Metal Fatigue

Metal Fatigue
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Un altro elemento strategicamente innovativo sta nell'introduzione di tre piani di gioco differenti, per cui il divenire ludico non si risolve esclusivamente sulla superficie planetaria ma varia costantemente tra sottosuolo, superficie e spazio celeste, in modo che le truppe possano passare in ogni momento da un piano all'altro. L'impegno tattico e strategico aumenta in maniera esponenziale perché tenere conto di un solo piano di riferimento non sarà quasi mai sufficiente a portare a termine le missioni; viceversa dovrete essere abili strateghi e riuscire a valutare ogni azione sui tre piani paralleli. Facilmente, una volta colonizzato completamente il terreno superficiale senza aver dato peso a quanto accaduto nel sottosuolo, dal medesimo sbucheranno centinaia (!) di veicoli nemici pronti a distruggere quanto avrete costruito. Le prime volte potrebbe essere frustrante, ma, una volta presa confidenza col nuovo sistema, restituire le cortesie all'avversario agendo su un piano difficilmente controllabile da ambo le parti come il sottosuolo risulterà estremamente appagante. Tanto più che, sebbene gli scontri decisivi si svolgano in superficie, le risorse più consistenti si trovano proprio negli altri due livelli
Metal Fatigue
I robottoni dotati da Katana sprizzano carismo da tutti i pori

Una fase importante nelle sorti delle battaglie sta nel così detto "pre-build", ossia la fase che precede l'inizio della missione vera e propria nella quale potrete anticipare alcune mosse tattiche nei limiti delle risorse a disposizione e di una ristretta porzione di gioco. A questo punto potrete decidere se impostare un avvio lento dedicato all'approvvigionamento delle risorse per sfruttarle appieno in un secondo momento, oppure utilizzare quanto possibile per costruire unità da combattimento e partire immediatamente all'attacco, rischiando però di rimanere senza "benzina" in un futuro molto, molto prossimo
QUANDO LA TECNICA DA' UNA MANO
La rappresentazione grafica poggia su un engine proprietario che si rivela veramente efficiente in ogni occasione. Interamente poligonale, riesce ad esibire un dettaglio ragguardevole con una fluidità piacevole e costante, senza contare la possibilità di ruotare a piacimento la telecamera virtuale per ottenere inquadrature di ogni tipo pensabile. Le animazioni dei ComBot sono state realizzate a regola d'arte, ed osservare i robot che si battono nella mischia é una vera manna, soprattutto quando si riesce a raggruppare una consistente unità di mecha ed attaccare vigliaccamente un solo esemplare avversario. L'interfaccia grafica appare molto pulita e, ciò che é importante, chiara ed intuitiva. Anche i neofiti degli strategici riusciranno a comprendere immediatamente le funzionalità di ogni icona che appaia sullo schermo, senza difficoltà alcuna. L'unico aspetto che non convince appieno sta nell'intelligenza artificiale: in linea di massima si assesta su alti livelli, ma in alcune circostanze non appare del tutto razionale. Detto questo, l'avversario computerizzato é più che competitivo già dal livello più basso di difficoltà e riesce ad adattarsi sia ai meno pratici sia a chi gli strategici li mangia a colazione