Call of Duty: Modern Warfare 3
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La missione ci ha anche permesso di testare il rinnovato “Reeper”, adesso potremo controllare in maniera più diretta il missile deviandone la traiettoria e potendo sfruttare anche delle nuove visuali. In un crescendo di sparatorie e situazioni al limite ci ritroveremo addirittura a combattere uno scontro aereo ( in cui non comanderemo l'aereo vero e proprio, ma il classico mitragliatore installato sul lato ) attorno alla nuova Freedom Tower, scena molto forte, e dato l'alto valore simbolico della torre per il popolo americano, ci scommettiamo susciterà clamore e polemiche.
La seconda missione, ambientata in una piovosa e notturna Londra, si é dimostrata meno frenetica e più riflessiva, dato che il gruppo speciale di soldati inglesi di cui noi facciamo parte, ha l'ordine di infiltrarsi all'interno dei Docks e uccidere un determinato obiettivo. La location é completamente al buio e bagnata da una pioggia dirompente. Armati di un MP5 silenziato, abbiamo visto come i soldati rastrellassero ogni stanza delle costruzioni presenti nel porto, sparando con molta discrezione a tutto quello che si vedeva. Quando tutto sembra filare liscio, i soldati vengono scoperti e le sparatorie tornano quelle classiche di COD fino ad arrivare al culmine della missione con un pirotecnico inseguimento di una metropolitana con un pick up, con sparatoria annessa, e un finale che non vi sveliamo ma altamente spettacolare.
GAMEPLAY & LATO TECNICO
Dopo avervi raccontato i due livelli che ci sono stati mostrati possiamo addentrarci in qualche riflessione su quanto visto. Innanzitutto, per sgombrare il campo a qualsiasi tipo di dubbi, vi assicuriamo che il gameplay delle serie é rimasto intatto, le sparatorie, le coperture e la mappatura dei comandi é esattamente identica a tutti gli altri COD. Di conseguenza, l'unica sostanziale novità riguarda la possibilità di modificare il mirino per le distanze maggiori. Il gioco scorre fluido ( confermato poi dagli stessi sviluppatori ) a 60 fps al secondo donando fluidità alle sparatorie e senza alcun rallentamento di sorta, nemmeno nelle situazioni più caotiche.
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Dal punto di vista squisitamente grafico non aspettatevi chissà quale salto in avanti rispetto al precedente Black Ops. Un lato tecnico che ha già avuto modo di mostrare la sua bontà, mostrando tantissimi pregi come ad esempio il sistema di illuminazione molto avanzato, una cura nei dettagli più che discreta e un design dei livelli fatto apposta per essere cinematografico ed estremamente godibile. Rimango tuttavia, per quello che abbiamo potuto vedere fino ad adesso, alcuni limiti congeniti della serie che qui sembrano essersi riproposti, ovvero: una distruzione dell'ambiente circostante sempre ridotta all'osso, una profondità di campo che, soprattutto nel livello di New York, non é particolarmente brillante e le classiche sezioni estremamente “scriptate”. A giovare di un miglioramento sembrano essere state invece le campionature audio delle varie armi, probabilmente totalmente rifatte per questo capitolo, che risultano finalmente di ottimo qualità e verosimili a quelle reali, con un suono meno ovattato.
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La seconda missione, ambientata in una piovosa e notturna Londra, si é dimostrata meno frenetica e più riflessiva, dato che il gruppo speciale di soldati inglesi di cui noi facciamo parte, ha l'ordine di infiltrarsi all'interno dei Docks e uccidere un determinato obiettivo. La location é completamente al buio e bagnata da una pioggia dirompente. Armati di un MP5 silenziato, abbiamo visto come i soldati rastrellassero ogni stanza delle costruzioni presenti nel porto, sparando con molta discrezione a tutto quello che si vedeva. Quando tutto sembra filare liscio, i soldati vengono scoperti e le sparatorie tornano quelle classiche di COD fino ad arrivare al culmine della missione con un pirotecnico inseguimento di una metropolitana con un pick up, con sparatoria annessa, e un finale che non vi sveliamo ma altamente spettacolare.
GAMEPLAY & LATO TECNICO
Dopo avervi raccontato i due livelli che ci sono stati mostrati possiamo addentrarci in qualche riflessione su quanto visto. Innanzitutto, per sgombrare il campo a qualsiasi tipo di dubbi, vi assicuriamo che il gameplay delle serie é rimasto intatto, le sparatorie, le coperture e la mappatura dei comandi é esattamente identica a tutti gli altri COD. Di conseguenza, l'unica sostanziale novità riguarda la possibilità di modificare il mirino per le distanze maggiori. Il gioco scorre fluido ( confermato poi dagli stessi sviluppatori ) a 60 fps al secondo donando fluidità alle sparatorie e senza alcun rallentamento di sorta, nemmeno nelle situazioni più caotiche.
Dal punto di vista squisitamente grafico non aspettatevi chissà quale salto in avanti rispetto al precedente Black Ops. Un lato tecnico che ha già avuto modo di mostrare la sua bontà, mostrando tantissimi pregi come ad esempio il sistema di illuminazione molto avanzato, una cura nei dettagli più che discreta e un design dei livelli fatto apposta per essere cinematografico ed estremamente godibile. Rimango tuttavia, per quello che abbiamo potuto vedere fino ad adesso, alcuni limiti congeniti della serie che qui sembrano essersi riproposti, ovvero: una distruzione dell'ambiente circostante sempre ridotta all'osso, una profondità di campo che, soprattutto nel livello di New York, non é particolarmente brillante e le classiche sezioni estremamente “scriptate”. A giovare di un miglioramento sembrano essere state invece le campionature audio delle varie armi, probabilmente totalmente rifatte per questo capitolo, che risultano finalmente di ottimo qualità e verosimili a quelle reali, con un suono meno ovattato.