Mirror's Edge
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Dal maggio scorso é disponibile per il download, dalle piattaforme online di Xbox 360 e Playstation 3, il trailer di un gioco che farà sicuramente parlare di se nei mesi a venire. Trattasi di una bellissima sequenza in game, che mostra le mirabolanti acrobazie di una protagonista dai tratti orientali, confezionate con un motore grafico robusto, ma pulito, e condite da una colonna sonora molto evocativa. Il filmato termina con un titolo rosso su sfondo bianco: “Mirror's Edge”, poco rivelatore, ma che ci ha da subito incuriosito.
Era quindi da un po' che attendevamo la chiamata di Electronic Arts, publisher del gioco, che infine é arrivata e ci ha permesso di ammirare “Mirror's Edge” contestualmente al evento di presentazione estivo: “Summer Tour”. Alla presenza di Manuel Llanes, uno dei due italiani in forza al team di sviluppo DICE e producer del gioco, ci sono stati illustrati i punti salienti di un progetto che ha la voglia, e le potenzialità, di inaugurare un nuovo genere videoludico. Ma non mettiamo troppa carne al fuoco e cominciamo dalla trama.
Ideato dalla scrittrice inglese Rhianna Pratchett, l'intreccio di “Mirror's Edge” propone tematiche mature ed interessanti. Faith, la misteriosa protagonista dai tratti orientali dell'introduzione, é una runner; si occupa di trasportare informazioni riservate da un capo all'altro di un'immensa città che ha sconfitto la criminalità in ogni sua forma, ma al prezzo di molte libertà individuali. Coloro che non si sono adeguati e non hanno accettato questo sacrificio, però, sono costretti a vivere ai margini della società, al “bordo dello specchio”, e Faith é una di loro.
L'unico legame che resiste alla sua condizione di emarginata é quello con la sorella, perfettamente integrata nel sistema, che verrà tranciato dall'ingiusta accusa di un crimine che quest'ultima non ha commesso. Faith, indifferente al mondo che la circonda almeno quanto lo é il mondo a lei, si vedrà quindi costretta a spostarsi dal “bordo dello specchio” e prendere parte ad un'avventura che la porterà a fare i conti con il suo destino. La storia dovrebbe essere raccontata da brevi sequenze in stile cartoon, ottimamente realizzate, che raccorderanno le varie sezioni di giocato. Abbiamo scritto dovrebbe perché é uno di quegli aspetti che in DICE stanno valutando con attenzione e che potrebbe cambiare da qui alla data di pubblicazione, anch'essa ufficiosamente fissata per la fine del 2008.
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Abbiamo accennato all'inaugurazione di un nuovo genere videoludico e questo perché “Mirror's Edge” può essere considerato il primo esempio di “first person action adventure”. Il gioco introduce infatti il concetto di full body experience, una visuale in prima persona arricchita dalla presenza di un corpo intero e tangibile. Dimenticate quindi le braccia fluttuanti degli odierni first person shooter e fate posto nelle vostre menti ad un punto di vista che vi permetterà di guardare i piedi, le gambe, il busto e le braccia della bella Faith.
Questa nuova prospettiva ha permesso di studiare e riprodurre con estrema precisione alcuni movimenti di base, che se combinati determineranno naturalmente quelli più complessi, necessari per superare gli ostacoli presenti in grande quantità in qualsiasi action adventure. Questa semplicità concettuale si rifletterà in una gestione dei movimenti altrettanto semplice. I tasti necessari allo spostamento ed alle acrobazie saranno infatti due, il tasto “su” ed il tasto “giù”, che combinati con lo stick analogico sinistro, ci permetteranno di saltare fossi, scalare muri e correre sulle pareti. Il focus del sistema di controllo riguarda infatti la velocità, l'angolo di impatto con le superfici e la tempistica; parametri che dovremo valutare prima di ogni movimento.
Nonostante non sia stato possibile testare le qualità di un sistema come questo, possiamo dire che ci é parso tanto semplice da usare, quanto complesso da padroneggiare qualora si volessero sperimentare le acrobazie più spettacolari. Queste, regalandoci nuova spinta, ci permetteranno di realizzarne di nuove ed ancora più complesse, grazie alle quali potremo superare in pochi balzi sezioni anche lunghe. Il level design sembra infatti molto curato e ci permette di smentire le voci che dipingevano “Mirror's Edge” come un simulatore di fattorino ambientato sui tetti. Durante la presentazione ci é stato assicurato che, pur non trattandosi di un mondo completamente aperto, la città in cui é ambientato il gioco, la cui architettura é ispirata a diverse metropoli in giro per il mondo, sarà esplorabile su più livelli, garantendo una certa varietà di ambientazione.
Era quindi da un po' che attendevamo la chiamata di Electronic Arts, publisher del gioco, che infine é arrivata e ci ha permesso di ammirare “Mirror's Edge” contestualmente al evento di presentazione estivo: “Summer Tour”. Alla presenza di Manuel Llanes, uno dei due italiani in forza al team di sviluppo DICE e producer del gioco, ci sono stati illustrati i punti salienti di un progetto che ha la voglia, e le potenzialità, di inaugurare un nuovo genere videoludico. Ma non mettiamo troppa carne al fuoco e cominciamo dalla trama.
Ideato dalla scrittrice inglese Rhianna Pratchett, l'intreccio di “Mirror's Edge” propone tematiche mature ed interessanti. Faith, la misteriosa protagonista dai tratti orientali dell'introduzione, é una runner; si occupa di trasportare informazioni riservate da un capo all'altro di un'immensa città che ha sconfitto la criminalità in ogni sua forma, ma al prezzo di molte libertà individuali. Coloro che non si sono adeguati e non hanno accettato questo sacrificio, però, sono costretti a vivere ai margini della società, al “bordo dello specchio”, e Faith é una di loro.
L'unico legame che resiste alla sua condizione di emarginata é quello con la sorella, perfettamente integrata nel sistema, che verrà tranciato dall'ingiusta accusa di un crimine che quest'ultima non ha commesso. Faith, indifferente al mondo che la circonda almeno quanto lo é il mondo a lei, si vedrà quindi costretta a spostarsi dal “bordo dello specchio” e prendere parte ad un'avventura che la porterà a fare i conti con il suo destino. La storia dovrebbe essere raccontata da brevi sequenze in stile cartoon, ottimamente realizzate, che raccorderanno le varie sezioni di giocato. Abbiamo scritto dovrebbe perché é uno di quegli aspetti che in DICE stanno valutando con attenzione e che potrebbe cambiare da qui alla data di pubblicazione, anch'essa ufficiosamente fissata per la fine del 2008.
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Abbiamo accennato all'inaugurazione di un nuovo genere videoludico e questo perché “Mirror's Edge” può essere considerato il primo esempio di “first person action adventure”. Il gioco introduce infatti il concetto di full body experience, una visuale in prima persona arricchita dalla presenza di un corpo intero e tangibile. Dimenticate quindi le braccia fluttuanti degli odierni first person shooter e fate posto nelle vostre menti ad un punto di vista che vi permetterà di guardare i piedi, le gambe, il busto e le braccia della bella Faith.
Questa nuova prospettiva ha permesso di studiare e riprodurre con estrema precisione alcuni movimenti di base, che se combinati determineranno naturalmente quelli più complessi, necessari per superare gli ostacoli presenti in grande quantità in qualsiasi action adventure. Questa semplicità concettuale si rifletterà in una gestione dei movimenti altrettanto semplice. I tasti necessari allo spostamento ed alle acrobazie saranno infatti due, il tasto “su” ed il tasto “giù”, che combinati con lo stick analogico sinistro, ci permetteranno di saltare fossi, scalare muri e correre sulle pareti. Il focus del sistema di controllo riguarda infatti la velocità, l'angolo di impatto con le superfici e la tempistica; parametri che dovremo valutare prima di ogni movimento.
Nonostante non sia stato possibile testare le qualità di un sistema come questo, possiamo dire che ci é parso tanto semplice da usare, quanto complesso da padroneggiare qualora si volessero sperimentare le acrobazie più spettacolari. Queste, regalandoci nuova spinta, ci permetteranno di realizzarne di nuove ed ancora più complesse, grazie alle quali potremo superare in pochi balzi sezioni anche lunghe. Il level design sembra infatti molto curato e ci permette di smentire le voci che dipingevano “Mirror's Edge” come un simulatore di fattorino ambientato sui tetti. Durante la presentazione ci é stato assicurato che, pur non trattandosi di un mondo completamente aperto, la città in cui é ambientato il gioco, la cui architettura é ispirata a diverse metropoli in giro per il mondo, sarà esplorabile su più livelli, garantendo una certa varietà di ambientazione.