Medal of Honor: Warfighter

di Roberto Vicario
Sotto l'aspetto del gameplay vero e proprio, ci troviamo di fronte ad un prodotto che attinge sicuramente dal feeling che é già riuscito a trasmettere Battlefield 3 per quanto riguarda il sistema di shooting e di rappresentazioni delle armi. A questo si aggiungono nuove mosse di movimento come il potersi inginocchiare velocemente e l'assenza del “ quick scoping” cosa che dovrebbe ridurre moltissimi problemi sopratutto per il bilanciamento delle partite online.

Sotto tutti gli altri aspetti Medal of Honor offre un esperienza abbastanza standard ma non per questo poco divertente. La presenza della cooperazione ancora più accentuata e la possibilità di cambiare classe e quindi stile di gioco anche a partita in corso sono elementi che rendono varia ed imprevedibile la partita.



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Bellezza militare


Sotto l'aspetto tecnico il titolo, almeno in versione PC, é riuscito a colpirci positivamente. Il dettaglio grafico e la fluidità si sono dimostrati sicuramente all'altezza del nome che porta il prodotto, non avendo nulla da invidiare alla componente singolo giocatore. La realizzazione delle ambientazioni e della armi é risultata molto curata e dettagliata, aiutando così il giocatore ad immergersi ancora di più nel contesto di gioco.

Stesso discorso per quanto riguarda la componente musicale e della campionatura dei suoni. Il rumore delle armi, in particolare, é risultato discretamente credibile riuscendo a restituire un feeling positivo al giocatore nel momento in cui deciderà di imbracciare un arma in particolare.

Insomma, questo primo contatto con la componente multigiocatore del titolo non solo ci ha convinto sull'effettiva qualità del prodotto, ma si é dimostrata anche in grado di offrire degli spunti di originalità che sicuramente non mancheremo di analizzare più nel dettaglio quando avremo modo di mettere nuovamente le mani sul titolo.

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