Metal Gear Solid 3: Snake Eater
di
Metal Gear Trial
A poco meno di un mese dal lancio nipponico, Konami presenta la versione Trial di Metal Gear Solid 3 : Snake Eater terzo capitolo su console Sony, dopo MGS e Son's of Liberty, del capolavoro firmato Hideo Kojima. La demo a nostra disposizione permette di affrontare la prima fase della missione ambientata nella jungla, una porzione di gioco più che sufficiente per stilare un giudizio più preciso sul gioco. Prima di procedere con un'analisi più approfondita è doveroso premettere che al momento non è ancora dato sapere se il protagonista di Snake Eater sarà il vero Solid Snake o meno. Come molti di voi sapranno, Solid Snake non è niente altro che un clone "modificato in meglio" di Big Boss, il guerriero perfetto. Essendo Snake Eater antecedente ai primi due episodi della serie, non è ancora del tutto chiaro se il protagonista trattasi realmente di Snake o proprio dell'originale Big Boss.
Mimetizzarsi prima di tutto
Gli angusti corridoi della Big Shell affrontati in Son Of Liberty hanno lasciato il posto ad ambienti molto più estesi come la jungla, fattore che comporterà l'uso di un equipaggiamento completamente diverso da quello a cui "siamo abituati nel nostro futuro". Niente nano macchine e codec dunque, ma semplici ricetrasmittenti e mimetiche. A tal proposito è di fondamentale importanza il corretto uso del kit mimetico a disposizione, che oltre alla sopraccitata tuta, comprenderà anche un set di trucchi facciali che dovranno essere abbinati correttamente alla tuta, ciascuna delle quali sarà specifica per un determinato tipo di vegetazione. Nella classica schermata di gioco fa così il suo ingresso un indicatore posto sulla destra dello schermo ed atto ad indicare la percentuale di mimetizzazione in nostro possesso. Avere un livello di mimetizzazione vicino al 100% significherà in concreto riuscire a sorprendere i nemici alle spalle o meglio ancora evitarne i posti di blocco. Allo stesso modo dovremo però fare attenzione ai nostri rivali che, grazie ad un IA decisamente raffinata, utilizzeranno i nostri stessi sistemi per sorprenderci o, per lo più, per circondarci durante lo svolgimento della nostra missione.
Una dieta a base di carne
Esattamente come nella vita reale, anche il nostro Snake avrà necessità di nutrirsi. Sarà proprio questa una delle principali novità di Snake Eater. Trattandosi di una missione ambientata nella Jungla, Snake avrà anche il compito di procacciarsi il cibo, che potrà variare dai semplici serpenti ai ben più scomodi coccodrilli. Alla classica barra della vita si aggiungerà quindi quella relativa alla nostra "salute alimentare". Con il lento decrescere della barra sopraccitata, il nostro eroe comincerà a sentire i morsi della fame ( potremo addirittura sentire il lamenti del suo stomaco), fattore che andrà a riflettersi sulle capacità psicofisiche di Snake che comincerà ad essere meno preciso nella mira, meno silenzioso oltre che molto più debole nelle prese. Gli animalisti più accaniti saranno lieti di sapere che contrariamente a quanto presentato in occasione dell' E3, Snake non farà bella mostra di se durante i pasti. Qualsiasi animale cacciato, sia esso eliminato tramite l'uso della pistola che a mani nude, si trasformerà magicamente in razione, eliminando di fatto la parte più cruenta della storia.
Dal punto di vista tecnico
Il tempo intercorso tra Substance e Snake Eater sembra avere giovato al capolavoro firmato Hideo Kojima che esibisce vastissime locazioni di gioco, definite sia per la ricchezza delle texture che per gli accostamenti cromatici. In particolare il nostro Snake pare essere stato soggetto ad un lavoro di "svecchiamento generale" tanto per l'aspetto prettamente estetico che soprattutto per il tipo di azioni che potrà effettuare. Snake potrà infatti arrampicarsi sugli alberi, inginocchiarsi per sfuggire all'occhio del nemico, ed interagire in senso più generale con l'ambiente circostante per oltrepassare le zone più a rischio. Tuttavia permangono alcuni dubbi su delle scelte che a nostro avviso sembrano quanto meno discutibili. Superato il primissimo impatto Snake Eater sembra infatti lasciare spazio a non poche perplessità, prima fra tutte quella relativa al sistema di inquadrature adottato. Considerando la dimensione delle ambientazioni, la classica inquadratura a 50° sul personaggio non permette di avere un cono visivo tale da poter tenere sotto controllo l'intera area di gioco. La scelta di assegnare allo stick analogico di destra il compito di effettuare leggeri spostamenti laterali dell' inquadratura, sembra inoltre assolutamente inadeguata per il tipo di azione che dobbiamo affrontare.
Peggio ancora è l'implementazione della visuale in prima persona, obbligatoria, nelle sezioni carponi, una scelta che limita fin troppo il cono visivo di Snake. In senso più generale rimangono inoltre alcuni cronici difetti di tutti gli episodi di MGS, fra cui elenchiamo gli estenuanti tempi di caricamento in occasione delle comunicazioni con il quartier generale e l'eccessiva lunghezza delle stesse. I difetti sopraelencati non sminuiscono comunque il valore di un'opera che appare sicuramente rinnovata in ogni suo aspetto. Dalla fitta trama, vero marchio di fabbrica di Kojima., ad alcune piccole opere d'arte come il sangue sulle divise dei soldati feriti, tutto sembra frutto di un' intenso lavoro in fase di programmazione, lavoro che non si è certo concluso con questa demo.
A poco meno di un mese dal lancio nipponico, Konami presenta la versione Trial di Metal Gear Solid 3 : Snake Eater terzo capitolo su console Sony, dopo MGS e Son's of Liberty, del capolavoro firmato Hideo Kojima. La demo a nostra disposizione permette di affrontare la prima fase della missione ambientata nella jungla, una porzione di gioco più che sufficiente per stilare un giudizio più preciso sul gioco. Prima di procedere con un'analisi più approfondita è doveroso premettere che al momento non è ancora dato sapere se il protagonista di Snake Eater sarà il vero Solid Snake o meno. Come molti di voi sapranno, Solid Snake non è niente altro che un clone "modificato in meglio" di Big Boss, il guerriero perfetto. Essendo Snake Eater antecedente ai primi due episodi della serie, non è ancora del tutto chiaro se il protagonista trattasi realmente di Snake o proprio dell'originale Big Boss.
Mimetizzarsi prima di tutto
Gli angusti corridoi della Big Shell affrontati in Son Of Liberty hanno lasciato il posto ad ambienti molto più estesi come la jungla, fattore che comporterà l'uso di un equipaggiamento completamente diverso da quello a cui "siamo abituati nel nostro futuro". Niente nano macchine e codec dunque, ma semplici ricetrasmittenti e mimetiche. A tal proposito è di fondamentale importanza il corretto uso del kit mimetico a disposizione, che oltre alla sopraccitata tuta, comprenderà anche un set di trucchi facciali che dovranno essere abbinati correttamente alla tuta, ciascuna delle quali sarà specifica per un determinato tipo di vegetazione. Nella classica schermata di gioco fa così il suo ingresso un indicatore posto sulla destra dello schermo ed atto ad indicare la percentuale di mimetizzazione in nostro possesso. Avere un livello di mimetizzazione vicino al 100% significherà in concreto riuscire a sorprendere i nemici alle spalle o meglio ancora evitarne i posti di blocco. Allo stesso modo dovremo però fare attenzione ai nostri rivali che, grazie ad un IA decisamente raffinata, utilizzeranno i nostri stessi sistemi per sorprenderci o, per lo più, per circondarci durante lo svolgimento della nostra missione.
Una dieta a base di carne
Esattamente come nella vita reale, anche il nostro Snake avrà necessità di nutrirsi. Sarà proprio questa una delle principali novità di Snake Eater. Trattandosi di una missione ambientata nella Jungla, Snake avrà anche il compito di procacciarsi il cibo, che potrà variare dai semplici serpenti ai ben più scomodi coccodrilli. Alla classica barra della vita si aggiungerà quindi quella relativa alla nostra "salute alimentare". Con il lento decrescere della barra sopraccitata, il nostro eroe comincerà a sentire i morsi della fame ( potremo addirittura sentire il lamenti del suo stomaco), fattore che andrà a riflettersi sulle capacità psicofisiche di Snake che comincerà ad essere meno preciso nella mira, meno silenzioso oltre che molto più debole nelle prese. Gli animalisti più accaniti saranno lieti di sapere che contrariamente a quanto presentato in occasione dell' E3, Snake non farà bella mostra di se durante i pasti. Qualsiasi animale cacciato, sia esso eliminato tramite l'uso della pistola che a mani nude, si trasformerà magicamente in razione, eliminando di fatto la parte più cruenta della storia.
Dal punto di vista tecnico
Il tempo intercorso tra Substance e Snake Eater sembra avere giovato al capolavoro firmato Hideo Kojima che esibisce vastissime locazioni di gioco, definite sia per la ricchezza delle texture che per gli accostamenti cromatici. In particolare il nostro Snake pare essere stato soggetto ad un lavoro di "svecchiamento generale" tanto per l'aspetto prettamente estetico che soprattutto per il tipo di azioni che potrà effettuare. Snake potrà infatti arrampicarsi sugli alberi, inginocchiarsi per sfuggire all'occhio del nemico, ed interagire in senso più generale con l'ambiente circostante per oltrepassare le zone più a rischio. Tuttavia permangono alcuni dubbi su delle scelte che a nostro avviso sembrano quanto meno discutibili. Superato il primissimo impatto Snake Eater sembra infatti lasciare spazio a non poche perplessità, prima fra tutte quella relativa al sistema di inquadrature adottato. Considerando la dimensione delle ambientazioni, la classica inquadratura a 50° sul personaggio non permette di avere un cono visivo tale da poter tenere sotto controllo l'intera area di gioco. La scelta di assegnare allo stick analogico di destra il compito di effettuare leggeri spostamenti laterali dell' inquadratura, sembra inoltre assolutamente inadeguata per il tipo di azione che dobbiamo affrontare.
Peggio ancora è l'implementazione della visuale in prima persona, obbligatoria, nelle sezioni carponi, una scelta che limita fin troppo il cono visivo di Snake. In senso più generale rimangono inoltre alcuni cronici difetti di tutti gli episodi di MGS, fra cui elenchiamo gli estenuanti tempi di caricamento in occasione delle comunicazioni con il quartier generale e l'eccessiva lunghezza delle stesse. I difetti sopraelencati non sminuiscono comunque il valore di un'opera che appare sicuramente rinnovata in ogni suo aspetto. Dalla fitta trama, vero marchio di fabbrica di Kojima., ad alcune piccole opere d'arte come il sangue sulle divise dei soldati feriti, tutto sembra frutto di un' intenso lavoro in fase di programmazione, lavoro che non si è certo concluso con questa demo.