Mirror's Edge
di
Correndo sul bordo dello specchio
Quando al panorama dei videogame in fase di sviluppo si affaccia un titolo capace di portare con se una certa dose di novità, é quasi matematico mettersi a seguirne l'evoluzione, attratti dalle novità promesse. Mentre molti altri giochi puntavano ad uniformarsi ai generi più in voga, per assicurarsi una nutrita utenza di riferimento, ha cominciato a farsi strada tra gli annunci e i trailer Mirror's Edge, progetto targato Electronic Arts, foriero di molti spunti, legati principamente al gameplay. Siamo in un futuro dove la società ha sopito il proprio senso critico in cambio di una candida sottomissione al governo vigente, capace di portare un benessere tanto generalizzato quanto artificiale.
Come in ogni racconto che si rispetti, c'é sempre qualcuno poco propenso a vendere i propri ideali di libertà e disposto a combattere per difenderli. La nostra eroina ribelle é Faith, ragazza la cui bellezza non passa da improbabili forme prorrompenti, ma si adagia su lineamenti sottili ed un fisico snello. La sua battaglia non ha bisogno di arsenali pronti a fare fuoco, ma é veicolata da un colorato paio di scarpe da corsa. Faith corre, salta, si arrampica, scivola, colpisce raida come una folata di vento e altrettanto velocemente fugge via. Se velocità e agilità sono le sue armi, la fuga é la sua metafora, simbolo di uno spirito incapace di farsi imbrigliare dalla sonnolenta quotidianità, sfuggente come una farfalla non disposta a farsi chiudere in una teca di vetro.
La particolare impostazione scelta dal team di sviluppo, é quella della visuale in prima persona, sempre cara al mondo egli shoter ma decisamente al di fuori dai titoli dove é l'azione a farla da padrone. Prendendo così il comando di Faith, ci ritroviamo ad osservare attraverso i suoi occhi l'ambiente che ci circonda e a doverlo intepretare attraverso la chiave di lettura delle sue facoltà motorie. Il tutorial che ci ha dato il benvenuto nel mondo della nostra protagonista, ha condensato in pochi minuti la gamma di controlli a nostra disposizione, basati principalmente su salti, scivolate, e l'uso di appigli o sporgenze.
Faith é una runner e, come le si addice, ha un modo del tutto particolare di rapportarsi con quello che le sta intorno. Un muro non é più la fine di una strada, ma diventa il trampolino migliore per raggiungere un piano rialzato. Un tetto non é la semplice copertura di una casa, ma si trasforma nel migliore degli scivoli per slittare a tutta velocità verso una via di fuga. Ogni cosa perde il suo originario significato, per assumerne uno nuovo basato semplicemente sulla propria utilità alle evoluzioni da lui permesse.
Macinando diversi livelli di gioco, scopriamo che città, interni di palazzi, fabbriche e luoghi di ogni tipo diventano enormi piste dove sfruttare al meglio ogni elemento, per arrivare il prima possibile al nostro obbiettivo o sfuggire alle forze dell'ordine. Tra tetti e impianti industriali, a farci da parziale guida sono alcuni elementi di particolare interesse per le nostre evoluzioni, riconoscibili grazie ad una tinta rossa come la passione della bella Faith per la liberta.
Sebbene la scelta possa sembrare quantomeno limitante per la parte interpretativa del giocatore, segnaliamo che nella maggior parte delle situazioni in cui ci siamo ritrovati, ogni locazione si é rivelata raggiungibile in diversi modi, magari salendo una scalinata, scavalcandone la ringhiera o aggrappandosi al bordo di un muro. Si viene così a creare una ragionevole commistione tra segnali per non farci sentire sperduti e possibilità di decidere come gestire le nostre partite. Vista la natura di Mirror's Edge, tutto é leggibile sia in rapporto alla modalità di storia principale, che in quella di intepretazione libera, dove l'importante sarà scoprire il modo più rapido per portare a termine i differenti percorsi disponibili.
Veloce come una pallottola
La gamma di mosse disponibili é davvero nutrita, offrendo azioni ai limiti della forza di gravità, come correre per brevi attimi sui muri o compiere diversi balzi tra pareti ravvicinate, in modo da aumentare il proprio slancio. Presa una certa confidenza con i controlli (sarà bene fare qualche partita d'”avvicinamento”, nonostante una certa intuitività), si diventa in grado di compiere vere e proprie combo, fatte da sequele di diverse acrobazie. Più fileremo dritti, più aumenteremo la nostra velocità, mettendo qualche vitale secondo di distanza tra noi e gli eventuali cecchini, sempre pronti a bucherellarci senza troppi complimenti.
Se dunque é la fuga la nostra migliore arma, potrebbe capitarci, in alcune occasioni specifiche, di dover affrontare faccia a faccia diversi avversari, puntualmente meglio armati di noi. Nonostante si possano tirare fuori dal “cilindro” diverse combinazioni di pugni e calci, i migliori frutti sono dati dal cercare di disarmare i nemico, grazie anche alla possibilità di sfruttare una specie di “bullett time”, in cui i movimenti dei malcapitati antagonisti risulteranno sensibilmente rallentati per diversi secondi. E' bene sottolineare che Faith non é fatta per la lotta e, sebbene non si neghi il saltuario uso di pistole e fucili, scappare rimane l'azione privilegiata, anche a fronte di una resistenza ai colpi davvero limitata (basteranno un paio di pallottole per farci passare a miglior vita). Insomma, combattere si, ma solo se costretti.
La versione del gioco messa a nostra disposizione, ma mostrato già una considerevole solidità sia nelle meccaniche fisiche sia per quanto riguarda il comparto tecnico in generale. Il sonoro é composto da ottimi effetti e voci doppiate con la perizia di un film ad alto budget, non da meno la colonna sonora, basata su brani d'atmosfera come Still Alive, canzone portante cantata dalla voce di Lisa Miskovsky. Vista la natura “veloce” di Mirror's Edge, molto interesse era rivolto alla sua capacità di riprodurre a schermo l'adrenalina delle azioni da concatenare in rapida sucessione, cosa che risulta decisamente riuscita.
Il motore grafico ha infatti il pregio di catapultarci da una zona all'altra degli scenari con un'ottima risposta, mostrando solo in rarissimi casi qualche indecisione, minima pecca che comunque gli sviluppatori avranno tutto il tempo di cesellare assieme a qualche scalettatura ancora troppo visibile e ad alcune texture migliorabili. Un plauso per i filmati d'intermezzo, resi con un particolarissimo e piacevole cell shading. Tutto cntribuisce a delineare una grande produzione (ricordiamo anche lo story design di Rhianna Pratchett), in cui segnaliamo la produzione parallela di un fumetto, che ha già visto la luce negli Stati Uniti attualmente in un unico numero bonus.
Le premesse con cui si presentava Mirror's Edge, promettevano azione ed adrenalina. Premesse che già da questa nostra prova si sono dimostrate mantenute, grazie ad una visibile perizia in fase di sviluppo ad una regia capace di dare una continua scarica di tensione al giocatore, lanciato in scenari in cui ci si ritrova a scappare, inseguito da manipoli di soldati armati sino ai denti, scavalcando pareti che via a via si riempiranno dei fori di pallottole sparati alle sue spalle. Ulteriore elemento atto a generare una profonda immedesimzione, é la totale mancanza di hud o informazioni a schermo, dando l'ennesima pennellata di realismo all'esperienza. Molti fattori d'interesse sono emersi dalla nostra prova del gioco, che é adesso chiamato a darci conferma di quanto saggiato nella sua versione definitiva, che dovrà diradare le ultime nubi legate alla reale durata del titolo e ad altri fattori ancora in fase di completamento. La corsa sul bordo dello specchio é iniziata...
Quando al panorama dei videogame in fase di sviluppo si affaccia un titolo capace di portare con se una certa dose di novità, é quasi matematico mettersi a seguirne l'evoluzione, attratti dalle novità promesse. Mentre molti altri giochi puntavano ad uniformarsi ai generi più in voga, per assicurarsi una nutrita utenza di riferimento, ha cominciato a farsi strada tra gli annunci e i trailer Mirror's Edge, progetto targato Electronic Arts, foriero di molti spunti, legati principamente al gameplay. Siamo in un futuro dove la società ha sopito il proprio senso critico in cambio di una candida sottomissione al governo vigente, capace di portare un benessere tanto generalizzato quanto artificiale.
Come in ogni racconto che si rispetti, c'é sempre qualcuno poco propenso a vendere i propri ideali di libertà e disposto a combattere per difenderli. La nostra eroina ribelle é Faith, ragazza la cui bellezza non passa da improbabili forme prorrompenti, ma si adagia su lineamenti sottili ed un fisico snello. La sua battaglia non ha bisogno di arsenali pronti a fare fuoco, ma é veicolata da un colorato paio di scarpe da corsa. Faith corre, salta, si arrampica, scivola, colpisce raida come una folata di vento e altrettanto velocemente fugge via. Se velocità e agilità sono le sue armi, la fuga é la sua metafora, simbolo di uno spirito incapace di farsi imbrigliare dalla sonnolenta quotidianità, sfuggente come una farfalla non disposta a farsi chiudere in una teca di vetro.
La particolare impostazione scelta dal team di sviluppo, é quella della visuale in prima persona, sempre cara al mondo egli shoter ma decisamente al di fuori dai titoli dove é l'azione a farla da padrone. Prendendo così il comando di Faith, ci ritroviamo ad osservare attraverso i suoi occhi l'ambiente che ci circonda e a doverlo intepretare attraverso la chiave di lettura delle sue facoltà motorie. Il tutorial che ci ha dato il benvenuto nel mondo della nostra protagonista, ha condensato in pochi minuti la gamma di controlli a nostra disposizione, basati principalmente su salti, scivolate, e l'uso di appigli o sporgenze.
Faith é una runner e, come le si addice, ha un modo del tutto particolare di rapportarsi con quello che le sta intorno. Un muro non é più la fine di una strada, ma diventa il trampolino migliore per raggiungere un piano rialzato. Un tetto non é la semplice copertura di una casa, ma si trasforma nel migliore degli scivoli per slittare a tutta velocità verso una via di fuga. Ogni cosa perde il suo originario significato, per assumerne uno nuovo basato semplicemente sulla propria utilità alle evoluzioni da lui permesse.
Macinando diversi livelli di gioco, scopriamo che città, interni di palazzi, fabbriche e luoghi di ogni tipo diventano enormi piste dove sfruttare al meglio ogni elemento, per arrivare il prima possibile al nostro obbiettivo o sfuggire alle forze dell'ordine. Tra tetti e impianti industriali, a farci da parziale guida sono alcuni elementi di particolare interesse per le nostre evoluzioni, riconoscibili grazie ad una tinta rossa come la passione della bella Faith per la liberta.
Sebbene la scelta possa sembrare quantomeno limitante per la parte interpretativa del giocatore, segnaliamo che nella maggior parte delle situazioni in cui ci siamo ritrovati, ogni locazione si é rivelata raggiungibile in diversi modi, magari salendo una scalinata, scavalcandone la ringhiera o aggrappandosi al bordo di un muro. Si viene così a creare una ragionevole commistione tra segnali per non farci sentire sperduti e possibilità di decidere come gestire le nostre partite. Vista la natura di Mirror's Edge, tutto é leggibile sia in rapporto alla modalità di storia principale, che in quella di intepretazione libera, dove l'importante sarà scoprire il modo più rapido per portare a termine i differenti percorsi disponibili.
Veloce come una pallottola
La gamma di mosse disponibili é davvero nutrita, offrendo azioni ai limiti della forza di gravità, come correre per brevi attimi sui muri o compiere diversi balzi tra pareti ravvicinate, in modo da aumentare il proprio slancio. Presa una certa confidenza con i controlli (sarà bene fare qualche partita d'”avvicinamento”, nonostante una certa intuitività), si diventa in grado di compiere vere e proprie combo, fatte da sequele di diverse acrobazie. Più fileremo dritti, più aumenteremo la nostra velocità, mettendo qualche vitale secondo di distanza tra noi e gli eventuali cecchini, sempre pronti a bucherellarci senza troppi complimenti.
Se dunque é la fuga la nostra migliore arma, potrebbe capitarci, in alcune occasioni specifiche, di dover affrontare faccia a faccia diversi avversari, puntualmente meglio armati di noi. Nonostante si possano tirare fuori dal “cilindro” diverse combinazioni di pugni e calci, i migliori frutti sono dati dal cercare di disarmare i nemico, grazie anche alla possibilità di sfruttare una specie di “bullett time”, in cui i movimenti dei malcapitati antagonisti risulteranno sensibilmente rallentati per diversi secondi. E' bene sottolineare che Faith non é fatta per la lotta e, sebbene non si neghi il saltuario uso di pistole e fucili, scappare rimane l'azione privilegiata, anche a fronte di una resistenza ai colpi davvero limitata (basteranno un paio di pallottole per farci passare a miglior vita). Insomma, combattere si, ma solo se costretti.
La versione del gioco messa a nostra disposizione, ma mostrato già una considerevole solidità sia nelle meccaniche fisiche sia per quanto riguarda il comparto tecnico in generale. Il sonoro é composto da ottimi effetti e voci doppiate con la perizia di un film ad alto budget, non da meno la colonna sonora, basata su brani d'atmosfera come Still Alive, canzone portante cantata dalla voce di Lisa Miskovsky. Vista la natura “veloce” di Mirror's Edge, molto interesse era rivolto alla sua capacità di riprodurre a schermo l'adrenalina delle azioni da concatenare in rapida sucessione, cosa che risulta decisamente riuscita.
Il motore grafico ha infatti il pregio di catapultarci da una zona all'altra degli scenari con un'ottima risposta, mostrando solo in rarissimi casi qualche indecisione, minima pecca che comunque gli sviluppatori avranno tutto il tempo di cesellare assieme a qualche scalettatura ancora troppo visibile e ad alcune texture migliorabili. Un plauso per i filmati d'intermezzo, resi con un particolarissimo e piacevole cell shading. Tutto cntribuisce a delineare una grande produzione (ricordiamo anche lo story design di Rhianna Pratchett), in cui segnaliamo la produzione parallela di un fumetto, che ha già visto la luce negli Stati Uniti attualmente in un unico numero bonus.
Le premesse con cui si presentava Mirror's Edge, promettevano azione ed adrenalina. Premesse che già da questa nostra prova si sono dimostrate mantenute, grazie ad una visibile perizia in fase di sviluppo ad una regia capace di dare una continua scarica di tensione al giocatore, lanciato in scenari in cui ci si ritrova a scappare, inseguito da manipoli di soldati armati sino ai denti, scavalcando pareti che via a via si riempiranno dei fori di pallottole sparati alle sue spalle. Ulteriore elemento atto a generare una profonda immedesimzione, é la totale mancanza di hud o informazioni a schermo, dando l'ennesima pennellata di realismo all'esperienza. Molti fattori d'interesse sono emersi dalla nostra prova del gioco, che é adesso chiamato a darci conferma di quanto saggiato nella sua versione definitiva, che dovrà diradare le ultime nubi legate alla reale durata del titolo e ad altri fattori ancora in fase di completamento. La corsa sul bordo dello specchio é iniziata...