Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
di
Roberto Vicario
Inoltre, una nuova variante si é aggiunta alle già nutrite possibilità del nostro soldato: i luoghi di estrazione. Sparsi sulla mappa potremo trovare segnalati dei punti in cui potremo chiamare l'elicottero. Questa pratica servirà per portare in salvo alcuni soldati tenuti prigionieri nel campo. In base al colore del simbolo (da bianco a rosso) l'estrazione risulterà più o meno semplice. Non mancheranno, infine, i classici interrogatori alle guardie sorprese alle proprie spalle, che ci potranno rivelare informazioni sia su alcuni punti sensibili della mappa quanto su elementi importanti per la nostra missione.
Tuttavia dobbiamo essere onesti: se la componente tattica é stata migliorata sotto più aspetti, lo stesso non si può dire della fase stealth. Kojima non é stato in grado di portare all'interno di Ground Zeroes elementi nuovi per migliorare anche questo aspetto del gioco. L'interazione con l'ambiente non é elevatissima e non é nemmeno più possibile entrare negli armadietti come nei capitoli passati. La componente stealth é quindi legata unicamente a stare dietro le sporgenze, sbirciare, evitare le luci o mimetizzarsi nella (poca) vegetazione presente sulla mappa.
La nostra sensazione é quella di un titolo che offre sicuramente una serie di novità legate soprattutto all'ambiente open world, ma che sbilanciano l'azione su una componente stealth meno "pura"rispetto a quella dei capitoli passati.
Ovviamente, trattandosi solo di una prova fugace e non di un'esaustiva sessione di gioco in fase review, ci riserviamo di esprimere il nostro giudizio definitivo sull'amalgama dei vari elementi sopra citati una volta che avremo tra le mani il codice di gioco completo.
Argomento sicuramente controverso é quello legato alla longevità del titolo. Al di là delle notizie divulgate, dobbiamo ammettere che Ground Zeroes offre molto più delle 2 ore di cui tanto si é parlato. Una volta completa la campagna sbloccheremo un nuovo livello di difficoltà e cinque missioni secondarie che, ambientate sempre all'interno di Camp Omega, ci metteranno davanti a diversi compiti: eliminare dei bersagli, salvare un VIP, acquisire delle informazioni riservate e distruggere delle postazioni antiaeree. La durata della singola missione sarà di circa mezz'ora, andando cosi ad aumentare il minutaggio di gioco. Queste side mission ci daranno anche la possibilità di ammirare le potenzialità del motore grafico, dato che a differenza della missione principale, saranno ambientate in momenti del giorno differenti come l'alba o il tramonto.
Non bisogna inoltre dimenticare che, sparse per la mappa, ci saranno delle toppe XOF che dovremo cercare di recuperare per ottenere dei premi. A questo bisogna poi aggiungere tutte una serie di sfide come headshoot dalla distanza più lunga che, all'interno di alcune classifiche mondiali, permetteranno ai giocatori di confrontarsi non solo sulle loro abilità ma anche sullo stile di gioco adottato.
Facendo quattro conti, quindi, in termini meramente numerici, la durata del gioco si assesta ben oltre le due ore, anche se bisogna capire quanto poi le missioni secondarie renderanno appetibile il gioco a coloro che non amano cimentarsi in mansioni di questo tipo.
Un motore visivo dal forte impatto
Prima di chiudere il nostro hands on vale la pena parlare un po' del tanto discusso Fox Engine. Da vedere Metal Gear Solid V: Ground Zeroes é veramente uno spettacolo. Sebbene anche sotto questo aspetto non manchino delle sbavature, l'open world creato da Kojima é ricco di dettagli ed elementi in grado di spingere moltissimo sotto l'aspetto puramente estetico.
La missione principale, ambientata in una piovosa notte ed illuminata a giorno da sporadici fulmini, mette in mostra un sistema di illuminazione dinamico di primissimo livello, alimentato ulteriormente dalle torce dei soldati che andranno a sbirciare anche negli anfratti più cupi. Non sono da meno le texture che soprattutto per quanto riguarda i tessuti, offrono un colpo d'occhio clamoroso. La potenza del Fox Engine ha inoltre dato a Kojima tutto quello di cui aveva bisogno per poter rendere ancora più cinematografica la sua regia.
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Le cut scene presenti in Ground Zeroes indugiano, scrutano nei particolari donando ancora più credibilità e carisma ai personaggi e a quello che succede sullo schermo. Il piano sequenza iniziale, ad esempio, oltre ad essere estremamente virtuoso, giustifica tutte le frasi rilasciare dallo sviluppatore giapponese nei mesi passati riguardo al taglio registico che si é voluto dare al titolo.
Qualcosina va ancora sistemato, a partire da un'intelligenza artificiale in alcuni casi rivedibile, passando per ambienti ancora troppo poveri di contenuti sino ad arrivare a delle ombre non proprio perfette in sporadici casi. Nel complesso possiamo dire però di trovarci di fronte ad un prodotto in grado di mostrare finalmente i muscoli per quanto riguarda le potenzialità della next gen.
Ultimo appunto per il doppiaggio davvero ottimo di Kiefer Sutherland nei panni di Big Boss, profondo e convincente. Come sempre per i meno anglofoni sono presenti i sottotitoli in lingua italiana.
Questo primo contatto con Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, ci ha permesso di toccare finalmente con mano l'ultima fatica di Hideo Kojima. Il titolo pur offrendo ai giocatori elementi molto cari alla serie, grazie all'introduzione di nuovo meccaniche e di un mondo open world, offre a sua volta approcci decisamente più inediti e dinamici. Inoltre, a tenere banco é sempre l'annosa questione del prezzo, che confrontato con i contenuti presenti in questo prologo, potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Di questo però, ne parleremo in sede di recensione. Nel frattempo diamo il bentornato a Snake!
Tuttavia dobbiamo essere onesti: se la componente tattica é stata migliorata sotto più aspetti, lo stesso non si può dire della fase stealth. Kojima non é stato in grado di portare all'interno di Ground Zeroes elementi nuovi per migliorare anche questo aspetto del gioco. L'interazione con l'ambiente non é elevatissima e non é nemmeno più possibile entrare negli armadietti come nei capitoli passati. La componente stealth é quindi legata unicamente a stare dietro le sporgenze, sbirciare, evitare le luci o mimetizzarsi nella (poca) vegetazione presente sulla mappa.
La nostra sensazione é quella di un titolo che offre sicuramente una serie di novità legate soprattutto all'ambiente open world, ma che sbilanciano l'azione su una componente stealth meno "pura"rispetto a quella dei capitoli passati.
Ovviamente, trattandosi solo di una prova fugace e non di un'esaustiva sessione di gioco in fase review, ci riserviamo di esprimere il nostro giudizio definitivo sull'amalgama dei vari elementi sopra citati una volta che avremo tra le mani il codice di gioco completo.
Argomento sicuramente controverso é quello legato alla longevità del titolo. Al di là delle notizie divulgate, dobbiamo ammettere che Ground Zeroes offre molto più delle 2 ore di cui tanto si é parlato. Una volta completa la campagna sbloccheremo un nuovo livello di difficoltà e cinque missioni secondarie che, ambientate sempre all'interno di Camp Omega, ci metteranno davanti a diversi compiti: eliminare dei bersagli, salvare un VIP, acquisire delle informazioni riservate e distruggere delle postazioni antiaeree. La durata della singola missione sarà di circa mezz'ora, andando cosi ad aumentare il minutaggio di gioco. Queste side mission ci daranno anche la possibilità di ammirare le potenzialità del motore grafico, dato che a differenza della missione principale, saranno ambientate in momenti del giorno differenti come l'alba o il tramonto.
Non bisogna inoltre dimenticare che, sparse per la mappa, ci saranno delle toppe XOF che dovremo cercare di recuperare per ottenere dei premi. A questo bisogna poi aggiungere tutte una serie di sfide come headshoot dalla distanza più lunga che, all'interno di alcune classifiche mondiali, permetteranno ai giocatori di confrontarsi non solo sulle loro abilità ma anche sullo stile di gioco adottato.
Facendo quattro conti, quindi, in termini meramente numerici, la durata del gioco si assesta ben oltre le due ore, anche se bisogna capire quanto poi le missioni secondarie renderanno appetibile il gioco a coloro che non amano cimentarsi in mansioni di questo tipo.
Un motore visivo dal forte impatto
Prima di chiudere il nostro hands on vale la pena parlare un po' del tanto discusso Fox Engine. Da vedere Metal Gear Solid V: Ground Zeroes é veramente uno spettacolo. Sebbene anche sotto questo aspetto non manchino delle sbavature, l'open world creato da Kojima é ricco di dettagli ed elementi in grado di spingere moltissimo sotto l'aspetto puramente estetico.
La missione principale, ambientata in una piovosa notte ed illuminata a giorno da sporadici fulmini, mette in mostra un sistema di illuminazione dinamico di primissimo livello, alimentato ulteriormente dalle torce dei soldati che andranno a sbirciare anche negli anfratti più cupi. Non sono da meno le texture che soprattutto per quanto riguarda i tessuti, offrono un colpo d'occhio clamoroso. La potenza del Fox Engine ha inoltre dato a Kojima tutto quello di cui aveva bisogno per poter rendere ancora più cinematografica la sua regia.
Le cut scene presenti in Ground Zeroes indugiano, scrutano nei particolari donando ancora più credibilità e carisma ai personaggi e a quello che succede sullo schermo. Il piano sequenza iniziale, ad esempio, oltre ad essere estremamente virtuoso, giustifica tutte le frasi rilasciare dallo sviluppatore giapponese nei mesi passati riguardo al taglio registico che si é voluto dare al titolo.
Qualcosina va ancora sistemato, a partire da un'intelligenza artificiale in alcuni casi rivedibile, passando per ambienti ancora troppo poveri di contenuti sino ad arrivare a delle ombre non proprio perfette in sporadici casi. Nel complesso possiamo dire però di trovarci di fronte ad un prodotto in grado di mostrare finalmente i muscoli per quanto riguarda le potenzialità della next gen.
Ultimo appunto per il doppiaggio davvero ottimo di Kiefer Sutherland nei panni di Big Boss, profondo e convincente. Come sempre per i meno anglofoni sono presenti i sottotitoli in lingua italiana.
Questo primo contatto con Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, ci ha permesso di toccare finalmente con mano l'ultima fatica di Hideo Kojima. Il titolo pur offrendo ai giocatori elementi molto cari alla serie, grazie all'introduzione di nuovo meccaniche e di un mondo open world, offre a sua volta approcci decisamente più inediti e dinamici. Inoltre, a tenere banco é sempre l'annosa questione del prezzo, che confrontato con i contenuti presenti in questo prologo, potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Di questo però, ne parleremo in sede di recensione. Nel frattempo diamo il bentornato a Snake!
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes da la sensazione di essere un nuovo punto di partenza per il franchise. Sebbene sotto l'aspetto dei comandi il titolo ricalca abbastanza da vicino i gloriosi capitoli passati, l'introduzione del mondo open world sposta gli equilibri all'interno del gameplay verso lidi sinora poco esplorati dalla serie. Una prova fugace non é abbastanza per esprimere un giudizio completo e razionale, ma possiamo tranquillamente affermare che se Kojima voleva stuzzicare la nostra curiosità, ci é pienamente riuscito. Appuntamento alla nostra recensione per le considerazioni finali.