Need for Speed: The Run

di Roberto Vicario
QUESTIONE DI VITA O DI MORTE

Mai come quest'anno Need for Speed: The Run ci sta letteralmente accompagnando per mano fino alla sua uscita, grazie ad una serie di articoli che poco alla volta ne svelavano i contenuti e, sempre passo dopo passo, dimostrano come il titolo abbia in fin dei conti un'anima e un senso di esistere dopo il quantomeno discutibile trailer d'annuncio all'E3 di quest'anno.

La versione dai noi testata questa volta ci ha dato la possibilità di addentrarci finalmente nello story mode per le sue prime 3 ore di gioco. Niente spezzoni di gara o semplici eventi, ma un quadro generale su quella che sarà la storia dietro a queste corse clandestine che imperverseranno sul suolo nord americano.



La storia ormai é nota a tutti: impersoneremo Jack Rourke, un ragazzo che ha fatto arrabbiare persone molte pericolose e che si ritrova braccato sia dalla criminalità organizzata che dalla polizia. Una donna le offrirà una corsia preferenziale per la redenzione, ma non sarà facile: vincere una gara da costa a costa americana arrivando primo tra 250 concorrenti e vincere cosi 25 mila testoni americani. Niente male ci viene da dire.

RACING GAME, PURO!

Quello che aveva spaventato principalmente gli utenti dall'annuncio del titolo era una presenza di cut scene interattive che snaturavano completamente lo stile di gioco. La nostra prova in questo senso é stata confortante, dato che in due ore di gioco ne abbiamo incontrare solamente un paio, ed entrambe altamente spettacolari, relegandole a semplici fasi di intermezzo tra una corsa e l'altra e sicuramente meno ingombranti di quanto si poteva presupporre all'inizio.

La parte più corposa del titolo, quella racing, é stata discretamente rivelatrice. Una volta selezionata la nostra macchina (abbiamo scelto una BMW M3) ci siamo lanciati sulle strade di San Francisco fino alle porte della città del vizio per eccellenza: Las Vegas scalando, tappa dopo tappa, posizioni sui nostri avversari. Ogni tratto di strada proponeva sfide diverse come checkpoint da raggiungere entro un determinato numero di tempo, superare un determinato numero di avversari prima della fine del tratto o più semplicemente rimanere in testa su un gruppo di avversari per qualche secondo. Alle modalità di gioco si alternava anche il paesaggio intorno a noi, dando un senso di continuità assolutamente tangibile al paesaggio.





Passeremo dalla trafficata San Francisco, al nebbioso Golden Gate e attraversando il parco Nazionale di Yosemite e la polverosa Death Valley arriveremo appunto alla città di Las Vegas. Seppur la struttura sia estremamente lineare - ad eccezione di qualche scorciatoia qua e la - la differente conformità delle lingue d'asfalto da noi solcate ha reso estremamente piacevole l'esperienza di gioco dando spazio sia a velocissime sfrecciate su autostrade affollatissime e con un traffico assolutamente credibile a polverosi sali e scendi ricchi di tornati utili a mettere in mostra le nostra abilità di drifting.

Come spesso capita in questo genere di giochi, più di una volta ci siamo trovati a fare diversi incidenti sia contro altri mezzi che contro il contorno pista. Quest'ultimi si sono dimostrati assolutamente veritieri. Torna finalmente la possibilità di azionare il turbo in ogni momento, e per ricaricarlo basterà guidare contromano o fare sorpassi al limite. Sparsi per le strade troveremo diversi benzinai, se vi entreremo potremo scegliere un differente mezzo tra le dream car più costose al mondo prodotte da: Porsche, McLaren, BMW, Audi, Lamborghini, Pagani e molte altre oppure cambiare colore della nostra auto e aggiungergli dei semplici kit estetici ( non aspettatevi un tuning esagerato!).





Cambiare il veicolo ci ha fatto percepire e apprezzare maggiormente il sistema di guida; ogni mezzo avrà il suo stile di guida e la fisica dei mezzi per quanto largamente permissiva trattandosi di un arcade, riesce ad essere ad ogni modo estremamente credibile e appagante.
Unico neo se volete, é un IA che ci é sembrata fin troppo attendista dando al giocatore sempre la possibilità di farsi recupera anche dopo svariati errori, ma questa é una cosa che valuteremo con maggior profondità in sede di recensione.

Infine ci é stato spiegato più in profondità il sistema dell'autolog 2.0 che servirà oltre che a postare i tempi sulla nostra bacheca a giocare determinate sfide che si sbloccheranno man mano che procederemo nella storia. Ovviamente rimane ancora molto da testare come il comparto grafico, la longevità e la storia nella sua totalità, ma questo ennesimo contatto con il titolo EA ci ha dimostrato ulteriormente come nell'affollato periodo Natalizio abbia le carte in regola per dire la sua.

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