calcio ben assestato e aprire il fuoco, cercando di colpire i terroristi senza ferire le persone da salvare. Molte potranno essere le possibilità e pare che più di una volta saremo impegnati a salvare civili da brutte situazioni. Lo stesso trailer di lancio ha lasciato intendere che dovremo misurarci con situazioni di infiltrazione, eliminazione e fuga, non disdegnando l'uso di veicoli, sia che sianoi terrestri, aerei o acquatici.

A muovere il tutto sarà il motore grafico Frostbite 2, nato in casa DICE e visto di recente, appunto, su Battlefield 3. Conosciamo bene le qualità e le potenzialità di questo strumento, motivo per cui l'impatto grafico potrebbe rivelarsi estremamente piacevole, non solo dal punto di vista artistico e stilistico, ma anche da quello dell'interazione. Adesso non ci rimane che attendere il prossimo Ottobre, più precisamente il giorno 25, in cui Medal of Honor:Warfighter uscirà sul mercato italiano per PlayStation 3, Xbox 360 e Personal Computer sebbene, statene sicuri, proveremo a scoprire altre informazioni a riguardo nei prossimi mesi. La nuova sfida di questo brand é chiara quanto impegnativa: riuscire a guadagnarsi il giusto spazio in un mercato dove gli avversari sono tanti e bene armati. Electronic Arts e Danger Close dovranno dare il meglio e caricare a dovere i propri fucili... d'altro canto con al loro fianco i Tier 1, la missione potrebbe anche donarci delle gradite sorprese.