Midtown Madness 2
di
Redazione
Come volete che sia il vostro gioco di guida preferito? Un attento simulatore delle competizioni su pista, oppure uno scanzonato arcade a base di musica rockettara e colori vivaci? Se scegliete questa seconda categoria, non avrete difficoltà a concordare su un fatto: uno degli aspetti più importanti in un driving game di ultima generazione é la libertà, concessa all'utente, di girovagare per il mondo di gioco così come si farebbe alla guida di un'auto vera. Dopo il "pioniere" Carmaggeddon (che di meriti sotto questo punto di vista ne aveva parecchi, oltre alle innegabili colpe per il livello smodato di violenza) e il successo dilagante del primo Driver, la Microsoft torna all'attacco con quello che é stato il titolo underdog (successo inaspettato) dello scorso anno, ovvero Midtown Madness. Il seguito ufficiale, che tratteremo in questa preview, mostra già ora diverse carte vincenti, soprattutto nella quantità e qualità di materiale messo a disposizione del giocatore
COSA C'E' DI NUOVO SOTTO IL SOLE?
Avevamo lasciato le pazzie cittadine della Angel Studios in quel di Chicago, unica città (per quanto fedelmente riprodotta) a essere inserita nella prima uscita della serie. In un deciso "colpo di spugna" volto a rinfrescare l'aspetto del gioco, non ci sarà nessuna traccia della Windy City nel secondo episodio, che proporrà, invece, altre due metropoli di fama mondiale: Londra e San Francisco. La ricostruzione virtuale delle due città si basa ancora una volta su dati topografici reali, che sono chiari sia dalla corretta dislocazione dei monumenti, sia dalla cartina onnipresente sullo schermo che fornisce, con un rapido colpo d'occhio, una visuale d'insieme sul centro urbano in cui ci si trova a scorrazzare. Esempi della cura realizzativa applicata dagli sviluppatori arrivano da luoghi celebri come Alcatraz (visibile scrutando l'orizzonte dalla baia di San Francisco) oppure Trafalgar Square nel caso della capitale britannica
Tutto questo ben di Dio é stato ricostruito nei minimi particolari per un solo scopo: darci la più ampia libertà per le nostre corse in auto. In realtà, pur tenendo fede al suo nome, Midtown Madness 2 é, a conti fatti, più profondo di quanto possa sembrare a una prima occhiata, grazie alle numerose opzioni di gioco presenti e alle novità inserite per aumentarne la permanenza sui vostri hard disc. Prima di queste aggiunte, in ordine di importanza, é il Crash Course Mode, una specie di "modalità a missioni" in cui potremo calarci alternativamente nei panni di un indaffarato tassista londinese o di un vivace stuntman di Frisco (famoso diminutivo di San Francisco). Nel primo caso, impareremo a destreggiarci nel traffico sonnolento della vecchia metropoli sfruttando le scorciatoie e i passaggi segreti offerti dal centro di Londra, superando test di difficoltà crescente che metteranno a dura prova la nostra bravura al volante
COSA C'E' DI NUOVO SOTTO IL SOLE?
Avevamo lasciato le pazzie cittadine della Angel Studios in quel di Chicago, unica città (per quanto fedelmente riprodotta) a essere inserita nella prima uscita della serie. In un deciso "colpo di spugna" volto a rinfrescare l'aspetto del gioco, non ci sarà nessuna traccia della Windy City nel secondo episodio, che proporrà, invece, altre due metropoli di fama mondiale: Londra e San Francisco. La ricostruzione virtuale delle due città si basa ancora una volta su dati topografici reali, che sono chiari sia dalla corretta dislocazione dei monumenti, sia dalla cartina onnipresente sullo schermo che fornisce, con un rapido colpo d'occhio, una visuale d'insieme sul centro urbano in cui ci si trova a scorrazzare. Esempi della cura realizzativa applicata dagli sviluppatori arrivano da luoghi celebri come Alcatraz (visibile scrutando l'orizzonte dalla baia di San Francisco) oppure Trafalgar Square nel caso della capitale britannica
Tutto questo ben di Dio é stato ricostruito nei minimi particolari per un solo scopo: darci la più ampia libertà per le nostre corse in auto. In realtà, pur tenendo fede al suo nome, Midtown Madness 2 é, a conti fatti, più profondo di quanto possa sembrare a una prima occhiata, grazie alle numerose opzioni di gioco presenti e alle novità inserite per aumentarne la permanenza sui vostri hard disc. Prima di queste aggiunte, in ordine di importanza, é il Crash Course Mode, una specie di "modalità a missioni" in cui potremo calarci alternativamente nei panni di un indaffarato tassista londinese o di un vivace stuntman di Frisco (famoso diminutivo di San Francisco). Nel primo caso, impareremo a destreggiarci nel traffico sonnolento della vecchia metropoli sfruttando le scorciatoie e i passaggi segreti offerti dal centro di Londra, superando test di difficoltà crescente che metteranno a dura prova la nostra bravura al volante