Mission Impossible: Operation Surma

di Stefano 'Myiazaki' Guzzetti

Siamo finalmente riusciti a dare un'occhiata al work in progress dell'ultima incarnazione videoludica dell'agente Ethan. Riuscirà la Atari a conservare intatto il fascino di un nome così importante come Mission Impossible? Sarà capace una software house come questa a spremere in maniera dovuta l'Xbox e farci vivere delle belle avventure di spionaggio con in controfiocchi?
Accendiamo la console, mettiamo il dvd e vediamo un po'...

Ethan chi?

La serie Mission Impossible è ormai nota a tutti e racconta le vicende di Ethan Hunt e Sam Fisher... ma si sa, il protagonista è sempre lui, Ethan, il bell'agente segreto impersonato da un Tom Cruise più in forma che mai nonostante l'età. E' lui, se vogliamo, l'antagonista storico di James Bond ed entrambi formano il binomio vincente dello spionaggio dagli anni '60 in su, un po' come Lennon-McCartney fecero con la musica. Nulla di strano quindi se l'industria dell'entertainment si è più volte cimentata nel riproporre le avventure di Ethan, sia su celluloide, sia sotto forma di avventura videoludica (forse non tutti lo ricorderanno, ma un Mission Impossible della Ocean era uno dei titoli di punta della prima ondata di titoli per Nintendo 64).


Lui è diverso da me

Il primo impatto che si ha con il gioco, una volta caricato e scelta una delle missioni disponibili, è la forte differenza con i titoli dedicati a James Bond. Come succedeva anche nel gioco precedente di Mission Impossible, l'azione non era incentrata sullo scontro, seppure calcolato nei minimi dettagli tattici, ma più sullo stealth; questo titolo per Xbox non è da meno. Passerete la maggior parte del tempo a cercare di non farvi scoprire, usando una miriade di gadgets come nella migliore tradizione dell'armamentario di Ethan; si passa dai proiettili sonniferi ai rampini e via dicendo... sembra quasi che le armi vere e proprie non servano assolutamente al procedere del gioco. Ciò dà al titolo una fortissima componente tattica che tende a fare ponderare ogni minimo centimetro nel procedere durante le missioni. Queste, come c'era da aspettarsi, sono incentrate più sul prendere o fotografare qualcosa, piuttosto che sull'eliminazione di qualcuno; ottimo scelta stilistica quindi, sotto questo punto di vista la Atari ci ha evitato il solito gioco spara tutto e tutti. C'è però da notare che giocando al nuovo titolo di Mission Impossible si ha come l'impressione che Splinter Cell abbia fatto troppi proseliti; o meglio, sovente si notano forti analogie con il titolo Ubi Soft, anche se è altrettanto vero che la tipologia di gioco che entrambi i giochi seguono non offre molte possibilità di variazione, almeno per ciò che riguarda il concept e il gameplay. Bisogna anche ricordare che in effetti il titolo della Atari è ancora in fase di lavorazione e sicuramente verrà arricchito e migliorato il più possibile.