Metal Gear Solid

Metal Gear Solid
di
Alchimia perfetta?
La pappardella che avete appena letto, oltre ad essere forse eccessivamente pomposa e supponente, é parecchio celebrativa. In linea di massima é sempre meglio non esagerare con i trionfalismi in fase di anteprima, o comunque finché non si ha fra le mani qualcosa di più concreto di un paio di press release, anche per evitare di rimanere scottati (basti pensare al recente caso di Vampire; gioco discreto, ma ben al di sotto di quanto fosse lecito attendersi). Non é questo il caso di Metal Gear Solid, comunque, dato che, trattandosi della conversione di un prodotto che chi scrive ha avuto modo di provare ampiamente nella sua versione originale, ogni giudizio al riguardo, per quanto opinabile, é comunque ampiamente motivato. In ogni caso, riservando pareri definitivi a sedi più adeguate (soltanto con il gioco fra le mani si potrà giudicare la bontà della conversione), vediamo di analizzare almeno superficialmente la struttura di gioco
Metal Gear Solid
Snake è pronto a tendere un agguato

Il soggetto alla base di tutto é, a onor del vero, fra i più semplici: Solid Snake, agente segreto ed eroe dei primi due episodi, ha appeso il mitra al chiodo e si é ritirato. Quando, però, il mondo intero si trova in pericolo a causa delle macchinazioni terroristiche di uno squilibrato, il nostro eroe viene richiamato in attività e gettato nuovamente nella mischia. Ulteriori rivelazioni sulla trama, il sottoscritto preferisce evitarle, quantomeno per non rovinare parte del divertimento a coloro che preferiscono affrontare il gioco completamente "vergini". A chi legge basti sapere che, se si escludono alcune lungaggini e qualche caduta di tono eccessivamente moralistica nelle fasi iniziali e in uno dei due finali possibili, il livello della sceneggiatura é decisamente elevato con una sapiente alternanza di lirismo, epicità, ironia e (parecchia) azione
Le avventure di Snake si svolgono in un ambiente completamente tridimensionale, con una visuale in terza persona e una telecamera semi-mobile sul cui posizionamento il giocatore non ha controllo. Chi ha giocato le conversioni dei Resident Evil e, soprattutto, di Dino Crisis dovrebbe avere un'idea abbastanza chiara di che cosa sto parlando. Le inquadrature, generalmente fisse, in più punti prendono vita. Il giocatore si trova, quindi, a muoversi all'interno di uno stabilimento controllato dai terroristi con il compito di indagare su quali siano le loro motivazioni, scoprire le loro debolezze e, in definitiva, bloccarli