Ninja Blade
di
Luca Luperini
Ninja in bianco
La via del ninja si é spesso e volentieri incrociata con quella delle console di Redmond. In special modo é su Xbox 360 che tale unione é stata a tutti gli effetti consacrata da ben due esclusive dedicate al mondo dei circospetti guerrieri giapponesi: Ninja Gaiden 2 e Tenchu Z.
Ma come si suol dire “non c'é due senza tre”, ed ecco che sta per sbarcare sulle nostre bianche console Ninja Blade, ultima fatica della stessa From Software a cui dobbiamo la prima, incolore, incarnazione nextgen di Rikimaru e soci. Un precedente che non ci lascia certamente ben disposti verso la casa di sviluppo nipponica la quale, nel corso degli anni, si é dimostrata capace di alternare titoli degni di plauso a prodotti decisamente mediocri.
Per aiutarci a collocare Ninja Blade in questa altalenante scala di valori c'é venuta in aiuto la breve ma succosa versione dimostrativa che noi di GameSurf abbiamo avuto modo di testare in anticipo, e che voi potrete trovare dal sei di marzo sul Marketplace.
Tra infezioni e contaminazioni
Sin dalle prime sequenze é evidente come Ninja Blade tragga ispirazione dai più alti esponenti del genere action. Ninja Gaiden, Devil May Cry, God of War: a ben guardare From Software ha messo un po' di tutto nel calderone, facendo bene attenzione a miscelare con accuratezza ogni elemento rendendolo così funzionale alle sue esigenze.
In particolare, il riferimento al titolo Tecmo é palese e balza fuori sia nel look del protagonista, sia nella scelta, e nella modalità di rappresentazione, della location.
La demo inizia infatti catapultandoci a bordo di un elicottero dove un team di addestratissimi ninja si paracaduta ad uno ad uno nel cuore malato di una Tokio goth e fortemente hi-tech. Parliamo di cuore malato non a caso. Il breve briefing che precede il lancio ci aiuta a inserirci quanto basta nel contesto narrativo il quale, almeno a primo acchito, non sembra brillare per inventiva. L'ennesima pandemia é difatti motore di tutto il plot. La metropoli giapponese si ritrova così invasa da creature mostruose le quali una volta non erano altro che apatici colletti bianchi e graziosi animaletti da cortile.
Visivamente Ninja Blade gioca le sue carte sapientemente, riponendo grande cura nell'animazione e nella realizzazione del protagonista e delle aberrazioni contro cui si ritrova a fare i conti, a discapito di ambientazioni che denotano una qualità calante a mano a mano che con lo sguardo ci sia allontana dal fulcro dello scontro. Ad evidenziare la bontà di tale scelta ci pensano le numerose cut-scene con le quali veniamo sbalzati incessantemente da una zona dell'azione all'altra, con corpose variazioni sulla giocabilità che non possono non farci felici.
Tieni il tempo
Il problema, semmai, nasce quando tale eterogeneità finisce per calcificarsi su di una particolare soluzione giocosa poco consona ad interpretare un ruolo da protagonista nell'economia di un titolo. Stiamo parlando dei numerosissimi quick time event che, fin dal balzo nel vuoto iniziale, attraversano ed intervallano tutta l'azione della demo.
Naturalmente per tirare le somme aspettiamo di confrontarci con il prodotto completo ma, al momento, non si può non rimanere perplessi dal largo uso di una soluzione che ha l'indubbio merito di tenere alto il quoziente di spettacolarità del titolo ma, al contempo, rischia di semplificare troppo le dinamiche di gioco.
Per fortuna a fare da contraltare a questo vezzo stilistico ci pensa un profondo, seppur classico, sistema di combattimento.
Le tre diverse tipologie d'attacco - due differenti per intensità ed uno speciale da effettuare a distanza- e l'ampio armamentario a disposizione a cui attingere in tempo reale per mezzo della croce direzionale, offrono un gran numero di alternative durante gli scontri. Ad impreziosire il tutto ci pensa poi l'introduzione della “visione ninja”, ovvero una variante del classico bullet time durante la quale saranno visibili le zone critiche del boss di turno.
Infine, nonostante sia anche presente l'immancabile tasto di parata, resta l'idea di una filosofia di fondo molto meno incentrata sul tempismo rispetto all'ideale rappresentato dal Team Ninja con Ninja Gaiden 2.
La ferocia delle combo e la rapidità delle combinazioni si sposano infatti alla perfezione con l'incessante ritmo che pervade tutto il titolo. Una cadenza adrenalinica e forsennata che, ne siamo sicuri, sarà l'asso nella manica di Ninja Blade.
La via del ninja si é spesso e volentieri incrociata con quella delle console di Redmond. In special modo é su Xbox 360 che tale unione é stata a tutti gli effetti consacrata da ben due esclusive dedicate al mondo dei circospetti guerrieri giapponesi: Ninja Gaiden 2 e Tenchu Z.
Ma come si suol dire “non c'é due senza tre”, ed ecco che sta per sbarcare sulle nostre bianche console Ninja Blade, ultima fatica della stessa From Software a cui dobbiamo la prima, incolore, incarnazione nextgen di Rikimaru e soci. Un precedente che non ci lascia certamente ben disposti verso la casa di sviluppo nipponica la quale, nel corso degli anni, si é dimostrata capace di alternare titoli degni di plauso a prodotti decisamente mediocri.
Per aiutarci a collocare Ninja Blade in questa altalenante scala di valori c'é venuta in aiuto la breve ma succosa versione dimostrativa che noi di GameSurf abbiamo avuto modo di testare in anticipo, e che voi potrete trovare dal sei di marzo sul Marketplace.
Tra infezioni e contaminazioni
Sin dalle prime sequenze é evidente come Ninja Blade tragga ispirazione dai più alti esponenti del genere action. Ninja Gaiden, Devil May Cry, God of War: a ben guardare From Software ha messo un po' di tutto nel calderone, facendo bene attenzione a miscelare con accuratezza ogni elemento rendendolo così funzionale alle sue esigenze.
In particolare, il riferimento al titolo Tecmo é palese e balza fuori sia nel look del protagonista, sia nella scelta, e nella modalità di rappresentazione, della location.
La demo inizia infatti catapultandoci a bordo di un elicottero dove un team di addestratissimi ninja si paracaduta ad uno ad uno nel cuore malato di una Tokio goth e fortemente hi-tech. Parliamo di cuore malato non a caso. Il breve briefing che precede il lancio ci aiuta a inserirci quanto basta nel contesto narrativo il quale, almeno a primo acchito, non sembra brillare per inventiva. L'ennesima pandemia é difatti motore di tutto il plot. La metropoli giapponese si ritrova così invasa da creature mostruose le quali una volta non erano altro che apatici colletti bianchi e graziosi animaletti da cortile.
Visivamente Ninja Blade gioca le sue carte sapientemente, riponendo grande cura nell'animazione e nella realizzazione del protagonista e delle aberrazioni contro cui si ritrova a fare i conti, a discapito di ambientazioni che denotano una qualità calante a mano a mano che con lo sguardo ci sia allontana dal fulcro dello scontro. Ad evidenziare la bontà di tale scelta ci pensano le numerose cut-scene con le quali veniamo sbalzati incessantemente da una zona dell'azione all'altra, con corpose variazioni sulla giocabilità che non possono non farci felici.
Tieni il tempo
Il problema, semmai, nasce quando tale eterogeneità finisce per calcificarsi su di una particolare soluzione giocosa poco consona ad interpretare un ruolo da protagonista nell'economia di un titolo. Stiamo parlando dei numerosissimi quick time event che, fin dal balzo nel vuoto iniziale, attraversano ed intervallano tutta l'azione della demo.
Naturalmente per tirare le somme aspettiamo di confrontarci con il prodotto completo ma, al momento, non si può non rimanere perplessi dal largo uso di una soluzione che ha l'indubbio merito di tenere alto il quoziente di spettacolarità del titolo ma, al contempo, rischia di semplificare troppo le dinamiche di gioco.
Per fortuna a fare da contraltare a questo vezzo stilistico ci pensa un profondo, seppur classico, sistema di combattimento.
Le tre diverse tipologie d'attacco - due differenti per intensità ed uno speciale da effettuare a distanza- e l'ampio armamentario a disposizione a cui attingere in tempo reale per mezzo della croce direzionale, offrono un gran numero di alternative durante gli scontri. Ad impreziosire il tutto ci pensa poi l'introduzione della “visione ninja”, ovvero una variante del classico bullet time durante la quale saranno visibili le zone critiche del boss di turno.
Infine, nonostante sia anche presente l'immancabile tasto di parata, resta l'idea di una filosofia di fondo molto meno incentrata sul tempismo rispetto all'ideale rappresentato dal Team Ninja con Ninja Gaiden 2.
La ferocia delle combo e la rapidità delle combinazioni si sposano infatti alla perfezione con l'incessante ritmo che pervade tutto il titolo. Una cadenza adrenalinica e forsennata che, ne siamo sicuri, sarà l'asso nella manica di Ninja Blade.
Ninja Blade
Ninja Blade
Dal quel che abbiamo potuto saggiare c'é da ben sperare sia per gli amanti dei ninja, sia per gli appassionati tout-court del genere action. Ninja Blade dimostra di avere tutte lepossibilità per divertire alternando cut-scene e sequenze di giocato di varia matrice. Un connubio che, se ben gestito, risulterà sicuramente capace di mantenere alto il tasso d'adrenalina ed al contempo di infondere la dovuta profondità al gameplay. Sarà proprio su quest'ultimo che From Software dovrà lavorare duramente, cercando di non mettere troppo da parte alla sostanza pensando alla forma che tanto sembra piacergli.