Midnight Club: Los Angeles

di Ferdinando Saggese
Forse non tutti sanno che il RAGE, l'ottimo motore proprietario con cui Rockstar confeziona i suoi videogiochi, é stato sviluppato dal team interno di San Diego, che ci ha realizzato “Rockstar Games present Table Tennis”, ma che lo ha programmato pensando quasi esclusivamente ad un gioco di corse. Stiamo parlando del quarto capitolo della serie di racing game“Midnight Club”, che i ragazzi di San Diego hanno pensato di ambientare in una delle città più belle e controverse del mondo. Dal giorno del suo annuncio ufficiale ad oggi, “Midnight Club: Los Angeles” si era fatto vedere solamente alla Game Convention di Lipsia dello scorso anno, é quindi con piacere che abbiamo raccolto l'invito di Take 2, publisher di tutti i titoli Rockstar, per una sessione di prova nella tranquillità dei suoi uffici italiani.


Come tutti gli appassionati ben sapranno, la caratteristica chiave di questo racing game é la totale libertà d'azione concessa al giocatore. Non esistono circuiti in “Midnight Club”, che premia l'abilità del giocatore nel ricercare percorsi sempre nuovi per raggiungere gli obbiettivi di ogni gara. Questa caratteristica si sposa alla perfezione con la suggestiva ambientazione che Rockstar San Diego ha scelto per esordire sulla nuova generazione di console. Tutti i distretti più famosi di Los Angeles, da Venice a Hollywood, passando per Downtown, faranno infatti da sfondo alle folli corse clandestine che dovremo affrontare nel gioco.

Pur non rappresentando una riproduzione della città fedele in ogni particolare, la Los Angeles secondo Rockstar proporrà una struttura familiare per chi ci é stato, e del tutto plausibile per chi non ha ancora avuto la fortuna di visitarla, simulando con un certo realismo la densità del traffico e dei pedoni a qualsiasi ora del giorno. Una delle novità più vistose riguarda infatti l'alternanza tra il giorno e la notte, che non avrà solamente una funzione estetica, ma modificherà sensibilmente alcuni parametri come, appunto, il traffico, piuttosto che la tipologia di gare disponibili. Ad oggi potremo confrontarci in svariate specialità differenti, ma non é ancora detto siano le sole implementate nella versione definitiva del gioco, che a detta di Rockstar potrebbe includerne di più, assicurando a “Midnight Club” una varietà d'azione invidiabile.

Nel corso dell'oretta passata in Take 2, abbiamo avuto modo di provarne tre, a bordo di tre veicoli dalle caratteristiche differenti, che ci hanno dato un idea piuttosto chiara sull'impostazione generale del titolo. La prima specialità che abbiamo assaggiato era la classica corsa a check point, che abbiamo affrontato a bordo di una delle auto concesse in licenza per il gioco, una Mazda RX-8. Sin dalla prima curva “Midnight Club: Los Angeles” ha dimostrato di non avanzare pretese sotto il profilo della simulazione, anche se, pur nella sua semplificazione arcade, il modello di guida si é rivelato piuttosto ostico da gestire e richiederà un po di pratica per essere sfruttato a dovere. L'alta velocità che i bolidi di “Midnight Club” possono raggiungere, unita alla irregolare conformazione del manto stradale, ci hanno obbligato a correggere più volte la traiettoria, piuttosto che a effettuare controlli al limite per non finire fuori strada.

Assecondando il carattere arcade del gioco, i ragazzi di Rockstar San Diego non si sono risparmiati qualche colpo ad effetto. Oltre al classico NOS, in “Midnight Club: Los Angeles” sarà possibile sfruttare le scie dei nostri avversari per caricare un boost supplementare, molto potente ma dall'effetto limitato nel tempo. Ovviamente, anche gli avversari potranno sfruttare questo bonus qualora si trovassero nella nostra scia, e questa caratteristica aggiungerà una piccola componente tattica alle gare, che cambiare repentinamente direzione, e quindi percorso, per togliere agli avversari quest'importante risorsa. L'intelligenza artificiale si é comunque dimostrata all'altezza ed é riuscita a mascherare, a suon di sportellate ed incidenti, l'effetto elastico che molto spesso affligge titoli di questo tipo. Una menzione particolare merita il sistema di danni, che non si ripercuoteranno sulla sola estetica dei veicoli, ma avranno un reale effetto sulle prestazioni, che potrebbero degradare sino al completo arresto del veicolo.


Al termine di ogni gara saremo ricompensati con denaro e reputazione. La seconda ricompensa, in particolare, sarà l'unico modo per progredire nel gioco, che proporrà nuove gare solo al raggiungimento di determinati livelli. La particolarità di questo sistema consiste nel fatto che non sarà necessario completare tutte le competizioni, bensì sarà sufficiente affrontare quelle che più ci interessano per ottenere il rispetto degli altri piloti. Non solo, in “Midnight Club: Los Angeles” non sarà nemmeno necessario vincere le gare che decideremo di affrontare, poiché un una piccola quantità di reputazione ci verrà assegnata anche quando giungeremo ultimi al traguardo. Inutile dire che un sistema come questo semplificherà le cose per i giocatori meno esperti, ma non demotiverà quelli più abili, che punteranno sempre al massimo della reputazione e dei crediti in palio. Con il denaro potremo comprare nuove auto, sempre più preformanti, o migliorare i mezzi in nostro possesso presso uno dei garage della città.

Sotto il profilo della personalizzazione, Rockstar ha fatto le cose in grande, suddividendo l'interfaccia dei garage in due sezioni, una dedicata alla meccanica delle auto, una dedicata all'estetica dei veicoli. In “Midnight Club: Los Angeles” potremo infatti migliorare le prestazioni della nostra quattro ruote montando ricambi originali concessi in licenza, che avranno effetto su parametri come la tenuta, l'accelerazione o la velocità massima del nostro bolide. Per quanto riguarda le modifiche estetiche il discorso si farà più divertente e complesso. Sarà infatti possibile montare un'infinità di accessori e modificare un'infinità di parametri che, a detta di Rockstar, dovrebbero rendere ogni auto diversa da qualsiasi altra. In effetti la profondità del sistema potrebbe invogliare qualche mente insana ad ordinare tappetini verde elettrico per la sua Ford Mustang Boss del '69.

Tutta questa varietà interesserà in modo particolare la modalità multiplayer, che oltre a proporre una Los Angeles online persistente dove sfidare gli altri giocatori collegati, dovrebbe offrire la possibilità di scambiare auto ed assetti, favorendo l'interazione trai giocatori prima e dopo le gare. Purtroppo non abbiamo avuto modo di verificare queste promesse perché la modalità online sarà una delle novità che Rockstar approfondirà durante la prossima Game Convention di Lipsia.

Naturalmente Los Angeles non sarà priva di controllo ed in alcuni frangenti sarà necessario fuggire dal mitico LAPD. Nonostante questo aspetto del gioco non fosse ancora perfettamente bilanciato, abbiamo commesso un paio di infrazioni per verificare la qualità delle routine che regolano le forze dell'ordine. Il sistema si rivelerà molto simile a quello confezionato per “Grand Theft Auto IV”, una volta seminata la pattuglia, o le pattuglie che ci stavano inseguendo, dovremo nasconderci ed aspettare che l'attenzione dei poliziotti nei nostri confronti cali.

Sotto il profilo tecnico il gioco si presenta benissimo, il RAGE dimostra ancora una volta di essere un motore solido che, grazie alle dimensioni della città (leggermente più piccola rispetto alla Liberty City di “Grand Theft Auto IV”), offre una qualità visiva sicuramente superiore. Tutti i modelli delle auto sono riprodotti con cura e dovizia di particolari, e propongono una bella visuale interna ricca di dettaglio. Il sonoro propone effetti molto realistici ed un ottimo uso dell'audio posizionale, che collocherà correttamente il rombo dei motori delle auto avversarie ai nostri fianchi od alle nostre spalle.

La colonna sonora, come Rockstar ci ha abituato a dire, é un'ottima raccolta di brani, più o meno famosi, che potremo comunque modificare a piacimento. Non ci é dato sapere ancora nulla sulla localizzazione e su di un eventuale doppiaggio del gioco nella nostra lingua, utile per apprezzare al meglio la trama che farà da sfondo alle corse losangeline e che potremo seguire grazie a scene di intermezzo realizzate con lo stesso motore del gioco.