Metal Gear Rising: Revengeance

Sono passati quattro anni da “Guns of the Patriots” e dal collasso del sistema che comandava gli affari mondiali da dietro le quinte. Libera dal controllo dei Patriots, la tecnologia cyborg ha proliferato in modo incontrollato e le maggiori PMC (Private Military Company) del mondo sono state divise in innumerevoli nuove entità dando vita a nuovi conflitti sparsi per il globo.

Raiden, ritiratosi dalla battaglia attiva, fa ormai parte di una PMC devota al mantenimento della pace: la Maverick Security Consulting. Coinvolto in una missione di routine a guardia del primo ministro di una nazione africana in fase di sviluppo, l'ex agente della Fox dovrà però dar fondo a tutte le proprie capacità per respingere l'attacco dei cyborg di una PMC rivale soprannominata “Desperado Enforcement”. Tenuto a bada da un misterioso spadaccino chiamato “Sam” , Raiden sarà comunque costretto ad assistere impotente all'uccisione del primo ministro, finendo col perdere il proprio occhio sinistro ed il braccio sinistro, prima di riuscire a scappare da Sam e salvare a stento la vita.

Argentina gameplay footage



Nelle settimane successive all'attacco, Raiden apprenderà che Desperado sta guidando un colpo di stato nella nazione dell'Abcasia. Equipaggiato con il suo nuovo corpo Cyborg, a Raiden non resterà dunque che dirigersi alla capitale abcasa di Sukhumi, fermare il golpe e mettere a posto i conti con Desperado una volta per tutte. Questo in sintesi l'incipit di Metal Gear Rising: Revengeance, il travagliato spin-off della serie Metal Gear Solid, affidato alle sapienti mani del team Platinum Games dopo la preoccupante “alpha” presentata in quel di Los Angeles tre anni orsono.


Metal Gear Vanquish
Presentata sotto forma di extra feature all'interno della versione giapponese di ZOE HD Collection, la versione dimostrativa di Metal Gear Rising: Revengeance ci ha permesso di prendere contatto con l'opera attualmente in sviluppo presso i Platinum Games, il team scelto dallo stesso Kojima in virtù dell'esperienza accumulata dal team di Tatsuya Minami sul fronte action 3D.
Per quanto riguarda Rising, la chiarissima volontà del papà di Metal Gear non era, infatti, mai stata quella di proporre l'ennesimo punto di vista della saga di Snake, quanto piuttosto di creare una serie parallela decisamente più leggera, sempre in Metal Gear Solid style ma votata quasi esclusivamente all'esaltazione del fattore action.

Ed effettivamente, stando a quanto abbiamo potuto vedere se si eccettua la presenza di Raiden e del tutorial in stile VR Mission, di equipaggiamenti, nemici e situazioni chiaramente ispirate a Guns of the Patriots, alla resa dei fatti dell'universo concettuale ed introspettivo di Metal Gear Solid questo Revengeance non possiede praticamente nulla.
In primis, la scelta di legare la sopravvivenza del protagonista alla necessità di assorbire in maniera pressoché continuativa gli elettroliti contenuti nel corpo dei cyborg nemici, ha come effetto quello di eliminare gran parte dei tempi morti tipici della saga principale, favorendo così un sistema di gioco decisamente meno riflessivo e più sincopato, che pur lasciando spazio ad alcune situazioni tipicamente stealth (ma che gli stessi sviluppatori hanno definito come assolutamente circostanziali), un approccio decisamente diretto.

Trailer ENG



Secondariamente, l'idea di sfruttare la stessa Katana di Raiden come unico strumento in grado di catalizzare il potere curativo degli elettroliti sopraccitati, ha di fatto il merito di chiarire una volta per tutte (qualora ce ne fosse ancora bisogno) quale dovrà essere l'atteggiamento da tenere nel corso del gioco, visto che in questo caso la sopravvivenza del protagonista dipenderà più dalla propria capacità di portare a termine feroci scontri corpo a corpo all'arma bianca che non dalla maestria con cui potranno essere eseguite tecniche ed azioni “a distanza” più tradizionali, che seppur presenti (non mancheranno armi secondarie quali granate, lanciamissili ed affini) saranno relegate a semplici opzioni accessorie.

Anche sotto il profilo del sistema di controllo Metal Gear Rising: Revengeance pare strizzare l'occhio più ad un Action 3D moderno che non un ad un “Metal Gear Solid qualunque”, con la presenza dei classici pulsanti deputati al colpo leggero, al colpo pesante ed alla parata e soprattutto con un sistema di combo tanto vario quanto vasto, legato ovviamente all'uso pressoché esclusivo della solita immancabile spada. La stessa spada che in questa occasione potrà essere utilizzata anche in modalità completamente manuale (Blade Mode) affidandosi all'uso combinato del grilletto di sinistra e dello stick di destra, ed alla pazienza necessaria per prendere confidenza con un rudimento che, se assimilato, potrà assicurare non poco sano, violento, divertimento.


La Demo
In puro stile Metal Gear Solid, la versione dimostrativa di Revengeance si affida alla classica modalità VR Mission per spiegare le differenti dinamiche legate a questo primo capitolo della serie e soprattutto per permettere l'assimilazione dei primi rudimenti legati all'uso della spada (ed al relativo combo System) utilizzabile sia in modalità automatica che manuale. Superata la fase tutorial e lo splendido filmato introduttivo, ci si ritrova immediatamente catapultati (letteralmente visto che Raiden sarà “sparato” sull'obbiettivo da un aereo stealth) nel campo di battaglia vero e proprio, un territorio decisamente suggestivo sotto il profilo squisitamente visivo, brulicante di Cyborg della PMC rivale che ne ha ottenuto il controllo attraverso l'uso indiscriminato della forza.




Metal Gear Rising: Revengeance

Metal Gear Rising: Revengeance

Bene, anzi benissimo. Revengeance sembra avere tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento nel genere action, forte di un background narrativo di sicuro impatto ma soprattutto di un comparto tecnico di assoluto spessore, frutto degli anni di esperienza accumulati in tal senso dal team Platinum. Non resta che attendere l'uscita del gioco per sapere se tutte le promesse - e le premesse - saranno rispettate

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