Mytran Wars

Un mech per domarli, un mech per trovarli...
Abbiamo passato anni a dire che, in generale, uno dei generi più difficili da portare su console con buoni risultati fosse quello della strategia a turni. Col tempo, un discreto numero di sviluppatori di buona volontà, é riuscito a portare sui nostri schermi dei giochi di tutto rispetto, arrivando a trovare compromessi più che accettabili tra la differenza di calcolo dei personal computer più performanti e le console e, principalmente, riuscendo a rendere gradevole il feeling dell'uso di un gamepad, in rapporto alla pressoché perfetta accoppiata composta da mouse e tastiera.

A differenza però delle sorelle maggiori casalinghe, le console portatili hanno sempre saputo ritagliarsi un qualche spazio in cui offrire interessanti alternative alla produzione su pc, vista anche la loro principale vocazione a dare opportunità di gioco in qualsiasi situazione, facilmente abbinabile alle meccaniche a turni, dove lo stesso DNA dei giochi non risente del dover bloccare la propria partita per una piccola pausa di qualsiasi natura.


Incontro ravvicinato del terzo tipo
Incontro ravvicinato del terzo tipo
Le ambientazioni sono discretamente varie
Le ambientazioni sono discretamente varie
Poi non venitemi a parlare di sprechi d'energia!
Poi non venitemi a parlare di sprechi d'energia!


Dopo alcuni momenti travagliati, sfociati durante la scorsa Estate nel passaggio della produzione dai 10Tacle Studios (falliti) a Deep Silver, ma con il punto fisso dello sviluppo da parte del team Stormregion, arriva in esclusiva sulle nostre PSP Mytran Wars, strategico a turni con ambientazione futuristica, con smaccata ispirazione alla fantascienza classica. Siamo nel secolo XXIII, e il mondo é ormai nella mani di grosse compagnie commerciali, più simili ad associazioni paramilitari che a multinazionali. Con i governi ormai privi di reale potere, riesce a spiccare l'influenza della Kondor, corporazione potentissima guidata da Wolf, un presidente decisamente senza scrupoli.

Dopo anni di sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali del pianeta, la terra é ormai al collasso: la nuova frontiera per il reperimento di energia e materie prime diventa quindi lo spazio incontaminato. Tra i vari obbiettivi disponibili spicca Pythar, pianeta di grande interesse economico, a causa di un particolare flusso d'energia che sembra scorrere per tutta la sua massa. Energia che naturalmente fa gola alla Kondor, che ne vorrebbe acquisire lo sfruttamento con mezzi più o meno leciti: per non rischiare nulla, la compagnia decide di installare una base operativa in una delle lune di Pythar e di mandare sul pianeta il proprio esercito di mech, per schiacciare qualsiasi resistenza da parte degli sconosciuti Mytran, il popolo alieno che da millenni ne ha fatto la propria casa.

A chi un mech, a chi un golem
A dire la verità, gli ordini del presidente Wolf sono persino più diretti. Per prendere a colpi di cannone i Mytran, esseri dall'aspetto etereo e inoffensivo, non é nemmeno necessario che facciano la minima resistenza: le direttive sono semplicemente quelle di sparare a qualsiasi cosa si muova, con la scusa di una presunta aggressione. Musica per le orecchie di soldati come Loki, comandante femmina tanto indottrinata e guerrafondaia quanto bella, il cui credo é unicamente l'interesse della Kondor.

Alla guida dei pericolosi mech, veri e propri giganti d'acciao, troviamo anche chi la pensa diversamente: Eli, un brillante giovane studioso, e Rachel, sua guardia del corpo (nonché fidanzata), credono sia doveroso tentare di capire le possibilità di un approccio ma pacifico con la razza autoctona. D'altro canto, i Mytran non stanno a guardare: nonostante le sembianze filiformi, la loro particolare capacità di sfruttare l'energia del pianeta permette loro di creare dei golem di pietra con cui proteggersi e combattere gli invasori. Senza svelare troppo della trama, segnaliamo come anche in questa fazione vi siano diverse scuole di pensiero sul come rapportarsi con i nuovi arrivati, situazione che porterà ulteriormente allo sviluppo di una storia che, per quanto ben congeniata, pesca a piene mani tra i canoni della fantascienza classica, dimostrandosi foriera di buoni spunti, ma non particolarmente innovativa.

Di capitolo in capitolo, andremo ad affrontare diverse mappe di mutevoli dimensioni, tutte suddivise nella più classica delle griglie che abbiamo imparato a vedere in anni di giochi di strategia, in cui dovremo muovere, turno dopo turno, le nostre truppe nel tentativo di portare a termine diversi obbiettivi, come la distruzione di unità avversarie o la conquista di particolari strutture. Un minimo di freschezza ai fini del gioco é data dalla presenza di tre tipi di target: principali, secondari e segreti. Come dice la parola stessa, quelli principali saranno le cose essenziali per poter portare a casa la vittoria, mentre gli altri non faranno altro che rimpinguare le nostre finanze virtuali. E se gli obbiettivi secondari saranno segnalati sin dall'inizio dei match, quelli segreti ci verranno svelati unicamente dopo che li avremo (quasi sempre inconsciamente), sbloccati.

Anche le armi sembrano offrire una discreta varietà
Anche le armi sembrano offrire una discreta varietà
Spara, e vedi di farlo in fretta!
Spara, e vedi di farlo in fretta!
Saremo entrati per errore in una discoteca aliena?
Saremo entrati per errore in una discoteca aliena?

Per un pozzo d'energia
Ogni volta che una delle parti in campo avrà un turno d'azione, potrà compiere diverse azioni che andranno dal classico movimento e attacco, all'uso di particolari equipaggiamenti con cui potremo equipaggiarci. Tra una missione e l'altra, potremo infatti avere accesso alla camera di ricerca dove, grazie a particolari punti che acquisiremo combattendo, potremo sviluppare nuove tecnologie raggruppate in diverse categorie. Una volta rese disponibili, potremo comprarle nell'apposita officina, grazie ai soldi acquisiti sconfiggendo avversari e portando a termine missioni. Logicamente, il tutto sarà equipaggiabile sui mech o sui golem (visto che, con il passare del tempo, ci troveremo ad impersonare le diverse fazioni in ballo), fatto salva la possibilità d'investire anche nell'acquisto di nuovi mezzi da combattimento, anch'essi divisi tra varie categorie.

Durante le prime ore di gioco si dovrà, più che altro, impegnarsi per comprendere le meccaniche principali, visto che verranno inserite nelle varie missioni, tramite dei piccoli tutorial. Solo dopo qualche ora avremo una visione completa di tutto quello che Mytran Wars sarà in grado di offrirci, con le varie combinazioni di tecnologie. In generale, si può notare un buon bilanciamento tra Mytran e Umani anche se, all'interno delle fazioni, vi sono alcune unità che prendono il sopravvento sulle altre, andando a non far eccellere un sistema di gioco che rimane comunque su ottimi livelli.

Per portare a casa la pelle, senza lasciarla sulla superficie del freddo pianeta Pythar, risulta necessario armarsi di una certa pazienza e studiare un po' di strategia, andando a capire il momento migliore per colpire o ritirarsi, visti i diversi modificatori di danni che saranno legati ai tipi di terreno che incontreremo o alla nostra posizione rispetto al nemico. Il livello di difficoltà non é altissimo, ma la diversa ricompensa in denaro in base ai risultati ottenuti in battaglia é un discreto incentivo per cercare di migliorare le proprie prestazioni.

Menzione di merito per la grafica, tutta basata sull'utilizzo di un motore a tre dimensioni che rende giustizia all'hardware di PSP, sia per la resa visiva, sia per la fluidità, sempre su buoni livelli. Effetti grafici si uniscono ad ottimi (benché non troppo ispirati) modelli poligonali, in cui si notano pregevoli animazioni ed effetti speciali. Gli stessi ambienti godono di una realizzazione capace di donare anche alcuni abbellimenti come, ad esempio, stormi di uccelli che fuggono al nostro passaggio in una zona boscosa. Tutto il comparto visivo é realizzato con uno stile che non nasconde la sua ispirazione ai comics americani, vocazione palese nei filmati d'intermezzo, dove più che le animazioni, a parlare sono i colori e i disegni. Purtroppo non possiamo dire altrettanto del sonoro, dove si fanno notare solo alcune voci, mentre le musiche veleggiano in un mare fatto di poche melodie povere e ripetute alla noia.

Buona la longevità, dove ad una campagna principale che si attesta su alcune decine di ore di durata, si accostano la modalità “schermaglia” (in cui cimentarsi in partite veloci) e il multiplayer per due giocatori, disponibile anche tramite wi-fi, con la possibilità di sfidarsi tra utenti umani o di allearsi per battere la cpu. Insomma, non saremo davanti ad un gioco capace di riscrivere i termini di paragone per la strategia a turni, ma questo Mytran Wars si offre come validissima opzione per gli amanti del genere, peccando in innovazione, ma offrendo una sfida piacevole e divertente. Da provare.

Meglio muoversi in gruppo
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Chi non vorrebbe una simile guardia del corpo?
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Guidare le fazioni aliene si rivela divertente
Guidare le fazioni aliene si rivela divertente


Mytran Wars

Mytran Wars

Conquistare un pianeta non é facile,un po' menocomplicato é produrre un buon videogame, ma rimane comunque un discreto impegno. I ragazzi del team Stormregion, sembrano aver preso decisamente con il piglio giusto l'impegno dello sviluppo di Mytran Wars che, nonostante abbia ancora del tempo a disposizione prima di arrivare nei negozi, pone già sul piatto della bilancia, molti spunti di sicuro interesse. Tra buona tecnica e un gameplay che scorre liscio sull'hardware di PSP, non ci rimane che attendere l'arrivo del gioco completo per saggiarne ogni sfaccettatura, alla luce di queste premesse positive.

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