Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
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“Un annuncio che avrebbe scosso per sempre l'industria dei videogiochi”. Queste furono le parole di Hideo Kojima, celebre papà della saga, riferite al futuro venticinquesimo anniversario della saga e ad una conseguente presentazione a sorpresa. Inutile dirlo, le sorprese ci sono state sul serio. Così forti da far tremare le fondamenta del nostro media preferito? Ancora non possiamo dirlo. Del resto, quando si parla di Kojima, sono sempre più le domande che le risposte, ma nel classico lago di cripticità qualcosa é sbucato fuori. Inatteso, bello come non mai e capace di risvegliare gli animi da anni addormentati dei fans, un nuovo capitolo di Metal Gear Solid é finalmente realtà.
Ancora non sappiamo a cosa possa riferirsi il sottotitolo Ground Zeroes, ma la mancanza di una numerazione ufficiale all'interno della serie fa pensare che non sia questo il tanto atteso MGS5 che Konami stava preparando per la nuova generazione. Anche perché non é neanche sicuro che Ground Zeroes sia stato pensato per la nuova generazione.
Chi ha visto la presentazione a porte chiuse, infatti, può giurare che il tutto girava su un PC all'ultimo grido, con gli sviluppatori che dal canto loro giuravano che il motore grafico é studiato appositamente per le attuali console. Trovare fin da subito una risposta a tutto questo é difficile, perché quanto visto sembra tutt'altro che possibile sulle macchine odierne. Parleremo meglio del comparto tecnico più avanti, ma texture, effetti speciali, illuminazione e grandezza del campo di gioco non sono assolutamente di questo mondo. “Un motore pensato per l'attuale gen ma che può adattarsi a tutto quello che verrà in futuro”. Così é stato bollato da Kojima. La verità é, comunque, stata svelata in queste ore: la versione mostrata con dettagli al massimo era basata su un PC, ed arriverà sia su PS3 che su Xbox 360. Nulla però vieta che possa uscire anche per PS4 e Xbox720, un giorno, con quella veste.
Quello che é sicuro, é che con l'avanzare della tecnologia le mire registiche di Hideo si sono spinte ancora più in alto. Inquadrature e animazioni sfiorano la perfezione, con scene che sono davvero difficili da distinguere da quelle di un film girato con attori in carne ed ossa. É tutto così pulito, così fluido, così “carico”, che é difficile non rimanerne estasiati, soprattutto dopo aver scoperto che é tutto in puro real-time. Lo spezzone esordisce con una panoramica del Camp Omega, l'enorme base militare dove sembra essere ambientata l'inizio della vicenda, con un buio ed una pioggia che sembrano rimandare alle atmosfere più cupe degli inizi della saga. I riflettori delle torri di segnalazione squarciano la notte, mentre dei misteriosi uomini in impermeabile si concedono un giro turistico del posto noncuranti del tempo impervio. Bambini chiusi in gabbia come animali lasciano intendere che il Camp Omega venga utilizzato anche come zona di prigionia, probabilmente per addestrare bambini-soldato.
E' proprio uno di questi ultimi ad essere al centro della scena, almeno per i primi minuti. “Ora sei un vero uomo”, gli dice quello che sembra essere un alto ufficiale, ustionato in volto e senza capelli. “Salutami il tuo Boss da parte mia, quando tornerai”. Anche qui, é difficile capire a cosa si possa riferire, e soprattutto quale sia l'identità dell'ufficiale. Sul bambino, invece, già cominciano a girare le prime ipotesi. É biondo e avrà poco più di 10 anni. Se il protagonista é davvero nuovamente Big Boss, allora é lecito pensare che possa essere ambientato negli anni '80. Se l'epoca risultasse azzeccata, così come l'ambientazione africana, potrebbe benissimo trattarsi di un piccolo Raiden in via d'addestramento. Dopotutto, nei suoi ricordi c'era proprio un passato da bambino-soldato.
Un'altra possibilità, invece, é che possa trattarsi di Chico, il ragazzino del fronte di liberazione sud-americano apparso in Peace Walker. Infatti, si parla anche di lui, in sottofondo. Chico sembra essere stato catturato dai nemici, e l'obiettivo di Big Boss sarebbe proprio quello di portarlo in salvo. Anche Paz ha subìto la stessa sorte. Ancora viva dopo l'attentato alla Mother Base, é l'unico anello esistente che possa aiutare Snake e soci a scoprire i piani di Major Zero. Possibile che il nemico di questo capitolo possa essere, una volta per tutte, lo Stato americano? Se così fosse, trattengono Paz per non farle spifferare niente sull'imminente nascita dei Patriots? Altrimenti, di chi potrebbe trattarsi? Lo stemma “XOF” sui loro veicoli e sulle loro uniformi fa sorgere più domande di quante ne possa rispondere.
É un'ovvia immagine speculare di “FOX”, il gruppo speciale della CIA di cui facevano parte proprio Big Boss e Zero, ormai sciolto. Il trailer recita anche “Due fantasmi sono nati dalla FOX”. Che si riferisca proprio a questi ultimi? L'unica certezza é che, scalata la scogliera al lato della base, Big Boss é finalmente in posizione. Il Camp Omega gli si estende minaccioso davanti agli occhi; un'ultima occhiata alla zona, pensa alle prossime mosse da fare e si parte col gioco vero e proprio!
Lo stacco tra filmato e sezione giocata é praticamente inesistente. Sembra ancora di trovarsi nel filmato mozzafiato di poco prima, ma stavolta siamo noi a muovere il personaggio. Snake, nonostante gli anni che avanzano, é ancora scattante e letale come lo ricordavamo. Si acquatta, striscia come un serpente e si nasconde ovunque un riparo naturale possa dargli asilo. Non c'é nessun indice di mimetizzazione, quindi ci viene da pensare che si ritorna al gameplay nudo e crudo di MGS2, fatto esclusivamente di ripari e di pattuglie di guardie da aggirare senza mai uscire allo scoperto. Nuovi giocattolini ci permetteranno di esaminare la mappatura della zona senza neanche entrare in pausa (un vero e proprio radar Soliton, insomma), di richiamare un elicottero alleato o di spiare le ronde avversarie da qualunque distanza.
La cosa che più lascia basiti é che, per la prima volta in assoluto, sembra veramente di trovarsi in un mondo aperto. La base può essere approcciata da qualunque percorso vogliamo, e veicoli sono sparsi in giro pronti ad essere pilotati per farci arrivare a destinazione più in fretta (ma più rumorosamente). É strano, lo ammettiamo. Non sappiamo come Kojima possa far coincidere free-roaming e solida narrazione, ma ci fidiamo di lui. Per il resto, non sappiamo se le meccaniche di Peace Walker, con cattura dei soldati tramite palloni Fulton, torneranno ancora una volta. La possibilità é però alta, visto che siamo ancora nel periodo in cui Big Boss sta mettendo su la propria Outer Heaven per difendersi dagli assalti delle altre nazioni.
Questa é la prima volta che riusciamo a vedere in azione il tanto chiacchierato FOX Engine. Una cosa é certa: ora sappiamo perché fremevano così tanto per mostrarlo al pubblico. Chiunque non abbia visto il video di Ground Zeroes, é pregato di farlo al più presto, per il bene dei propri occhi. Ormai siamo adulti e vaccinati, abbiamo assistito a svariati cambi di generazione, eppure riusciamo ancora a sorprenderci come una volta.
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Pensare di poter giocare in un mondo così vivo, dettagliato e realistico é un'idea che rende l'attesa di questo capitolo ancora più lunga. Il motore di gioco non cede a nessun rallentamento, nonostante a schermo ci sia letteralmente l'inferno: un mondo di svariati chilometri quadrati completamente esplorabile, texture ad altissima definizione, aliasing pari a zero ed effetti di pioggia complessi e pesanti. Per chiunque se lo stesse chiedendo, no, é matematicamente impossibile che appaia così anche sulle console attuali. Ma di certo é un primo assaggio di cosa ci aspetterà tra più o meno un annetto, quando i successori delle attuali macchine vedranno la luce sul mercato.
Ancora non sappiamo a cosa possa riferirsi il sottotitolo Ground Zeroes, ma la mancanza di una numerazione ufficiale all'interno della serie fa pensare che non sia questo il tanto atteso MGS5 che Konami stava preparando per la nuova generazione. Anche perché non é neanche sicuro che Ground Zeroes sia stato pensato per la nuova generazione.
Chi ha visto la presentazione a porte chiuse, infatti, può giurare che il tutto girava su un PC all'ultimo grido, con gli sviluppatori che dal canto loro giuravano che il motore grafico é studiato appositamente per le attuali console. Trovare fin da subito una risposta a tutto questo é difficile, perché quanto visto sembra tutt'altro che possibile sulle macchine odierne. Parleremo meglio del comparto tecnico più avanti, ma texture, effetti speciali, illuminazione e grandezza del campo di gioco non sono assolutamente di questo mondo. “Un motore pensato per l'attuale gen ma che può adattarsi a tutto quello che verrà in futuro”. Così é stato bollato da Kojima. La verità é, comunque, stata svelata in queste ore: la versione mostrata con dettagli al massimo era basata su un PC, ed arriverà sia su PS3 che su Xbox 360. Nulla però vieta che possa uscire anche per PS4 e Xbox720, un giorno, con quella veste.
Quello che é sicuro, é che con l'avanzare della tecnologia le mire registiche di Hideo si sono spinte ancora più in alto. Inquadrature e animazioni sfiorano la perfezione, con scene che sono davvero difficili da distinguere da quelle di un film girato con attori in carne ed ossa. É tutto così pulito, così fluido, così “carico”, che é difficile non rimanerne estasiati, soprattutto dopo aver scoperto che é tutto in puro real-time. Lo spezzone esordisce con una panoramica del Camp Omega, l'enorme base militare dove sembra essere ambientata l'inizio della vicenda, con un buio ed una pioggia che sembrano rimandare alle atmosfere più cupe degli inizi della saga. I riflettori delle torri di segnalazione squarciano la notte, mentre dei misteriosi uomini in impermeabile si concedono un giro turistico del posto noncuranti del tempo impervio. Bambini chiusi in gabbia come animali lasciano intendere che il Camp Omega venga utilizzato anche come zona di prigionia, probabilmente per addestrare bambini-soldato.
E' proprio uno di questi ultimi ad essere al centro della scena, almeno per i primi minuti. “Ora sei un vero uomo”, gli dice quello che sembra essere un alto ufficiale, ustionato in volto e senza capelli. “Salutami il tuo Boss da parte mia, quando tornerai”. Anche qui, é difficile capire a cosa si possa riferire, e soprattutto quale sia l'identità dell'ufficiale. Sul bambino, invece, già cominciano a girare le prime ipotesi. É biondo e avrà poco più di 10 anni. Se il protagonista é davvero nuovamente Big Boss, allora é lecito pensare che possa essere ambientato negli anni '80. Se l'epoca risultasse azzeccata, così come l'ambientazione africana, potrebbe benissimo trattarsi di un piccolo Raiden in via d'addestramento. Dopotutto, nei suoi ricordi c'era proprio un passato da bambino-soldato.
Un'altra possibilità, invece, é che possa trattarsi di Chico, il ragazzino del fronte di liberazione sud-americano apparso in Peace Walker. Infatti, si parla anche di lui, in sottofondo. Chico sembra essere stato catturato dai nemici, e l'obiettivo di Big Boss sarebbe proprio quello di portarlo in salvo. Anche Paz ha subìto la stessa sorte. Ancora viva dopo l'attentato alla Mother Base, é l'unico anello esistente che possa aiutare Snake e soci a scoprire i piani di Major Zero. Possibile che il nemico di questo capitolo possa essere, una volta per tutte, lo Stato americano? Se così fosse, trattengono Paz per non farle spifferare niente sull'imminente nascita dei Patriots? Altrimenti, di chi potrebbe trattarsi? Lo stemma “XOF” sui loro veicoli e sulle loro uniformi fa sorgere più domande di quante ne possa rispondere.
É un'ovvia immagine speculare di “FOX”, il gruppo speciale della CIA di cui facevano parte proprio Big Boss e Zero, ormai sciolto. Il trailer recita anche “Due fantasmi sono nati dalla FOX”. Che si riferisca proprio a questi ultimi? L'unica certezza é che, scalata la scogliera al lato della base, Big Boss é finalmente in posizione. Il Camp Omega gli si estende minaccioso davanti agli occhi; un'ultima occhiata alla zona, pensa alle prossime mosse da fare e si parte col gioco vero e proprio!
Lo stacco tra filmato e sezione giocata é praticamente inesistente. Sembra ancora di trovarsi nel filmato mozzafiato di poco prima, ma stavolta siamo noi a muovere il personaggio. Snake, nonostante gli anni che avanzano, é ancora scattante e letale come lo ricordavamo. Si acquatta, striscia come un serpente e si nasconde ovunque un riparo naturale possa dargli asilo. Non c'é nessun indice di mimetizzazione, quindi ci viene da pensare che si ritorna al gameplay nudo e crudo di MGS2, fatto esclusivamente di ripari e di pattuglie di guardie da aggirare senza mai uscire allo scoperto. Nuovi giocattolini ci permetteranno di esaminare la mappatura della zona senza neanche entrare in pausa (un vero e proprio radar Soliton, insomma), di richiamare un elicottero alleato o di spiare le ronde avversarie da qualunque distanza.
La cosa che più lascia basiti é che, per la prima volta in assoluto, sembra veramente di trovarsi in un mondo aperto. La base può essere approcciata da qualunque percorso vogliamo, e veicoli sono sparsi in giro pronti ad essere pilotati per farci arrivare a destinazione più in fretta (ma più rumorosamente). É strano, lo ammettiamo. Non sappiamo come Kojima possa far coincidere free-roaming e solida narrazione, ma ci fidiamo di lui. Per il resto, non sappiamo se le meccaniche di Peace Walker, con cattura dei soldati tramite palloni Fulton, torneranno ancora una volta. La possibilità é però alta, visto che siamo ancora nel periodo in cui Big Boss sta mettendo su la propria Outer Heaven per difendersi dagli assalti delle altre nazioni.
Questa é la prima volta che riusciamo a vedere in azione il tanto chiacchierato FOX Engine. Una cosa é certa: ora sappiamo perché fremevano così tanto per mostrarlo al pubblico. Chiunque non abbia visto il video di Ground Zeroes, é pregato di farlo al più presto, per il bene dei propri occhi. Ormai siamo adulti e vaccinati, abbiamo assistito a svariati cambi di generazione, eppure riusciamo ancora a sorprenderci come una volta.
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Pensare di poter giocare in un mondo così vivo, dettagliato e realistico é un'idea che rende l'attesa di questo capitolo ancora più lunga. Il motore di gioco non cede a nessun rallentamento, nonostante a schermo ci sia letteralmente l'inferno: un mondo di svariati chilometri quadrati completamente esplorabile, texture ad altissima definizione, aliasing pari a zero ed effetti di pioggia complessi e pesanti. Per chiunque se lo stesse chiedendo, no, é matematicamente impossibile che appaia così anche sulle console attuali. Ma di certo é un primo assaggio di cosa ci aspetterà tra più o meno un annetto, quando i successori delle attuali macchine vedranno la luce sul mercato.