Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
di
Roberto Vicario
L'annuncio di Metal Gear Solid V é stato senza ombra di dubbio travagliato e confusionario. I giocatori, per mesi, hanno cercato di interpretare le parole di Hideo Kojima per capire quale fosse il titolo del fantomatico quinto capitolo della serie. Solamente nell'ultimo periodo il famoso game designer giapponese ha tolto il velo di mistero sulla serie, annunciando che ci sarebbero stati due capitoli. Il primo chiamato Metal Gear Solid V: Ground Zeroes che avrebbe fatto da prologo al vero e proprio capitolo ufficiale: Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.
A poche settimane dal lancio abbiamo avuto modo di mettere mano su un codice PS4 di questo atteso prologo e in questo hands on vi raccontiamo quali sono state le nostre sensazioni nel tornare a vestire i panni di Snake.
Snake, sei tu?
Come i fan più accaniti sicuramente sapranno, uno degli elementi portanti della serie é il plot narrativo. Purtroppo, dovendoci attenere a delle ferree restrizioni da parte del publisher, in questo hands on vi accenniamo soltanto quello che sarà il contesto in cui torneremo ad impersonare Naked Snake, meglio conosciuto come Big Boss.
La storia di questo prologo inizia poco dopo i fatti raccontati in Peace Walker. Snake, che collabora con l'MFS (Militaries Sans Frontieres) deve infiltrarsi in una base militare americana dislocata a Cuba, chiamata Camp Omega. Il sito militare é stato attaccato da un gruppo che si fa chiamare XOF, capitanato da un inquietante generale che porta il nome di Skull Face. Il compito di Snake é quello di introdursi nel campo ed individuare Paz e Chico, due vecchie conoscenze della serie.
Altro al momento non possiamo dirvi sulla trama, se non che il titolo mette molta carne sul fuoco e una volta portata a compimento la campagna principale, vi lascerà molti punti interrogativi nella testa, ma allo stesso tempo una voglia incredibile di mettere le vostre mani sul quinto capitolo vero e proprio.
Prima di parlare della longevità, principale argomento di discussione in queste ultime settimane, dobbiamo soffermarci sul primo vero esordio nel mondo degli open world da parte del serpente. Camp Omega sarà, infatti, un'ambientazione liberamente esplorabile, che permette al giocatore diverse libertà in termini di approccio, come la possibilità di guidare jeep o blindati.
Pad alla mano, i comandi sembra non si siano discostati più di tanto da quelli classici della serie. Potremo camminare, strisciare, muoverci accucciati e, ovviamente, ripararci dietro le varie superfici. Con il tasto triangolo potremo sfruttare le interazioni ambientali, dandoci così la possibilità di arrampicarci o aprire porte. L2 ed R2 saranno invece adibiti all'uso delle armi da fuoco e dell'ormai classico CQC. Con i tasti direzionali del pad, infine, potremo accedere ai menu di scelta rapida.
A cambiare sono, invece, i movimenti di Snake, ora decisamente più fluidi rispetto al passato grazie a tutta una serie di animazioni nuove di zecca che rendono giustizia alla leggendaria agilità del personaggio.
Il primo impatto, tuttavia, richiederà da parte di tutti i giocatori un minimo di ambientamento. Kojima infatti, pur mantenendo uno stile riconoscibile in termini di gameplay, mischia un po le carte in tavola proponendo elementi inediti per la serie. Attraverso la pressione del touch pad potremo accedere al nostro codec, che oltre alle comunicazioni con mother base, ci darà la possibilità di avere una visione totale della mappa con tutti i punti sensibili debitamente segnalati.
All'interno della base avremo guardie che gireranno in gruppi, in solitudine o addirittura su mezzi. Il nostro scopo sarà come sempre quello di non farci scoprire, ma essendo questa volta una zona decisamente più ampia rispetto a quella dei capitoli precedenti, l'attenzione da parte del giocatore dovrà essere a 360, scrutando l'intera area e soppesando ogni singola mossa.
Nel caso dovessimo essere scoperti, avremo qualche secondo di tempo (in cui l'azione si trasformerà in una sequenza slow motion) per abbattere il nemico prima che questo avvisi il quartier generale, facendo di conseguenza scattare l'allarme nella base. In quel caso, dovremo cercare una zona tranquilla ed aspettare che la situazione si calmi. In nostro aiuto verrà anche in questo caso la mappa di gioco, dato che su di essa verrà segnalata l'ultima nostra posizione nota. Dalla nostra avremo come sempre un arsenale abbastanza nutrito con fucile silenziato, pistola a dardi soporiferi, granate, C4 ed una serie di gadget che ovviamente non vi sveliamo.
A poche settimane dal lancio abbiamo avuto modo di mettere mano su un codice PS4 di questo atteso prologo e in questo hands on vi raccontiamo quali sono state le nostre sensazioni nel tornare a vestire i panni di Snake.
Snake, sei tu?
Come i fan più accaniti sicuramente sapranno, uno degli elementi portanti della serie é il plot narrativo. Purtroppo, dovendoci attenere a delle ferree restrizioni da parte del publisher, in questo hands on vi accenniamo soltanto quello che sarà il contesto in cui torneremo ad impersonare Naked Snake, meglio conosciuto come Big Boss.
La storia di questo prologo inizia poco dopo i fatti raccontati in Peace Walker. Snake, che collabora con l'MFS (Militaries Sans Frontieres) deve infiltrarsi in una base militare americana dislocata a Cuba, chiamata Camp Omega. Il sito militare é stato attaccato da un gruppo che si fa chiamare XOF, capitanato da un inquietante generale che porta il nome di Skull Face. Il compito di Snake é quello di introdursi nel campo ed individuare Paz e Chico, due vecchie conoscenze della serie.
Altro al momento non possiamo dirvi sulla trama, se non che il titolo mette molta carne sul fuoco e una volta portata a compimento la campagna principale, vi lascerà molti punti interrogativi nella testa, ma allo stesso tempo una voglia incredibile di mettere le vostre mani sul quinto capitolo vero e proprio.
Prima di parlare della longevità, principale argomento di discussione in queste ultime settimane, dobbiamo soffermarci sul primo vero esordio nel mondo degli open world da parte del serpente. Camp Omega sarà, infatti, un'ambientazione liberamente esplorabile, che permette al giocatore diverse libertà in termini di approccio, come la possibilità di guidare jeep o blindati.
Pad alla mano, i comandi sembra non si siano discostati più di tanto da quelli classici della serie. Potremo camminare, strisciare, muoverci accucciati e, ovviamente, ripararci dietro le varie superfici. Con il tasto triangolo potremo sfruttare le interazioni ambientali, dandoci così la possibilità di arrampicarci o aprire porte. L2 ed R2 saranno invece adibiti all'uso delle armi da fuoco e dell'ormai classico CQC. Con i tasti direzionali del pad, infine, potremo accedere ai menu di scelta rapida.
A cambiare sono, invece, i movimenti di Snake, ora decisamente più fluidi rispetto al passato grazie a tutta una serie di animazioni nuove di zecca che rendono giustizia alla leggendaria agilità del personaggio.
Il primo impatto, tuttavia, richiederà da parte di tutti i giocatori un minimo di ambientamento. Kojima infatti, pur mantenendo uno stile riconoscibile in termini di gameplay, mischia un po le carte in tavola proponendo elementi inediti per la serie. Attraverso la pressione del touch pad potremo accedere al nostro codec, che oltre alle comunicazioni con mother base, ci darà la possibilità di avere una visione totale della mappa con tutti i punti sensibili debitamente segnalati.
All'interno della base avremo guardie che gireranno in gruppi, in solitudine o addirittura su mezzi. Il nostro scopo sarà come sempre quello di non farci scoprire, ma essendo questa volta una zona decisamente più ampia rispetto a quella dei capitoli precedenti, l'attenzione da parte del giocatore dovrà essere a 360, scrutando l'intera area e soppesando ogni singola mossa.
Nel caso dovessimo essere scoperti, avremo qualche secondo di tempo (in cui l'azione si trasformerà in una sequenza slow motion) per abbattere il nemico prima che questo avvisi il quartier generale, facendo di conseguenza scattare l'allarme nella base. In quel caso, dovremo cercare una zona tranquilla ed aspettare che la situazione si calmi. In nostro aiuto verrà anche in questo caso la mappa di gioco, dato che su di essa verrà segnalata l'ultima nostra posizione nota. Dalla nostra avremo come sempre un arsenale abbastanza nutrito con fucile silenziato, pistola a dardi soporiferi, granate, C4 ed una serie di gadget che ovviamente non vi sveliamo.
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes da la sensazione di essere un nuovo punto di partenza per il franchise. Sebbene sotto l'aspetto dei comandi il titolo ricalca abbastanza da vicino i gloriosi capitoli passati, l'introduzione del mondo open world sposta gli equilibri all'interno del gameplay verso lidi sinora poco esplorati dalla serie. Una prova fugace non é abbastanza per esprimere un giudizio completo e razionale, ma possiamo tranquillamente affermare che se Kojima voleva stuzzicare la nostra curiosità, ci é pienamente riuscito. Appuntamento alla nostra recensione per le considerazioni finali.