MotoGP 13
Nell'anno del ritorno del figliol prodigo Valentino Rossi alla Yamaha, del nuovo corso Ducati con Andrea Dovizioso e della lotta tutta spagnola che vede impegnati il campione del mondo Jorge Lorenzo, il sempreverde Pedrosa ed il rookie -fortissimo- Marc Marquez, anche Milestone non poteva certo esimersi dal fare la propria parte.
Dopo qualche anno di assenza, la casa di SBK e WRC torna, infatti, in sella ai bolidi del Motomondiale targato Dorna, alfine di creare un gioco dedicato tanto ai veri amanti della simulazione senza compromessi quanto a quelli che intendano avvicinarsi alla categoria senza troppi patemi d'animo. Ma andiamo con ordine.
Dal punto di vista prettamente contenutistico, più che di MotoGP 13 bisognerebbe parlare di Motomondiale 2013. Il perché é facilmente comprensibile, visto che in questa occasione sarà possibile cimentarsi non solo con la classe regina per eccellenza ma anche con le due categorie minori Moto 3 e Moto 2, utili sia per prendere confidenza con i rudimenti del gioco alla guida di mezzi decisamente meno irruenti e più maneggevoli che soprattutto per vivere appieno l'esperienza di una Modalità Carriera a 360, finalmente incentrata sull'effettiva figura del pilota.
Nonostante l'opportunità di monitorare in tempo reale i progressi ottenuti in termini di popolarità sia sulla stampa specializzata che sui diversi social network, abbandonata la precedente impostazione che prevedeva la necessità di ricoprire anche il ruolo di manager e gestire ogni singola sfaccettatura del proprio team (dalla scelta degli uomini marketing a quella ben più importante legata allo staff tecnico vero e proprio), in MotoGP 13 affrontare la modalità carriera significa, di fatto, concentrarsi unicamente sul proprio ruolo di "manico", affidando gran parte del proprio successo al verdetto nudo e crudo stabilito dalla pista.
Ciò significa che esattamente come accadrebbe per un qualsiasi pilota, in corso d'opera sarà necessario non solo accedere ai dati telemetrici e stabilire con gli ingegneri il set-up di massima del mezzo, ma anche operare alcune scelte fondamentali per il proseguo stesso della propria carriera (non più limitata ad un arco temporale predefinito), accettando -o declinando- le offerte dei team più munifici, o più semplicemente rinunciando anche al possibile salto di categoria in attesa di quel titolo iridato che in prospettiva futura potrebbe risultare molto più producente del classico "salto nel buio" in un team incapace di lottare per il titolo.
Come é ovvio, per quanto fondamentale la modalità Carriera rappresenta solo una parte dell'offerta firmata Milestone, che come di prassi potrà avvalersi sia delle classiche opzioni Gara Veloce, Grand Prix e Campionato che soprattutto di una rinnovata opzione Multiplayer “vecchio stampo”, affrontabile sia offline via split-screen che online grazie al coinvolgimento di altri dodici partecipanti.
Completamente nuovo sarà, invece, l'inedito sistema di Skill Points strettamente legato sia al livello di difficoltà selezionato che ai risultati ed alle evoluzioni effettuate in pista, che consentirà in corso d'opera di sbloccare piloti, moto e livree altrimenti inaccessibili.
Parola d'ordine scalabilità
Come ribadito in più di un'occasione dallo stesso team di sviluppo, una delle sfide più importanti ed imponenti accettate da Milestone é stata quella di proporre un gioco quanto più elastico possibile, capace cioé di accontentare tanto i neofiti del genere quanto i fautori della simulazione senza compromessi. Sotto questo punto di vista bisogna riconoscere che il lavoro svolto é apparso decisamente apprezzabile fin dai primissimi metri percorsi in pista, con un sistema di guida tanto scalabile quanto piacevole in ogni condizione di gioco. Come é ovvio, con tutti i servomeccanismi attivati ci troviamo di fronte ad un titolo decisamente arcade e sbarazzino. In questa situazione, con la CPU impegnata a gestire frenata, ingresso ed uscita dalle curve (leggasi impossibilità di aprire il gas troppo presto o in modo irruento), contatti con i piloti ed eventuali escursioni oltre il nastro d'asfalto, al giocatore non resta altro che preoccuparsi unicamente degli avversari in pista, fermo restando che in queste “particolari” condizioni difficilmente sarà possibile stampare tempi da record (ma ad ogni buon conto il livello degli avversari sarà comunque adeguato al vostro) o effettuare azioni degne del miglior Casey Stoner.
In modalità semi-automatica MotoGP 13 é, invece, capace di offrire un approccio completamente differente, con sistema di guida “cattivo quanto serve” oltreché poco incline a concedere vantaggi di sorta. Affrontare una gara in questa particolare condizione significa non solo imparare a dosare freno ed acceleratore (capiterà sovente di vedere la moto scomporsi in conseguenza di una frenata troppo pinzata -con tanto di posteriore pericolosamente staccato da terra- o viceversa di un'apertura di gas troppo repentina o violenta) ed a pennellare traiettorie in grado di garantire la massima resa sia in percorrenza di curva che in uscita, ma anche far fronte a "dettagli" quali asperità e dislivelli della pista e persino lo spazio occupato dalla propria moto e da quella degli avversari, sempre pronti a chiudere bruscamente la porta ed a condurci a quell'errore che in questo caso sarà pagato con non pochi secondi di ritardo.
Per gli amanti della simulazione senza compromessi, esiste infine l'opportunità tanto di disattivare i classici aiuti quanto di abilitare l'influenza di fattori esterni quali usura degli pneumatici, danni, rotture casuali e persino il famigerato sistema "Evo Track", capace di tener conto dinamicamente del differente grip offerto dalla pista sia in funzione della situazione meteo (sereno, umido, pioggia) che sopratutto del passaggio delle moto sul nastro d'asfalto, con la traiettoria che andrà a pulirsi giro dopo giro con conseguenze sulla trazione stessa dei mezzi ancora in pista.
Ovviamente, in queste condizioni portare a termine una gara -magari con esito positivo- non sarà una cosa da tutti, fermo restando che la ricompensa sia in termini di skill points che di achievements e sana soddisfazione riuscirà senz'ombra di dubbio a fare la felicità di tutti i centauri virtuali più accaniti e non.
Tecnicamente indecifrabile
Dal punto di vista prettamente tecnico, il codice messoci a disposizione ha palesato sia pregi che difetti, fatto questo riconducibile più alla gioventù della build in nostro possesso che non ad effettivi problemi in sede di sviluppo. Fermo restando l'ottima riproduzione sia dei tracciati che di livree e piloti (tutti aggiornati alla stagione attualmente in corso fermo restando la disponibilità già dal day one di un DLC che permetterà di sfruttare anche il roster dello scorso anno), il codice in nostro possesso alternava cose buone a cose meno buone, con sporadici cali di framerate sotto i canonici 30 FPS e collisioni non sempre all'altezza della situazione. Altalenante é apparso anche il comparto audio, con l'ottima campionatura dei motori "ufficiali" da una parte e dialoghi piuttosto anonimi dall'altra, ivi compresa la telecronaca del buon Guido Meda, limitata alle sole fase di partenza ed arrivo / podio. Sicuramente ben più interessante si é dimostrato, invece, il livello qualitativo raggiunto in termini di IA (decisamente scalabile) dei piloti controllati dalla CPU e di "riproposizione" dello stile di guida dei diversi campioni (con un Pedrosa che, per esempio, tenderà a sporgersi ben più dalla moto rispetto a Lorenzo), così come il livello di credibilità raggiunto sul fronte del comportamento meccanico delle moto, che tenderanno a caricare o -scaricare- anteriore e posteriore in funzione della velocità raggiunta in fase di frenata o di accelerazione.
Dopo qualche anno di assenza, la casa di SBK e WRC torna, infatti, in sella ai bolidi del Motomondiale targato Dorna, alfine di creare un gioco dedicato tanto ai veri amanti della simulazione senza compromessi quanto a quelli che intendano avvicinarsi alla categoria senza troppi patemi d'animo. Ma andiamo con ordine.
Dal punto di vista prettamente contenutistico, più che di MotoGP 13 bisognerebbe parlare di Motomondiale 2013. Il perché é facilmente comprensibile, visto che in questa occasione sarà possibile cimentarsi non solo con la classe regina per eccellenza ma anche con le due categorie minori Moto 3 e Moto 2, utili sia per prendere confidenza con i rudimenti del gioco alla guida di mezzi decisamente meno irruenti e più maneggevoli che soprattutto per vivere appieno l'esperienza di una Modalità Carriera a 360, finalmente incentrata sull'effettiva figura del pilota.
Nonostante l'opportunità di monitorare in tempo reale i progressi ottenuti in termini di popolarità sia sulla stampa specializzata che sui diversi social network, abbandonata la precedente impostazione che prevedeva la necessità di ricoprire anche il ruolo di manager e gestire ogni singola sfaccettatura del proprio team (dalla scelta degli uomini marketing a quella ben più importante legata allo staff tecnico vero e proprio), in MotoGP 13 affrontare la modalità carriera significa, di fatto, concentrarsi unicamente sul proprio ruolo di "manico", affidando gran parte del proprio successo al verdetto nudo e crudo stabilito dalla pista.
Ciò significa che esattamente come accadrebbe per un qualsiasi pilota, in corso d'opera sarà necessario non solo accedere ai dati telemetrici e stabilire con gli ingegneri il set-up di massima del mezzo, ma anche operare alcune scelte fondamentali per il proseguo stesso della propria carriera (non più limitata ad un arco temporale predefinito), accettando -o declinando- le offerte dei team più munifici, o più semplicemente rinunciando anche al possibile salto di categoria in attesa di quel titolo iridato che in prospettiva futura potrebbe risultare molto più producente del classico "salto nel buio" in un team incapace di lottare per il titolo.
Come é ovvio, per quanto fondamentale la modalità Carriera rappresenta solo una parte dell'offerta firmata Milestone, che come di prassi potrà avvalersi sia delle classiche opzioni Gara Veloce, Grand Prix e Campionato che soprattutto di una rinnovata opzione Multiplayer “vecchio stampo”, affrontabile sia offline via split-screen che online grazie al coinvolgimento di altri dodici partecipanti.
Completamente nuovo sarà, invece, l'inedito sistema di Skill Points strettamente legato sia al livello di difficoltà selezionato che ai risultati ed alle evoluzioni effettuate in pista, che consentirà in corso d'opera di sbloccare piloti, moto e livree altrimenti inaccessibili.
Parola d'ordine scalabilità
Come ribadito in più di un'occasione dallo stesso team di sviluppo, una delle sfide più importanti ed imponenti accettate da Milestone é stata quella di proporre un gioco quanto più elastico possibile, capace cioé di accontentare tanto i neofiti del genere quanto i fautori della simulazione senza compromessi. Sotto questo punto di vista bisogna riconoscere che il lavoro svolto é apparso decisamente apprezzabile fin dai primissimi metri percorsi in pista, con un sistema di guida tanto scalabile quanto piacevole in ogni condizione di gioco. Come é ovvio, con tutti i servomeccanismi attivati ci troviamo di fronte ad un titolo decisamente arcade e sbarazzino. In questa situazione, con la CPU impegnata a gestire frenata, ingresso ed uscita dalle curve (leggasi impossibilità di aprire il gas troppo presto o in modo irruento), contatti con i piloti ed eventuali escursioni oltre il nastro d'asfalto, al giocatore non resta altro che preoccuparsi unicamente degli avversari in pista, fermo restando che in queste “particolari” condizioni difficilmente sarà possibile stampare tempi da record (ma ad ogni buon conto il livello degli avversari sarà comunque adeguato al vostro) o effettuare azioni degne del miglior Casey Stoner.
In modalità semi-automatica MotoGP 13 é, invece, capace di offrire un approccio completamente differente, con sistema di guida “cattivo quanto serve” oltreché poco incline a concedere vantaggi di sorta. Affrontare una gara in questa particolare condizione significa non solo imparare a dosare freno ed acceleratore (capiterà sovente di vedere la moto scomporsi in conseguenza di una frenata troppo pinzata -con tanto di posteriore pericolosamente staccato da terra- o viceversa di un'apertura di gas troppo repentina o violenta) ed a pennellare traiettorie in grado di garantire la massima resa sia in percorrenza di curva che in uscita, ma anche far fronte a "dettagli" quali asperità e dislivelli della pista e persino lo spazio occupato dalla propria moto e da quella degli avversari, sempre pronti a chiudere bruscamente la porta ed a condurci a quell'errore che in questo caso sarà pagato con non pochi secondi di ritardo.
Per gli amanti della simulazione senza compromessi, esiste infine l'opportunità tanto di disattivare i classici aiuti quanto di abilitare l'influenza di fattori esterni quali usura degli pneumatici, danni, rotture casuali e persino il famigerato sistema "Evo Track", capace di tener conto dinamicamente del differente grip offerto dalla pista sia in funzione della situazione meteo (sereno, umido, pioggia) che sopratutto del passaggio delle moto sul nastro d'asfalto, con la traiettoria che andrà a pulirsi giro dopo giro con conseguenze sulla trazione stessa dei mezzi ancora in pista.
Ovviamente, in queste condizioni portare a termine una gara -magari con esito positivo- non sarà una cosa da tutti, fermo restando che la ricompensa sia in termini di skill points che di achievements e sana soddisfazione riuscirà senz'ombra di dubbio a fare la felicità di tutti i centauri virtuali più accaniti e non.
Tecnicamente indecifrabile
Dal punto di vista prettamente tecnico, il codice messoci a disposizione ha palesato sia pregi che difetti, fatto questo riconducibile più alla gioventù della build in nostro possesso che non ad effettivi problemi in sede di sviluppo. Fermo restando l'ottima riproduzione sia dei tracciati che di livree e piloti (tutti aggiornati alla stagione attualmente in corso fermo restando la disponibilità già dal day one di un DLC che permetterà di sfruttare anche il roster dello scorso anno), il codice in nostro possesso alternava cose buone a cose meno buone, con sporadici cali di framerate sotto i canonici 30 FPS e collisioni non sempre all'altezza della situazione. Altalenante é apparso anche il comparto audio, con l'ottima campionatura dei motori "ufficiali" da una parte e dialoghi piuttosto anonimi dall'altra, ivi compresa la telecronaca del buon Guido Meda, limitata alle sole fase di partenza ed arrivo / podio. Sicuramente ben più interessante si é dimostrato, invece, il livello qualitativo raggiunto in termini di IA (decisamente scalabile) dei piloti controllati dalla CPU e di "riproposizione" dello stile di guida dei diversi campioni (con un Pedrosa che, per esempio, tenderà a sporgersi ben più dalla moto rispetto a Lorenzo), così come il livello di credibilità raggiunto sul fronte del comportamento meccanico delle moto, che tenderanno a caricare o -scaricare- anteriore e posteriore in funzione della velocità raggiunta in fase di frenata o di accelerazione.
MotoGP 13
MotoGP 13
Manca davvero pochissimo al debutto di MotoGP 13 nei negozi e siamo certi che i veri appassionati della serie non potranno mancare l'appuntamento. Ancora una volta l'italianissima Milestone dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, di saperci fare nell'ambito motoristico, presentando un titolo di indubbio carattere in grado di soddisfare appieno le esigenze di puristi della moto e non. Come detto, tecnicamente la build in nostro possesso ha palesato alcuni preoccupanti passaggi a vuoto forse dovuti più ad errori di gioventù che non ad effettivi problemi in sede di programmazione, valutazione questa che non mancheremo di approfondire ulteriormente in sede di recensione.