Murdered: Soul Suspect

di Roberto Vicario


Un paio di settimane fa vi abbiamo raccontato della nostra esperienza legata al primissimo hands on di Murdered: Soul Suspect. Scaduto finalmente l'embargo che ci costringeva a tenere le labbra serrate su alcune specifiche sezioni, torniamo a raccontarvi del gioco investigativo made in Square Enix, nella seconda parte del nostro lungo hands on.

Un coppia perfetta


Vi abbiamo già raccontato del primo capitolo di gioco e di quello che é il gameplay di Murdered: Soul Suspect. Un titolo che basa gran parte della sua esperienza di gioco nell'esplorazione e nella risoluzione di intricati casi, attraverso il ritrovamento di indizi e la formulazione di ipotesi. Una struttura classica, che é in parte modificata dalle peculiarità del nostro protagonista. Ronan O'Connor detective della polizia di Saleem, muore nelle prime battute di gioco e per tutto il resto dell'avventura saremo costretti ad usare il suo fantasma.

Avere questa versione extra corporea del personaggio, come avrete sicuramente letto nel precedente hands on, ci darà diversi vantaggi in termini di movimento (passare attraverso le pareti) e di investigazione (possedere le persone, vedere gli altri fantasmi). Una fase avanza di gioco, ci ha permesso non solo di ammirare due nuove ambientazioni, ma di saggiare alcune caratteristiche ancora celate del gameplay.

Nella nostra prima uscita vi abbiamo parlato di una ragazzina. Bene, questa ragazzina scopriremo avere la peculiarità di vedere e sentire i fantasmi che la circondano. Un potere innato, e con il quale é costretta a convivere sin dalla tenere età. Scopriremo anche che questa ragazza, di nome Joy, é alla ricerca della madre, scomparsa misteriosamente senza lasciare alcuna traccia di se. Dall'incontro con Ronan nascerà quindi una collaborazione tra il detective e la giovane Joy, con il primo che le darà una mano a trovare la madre e la seconda che offrirà un supporto terreno al fantasma.




Il primo capitolo della seconda parte dell'hands on che abbiamo potuto giocare era ambientato all'interno del cimitero di Saleem. Un luogo macabro e popolato da un considerevole numero di fantasmi. A dispetto della palazzina che faceva da sfondo al capitolo introduttivo, questa ambientazione ci ha mostrato aree più ampie, in grado non solo di invogliare il giocatore ad interagire con tutti gli NPC, o portare a compimento le missioni secondarie, ma anche di spingersi nell'esplorazione alla ricerca di inquietanti segreti.

Grazie al nostro girovagare siamo infatti venuti finalmente in contatto con alcuni collezionabili che una volta raccolti, ci hanno svelato inquietanti segreti riguardati la città di Saleem, retroscena sulla moglie di Ronan e altri ancora riguardanti fatti che ovviamente non vi sveleremo in questa anteprima.

Murdered, però, é anche un titolo che oltre alle già citate fasi di investigazione e puzzle solving implementa anche delle componenti action, chiamate a dare un maggior ritmo all'esperienza di gioco. In una missiona in particolare, per esempio, dovremo cercare di entrare in contatto con lo spirito di Sophia, una delle tante vittime del “killer della campana”, che ci svelerà inquietati segreti sull'indagine che stiamo svolgendo. Proprio in questa sezione abbiamo fatto la conoscenza di alcuni demoni che, rimasti troppo tempo in questa sorta di limbo, si sono trasformati in mangia anime. Nonostante lo spazio aperto, un maggior numero di variabili nella scelta delle brecce in cui nascondersi e persino la presenza di alcuni oggetti che una volta attivati hanno la funzione di distrarre il nemico, questa componente non é stata in grado di convincerci fino in fondo, risultando quasi una forzatura decontestualizzata rispetto al resto del gameplay. Ovviamente il nostro giudizio é solamente parziale, in attesa della versione definitiva del prodotto, ma i presupposti non ci hanno pienamente convinto.

Un'altra sensazione che sembra aver trovato conferma riguarda la maturità della trama. Le scene che vanno a narrare la storia non si risparmiano sotto nessun aspetto. La violenza é molto elevata, e la presenza di un killer di ragazzine non fa che aumentare la qualità, in termini di maturità, del prodotto di Square Enix. Insomma, non giocatelo con bambini vicino a voi.

L'ultima missione che ci é stato possibile testare, ambientata all'interno di un ospedale psichiatrico chiamato Lux Athena, é tornata a mostrarci un ambiente interno. Tuttavia, é stato interessante notare che per arrivare al luogo della missione abbiamo potuto vagare semi-liberamente all'interno delle strade di Saleem.



Purtroppo non abbiamo avuto modo di capire se e quanto la mappa sarà liberamente esplorabile, tuttavia la presenza di moltissimi obiettivi secondari e di NPC sparsi qua e là, lascia ben sperare sotto questo aspetto.

Tornando alla missione, questa location ci ha rivelato altre novità legate al gameplay. Innanzitutto, in determinate aree sarà necessario far collaborare i due protagonisti per poter supere determinati ostacoli. Ci saranno luoghi “maledetti” in cui Ronan non potrà accedere, cosi come ci saranno altrettante stanze bloccate dall'interno o tenute sotto controllo da altri personaggi che Joy non potrà superare se non facendosi aiutare dal detective. Questi piccoli cambiamenti nella struttura di gioco, aiutano a rendere più vario ed avvincente lo scorrere della narrazione.

Inoltre, abbiamo potuto notare come i poteri di Ronan siano utili anche al di fuori della fase puramente investigativa. Potremo ad esempio possedere dei topi per muoverci attraverso le condutture dell'ospedale, oppure, possedere gli infermieri e fargli aprire varchi altrimenti inaccessibili. Varianti a cui si vanno a sommare ulteriori potenziamenti dati da poteri che sbloccheremo solamente proseguendo nella nostra storia.

Ad un certo punto il nostro Detective O'Connor imparerà a teletrasportarsi tra brevi distanze. Questo nuovo potere gli permetterà non solo di arrivare in zone della mappa prima inaccessibili, ma tornando nei luoghi già visitati, gli permetterà di raggiungere nuove location. Grazie a questo sistema di upgrade, gli sviluppatori assicurano che il titolo sarà estremamente appagante anche sotto l'aspetto del backtracking. I presupposti ci sono tutti, staremo a vedere.

Piccola nota a margine. Quest'ultima missione ci é stata mostrata su PC. Sebbene la mole poligonale sia identica a quella della versione console, abbiamo notato non solo una risoluzione probabilmente maggiore ma anche una fluidità e una definizione sia dei personaggi che dell'ambiente di gioco discretamente percepibile. Inoltre, quest'ultima versione era già doppiata in lingua italiana (a differenza della versione PS4 totalmente in inglese!) .

Messi a confronto i due doppiaggi, dobbiamo ammettere che la versione in lingua italiana, pur rimanendo inferiore a quella inglese, si é difesa in maniera più che discreta, con doppiatori in grado di donare una buona dose di carisma ai protagonisti ed ai loro dialoghi.

Insomma, pur avendo mostrato qualche difetto, visto nel complesso Murdered: Soul Suspect sembra un gioco estremamente solido, ricco di contenuti ed in grado di offrire anche un discreto grado di varietà. Poco più di un mese ci separa dal verdetto finale, quindi continuate a seguirci.


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