Ninja Gaiden 3
di
Londra, Regno Unito. Con una mossa a sorpresa un gruppo di terroristi ha preso il controllo della città e catturato il Primo Ministro, in attesa che venga esaudita la loro unica richiesta. Nel frattempo, dall'altro capo del mondo due agenti segreti dello stesso governo inglese volano verso un villaggio sperduto nella campagna del Giappone alla ricerca del suolo uomo in grado di sventare la minaccia: Ryu Hayabusa.
Giunto a Londra, il successore del Clan del Drago si trova faccia a faccia con il capo degli attentatori, un uomo noto solamente come il Reggente della Maschera, apparentemente legato a doppio filo con il custode della Dragon Sword . Sarà infatti lo stesso alchimista incappucciato a scagliare sul protagonista la maledizione della Morsa dell'Assassino, capace di trasmutare la Spada del Drago in un una sorta di virus in grado di nutrirsi delle vite che Hayabusa ha tolto nel corso delle numerose battaglie che ha dovuto affrontare. Una maledizione con cui Ryu dovrà fare i conti mentre combatte negli angoli più reconditi del globo, per salvare chi gli é più vicino, per proteggere chi deve essere protetto e uccidere chi deve essere ucciso.
Questo in sintesi l'incipit di Ninja Gaiden III, terzo appuntamento delle avventure in alta definizione di Ryu Hayabusa e della sua Spada del Drago. Grazie ad Halifax, abbiamo avuto modo di provare in anteprima una versione dimostrativa del titolo sviluppato dal Team Ninja (orfano del suo creatore), in modo da offrirvi un'idea più precisa su ciò che ci attenderà nei negozi a partire dal prossimo mese di Marzo.
Meno esplorazione, più azione
La demo single player a nostra disposizione già da qualche giorno consentiva di fatto di affrontare i primi due livelli di gioco, fondamentali per conoscere un po' dei fatti attorno al quale si articolerà la modalità principale e soprattutto per comprendere al meglio l'impostazione generale scelta per questo episodio. Un'impostazione che, va detto, appare decisamente distante da quella ammirata nel primissimo capitolo uscito sia sulla prima Xbox che su Playstation 3 con il suffisso "Sigma", basato sulla perfetta simbiosi fra la fase action e l'esplorazione vera e propria. Considerata come la vera e propria ossatura del gioco nella sua versione next-gen, la componente esplorativa che contraddistingueva la serie sembra aver, di fatto, lasciato definitivamente posto ad un sistema di gioco decisamente più lineare, votato quasi esclusivamente all'esaltazione del combattimento corpo a corpo sia in termini di violenza che di spettacolarità.
Per quanto abbiamo potuto vedere attraverso la demo, sotto questo punto di vista Ninja Gaiden III non pare dunque essere troppo distante dal precedente capitolo della serie, proseguendo di fatto il percorso iniziato proprio con Ninja gaiden II e coinciso, guarda caso, con l'uscita dal Team Ninja del suo storico fondatore (nonché ideatore tanto di Ninja Gaiden quanto di Dead or Alive): Tomonobu Itagaki.
Non temano, comunque, gli storici appassionati della serie. Nonostante l'apparente appiattimento verso il basso del livello di difficoltà (punto di forza della serie secondo alcuni, spada di Damocle secondo altri), l'assenza di una fase di esplorazione e risoluzione degli enigmi degna di questo nome e l'impossibilità di raccogliere orbs ed oggetti utili per l'acquisto di upgrade (ma ripetiamo che la nostra valutazione é frutto di quanto visto nei due livelli della demo propostaci), l'opera messa in campo dal Team Ninja sembra avere tutte le carte in regola per assicurare ancora una volta ore ed ore di sicuro divertimento, grazie ad una trama tanto coinvolgente quanto articolata, ad un impatto visivo di primissimo ordine e, sopratutto, ad un combo system capace di elevare ulteriormente i fattori violenza, velocità e spettacolarità di tutti i combattimenti che lo sfortunato protagonista sarà "costretto" ad affrontare in corso d'opera.
Tra il vecchio, il nuovo ed il Quick Time Event
Nonostante la presenza di alcune interessanti varianti al tema come la possibilità di scalare le pareti con l'ausilio dei Kunai e l'introduzione di frequenti azioni in Quick Time Event (a dir poco spettacolare a tal proposito lo splendida sequenza iniziale con il salto controllato del protagonista dall'alto del Big Ben culminante con un assassinio silenzioso degno del miglior Ezio Auditore), per quanti hanno vissuto a pane e Ryu Hayabusa non servirà più di qualche secondo per prendere subito confidenza con i rudimenti del gioco.
Ancora una volta gran parte dell'azione é, infatti, concentrata sull'uso dei “soliti” tre pulsanti d'azione (colpo veloce, colpo possente, uso di armi da lancio come Shuriken e Kunai), a cui si somma un quarto tasto deputato alla parata e fondamentale sia per approntare la propria difesa che per spezzare con abili contromosse quella avversaria. Attraverso l'uso combinato e ritmato dei sopraccitati tasti d'azione, é invece possibile eseguire gran parte delle super combo disponibili nel corso del gioco, azioni queste che oltre a garantire risultati a dir poco stupefacenti, non mancheranno di allietare la vista tanto di quanti siano alla ricerca di un gioco dall'impatto visivo “spacca mascella”, quanto di chi non intenda rinunciare a quella “sana dose di violenza e sangue” (ma in cui non troveranno spazio le tipiche mutilazioni) ammirata anche nel precedente capitolo della stessa serie.
Completamente nuova é, invece, la possibilità di sfruttare la sete di sangue a cui sarà soggetto il protagonista (come diretta conseguenza della maledizione) per eseguire super attacchi -scriptati- in grado di mettere fuori combattimento gran parte dei nemici presenti sullo schermo, così come la presenza di una nuova barra del Ki, deputata al controllo del potere speciale noto ai più con il nome di Ninpo.
Vista l'assenza di consueti negozi attraverso i quali barattare od acquistare oggetti extra, in questo caso specifico il team di sviluppo ha, infatti, ben pensato di sfruttare a dovere le capacità “stilistiche” del giocatore impegnato nel combattimento, legando a doppio filo l'attivazione del potere speciale in grado di eliminare o paralizzare in un solo colpo gran parte dei nemici (in quest'ultimo caso spetterà proprio a voi decidere come inferire sui nemici inermi che si limiteranno a chiedere salva la propria vita) , con la capacità stessa del protagonista di portare a segno sequenze di attacco in successione quanto più varie e cruente possibile.
In attesa della versione definitiva
Dal punto di vista tecnico, l'antipasto messoci a disposizione da Halifax si é dimostrato indubbiamente all'altezza della situazione. Nonostante alcuni errori di gioventù apparentemente dettati più dalla natura “dimostrativa” del pacchetto che non da effettivi problemi legati al motore grafico alla base del gioco (leggasi anche sporadici quanto evidenti cali di frame rate nelle situazioni di gioco più concitate), l'ultima opera del Team Ninja si distingue senz'ombra di dubbio per una qualità visiva decisamente sopra la media, in cui non manca ne la cura maniacale del dettaglio (incredibile a tal proposito la minuziosa riproduzione di Londra, nebbia compresa), ne tantomeno la voglia da parte degli sviluppatori di stupire con scelte stilistiche a metà strada fra il post moderno e l'antica tradizione nipponica, ed effetti speciali degni del miglior action movie made in Hollywood.
Come già detto a più riprese, il pacchetto a nostra disposizione rappresenta comunque solo la punta dell'Iceberg. Allo stato attuale non abbiamo potuto provare una delle novità più interessanti del gioco come la modalità multiplayer, non sappiamo per esempio quale sarà il ruolo ricoperto in corso d'opera dai numerosi comprimari (lo specialista scientifico per le Forze di autodifesa giapponesi Cliff, la misteriosa scienziata Lovelace, l'ufficiale di volo Mizuki che accompagnerà Ryu nella sua missione e la bella donna ninja del villaggio Hayabusa Momiji) che affiancheranno Ryu Hayabusa nel corso dell'avventura principale, né tantomeno se alcune scelte legate a livello di difficoltà ed all'assenza di orbs ed oggetti saranno o meno definitive.
Insomma, visti presupposti non resta che attendere ancora qualche mese per sapere se potremo parlare o meno di ennesimo successo annunciato.
Giunto a Londra, il successore del Clan del Drago si trova faccia a faccia con il capo degli attentatori, un uomo noto solamente come il Reggente della Maschera, apparentemente legato a doppio filo con il custode della Dragon Sword . Sarà infatti lo stesso alchimista incappucciato a scagliare sul protagonista la maledizione della Morsa dell'Assassino, capace di trasmutare la Spada del Drago in un una sorta di virus in grado di nutrirsi delle vite che Hayabusa ha tolto nel corso delle numerose battaglie che ha dovuto affrontare. Una maledizione con cui Ryu dovrà fare i conti mentre combatte negli angoli più reconditi del globo, per salvare chi gli é più vicino, per proteggere chi deve essere protetto e uccidere chi deve essere ucciso.
Questo in sintesi l'incipit di Ninja Gaiden III, terzo appuntamento delle avventure in alta definizione di Ryu Hayabusa e della sua Spada del Drago. Grazie ad Halifax, abbiamo avuto modo di provare in anteprima una versione dimostrativa del titolo sviluppato dal Team Ninja (orfano del suo creatore), in modo da offrirvi un'idea più precisa su ciò che ci attenderà nei negozi a partire dal prossimo mese di Marzo.
Meno esplorazione, più azione
La demo single player a nostra disposizione già da qualche giorno consentiva di fatto di affrontare i primi due livelli di gioco, fondamentali per conoscere un po' dei fatti attorno al quale si articolerà la modalità principale e soprattutto per comprendere al meglio l'impostazione generale scelta per questo episodio. Un'impostazione che, va detto, appare decisamente distante da quella ammirata nel primissimo capitolo uscito sia sulla prima Xbox che su Playstation 3 con il suffisso "Sigma", basato sulla perfetta simbiosi fra la fase action e l'esplorazione vera e propria. Considerata come la vera e propria ossatura del gioco nella sua versione next-gen, la componente esplorativa che contraddistingueva la serie sembra aver, di fatto, lasciato definitivamente posto ad un sistema di gioco decisamente più lineare, votato quasi esclusivamente all'esaltazione del combattimento corpo a corpo sia in termini di violenza che di spettacolarità.
Per quanto abbiamo potuto vedere attraverso la demo, sotto questo punto di vista Ninja Gaiden III non pare dunque essere troppo distante dal precedente capitolo della serie, proseguendo di fatto il percorso iniziato proprio con Ninja gaiden II e coinciso, guarda caso, con l'uscita dal Team Ninja del suo storico fondatore (nonché ideatore tanto di Ninja Gaiden quanto di Dead or Alive): Tomonobu Itagaki.
Non temano, comunque, gli storici appassionati della serie. Nonostante l'apparente appiattimento verso il basso del livello di difficoltà (punto di forza della serie secondo alcuni, spada di Damocle secondo altri), l'assenza di una fase di esplorazione e risoluzione degli enigmi degna di questo nome e l'impossibilità di raccogliere orbs ed oggetti utili per l'acquisto di upgrade (ma ripetiamo che la nostra valutazione é frutto di quanto visto nei due livelli della demo propostaci), l'opera messa in campo dal Team Ninja sembra avere tutte le carte in regola per assicurare ancora una volta ore ed ore di sicuro divertimento, grazie ad una trama tanto coinvolgente quanto articolata, ad un impatto visivo di primissimo ordine e, sopratutto, ad un combo system capace di elevare ulteriormente i fattori violenza, velocità e spettacolarità di tutti i combattimenti che lo sfortunato protagonista sarà "costretto" ad affrontare in corso d'opera.
Tra il vecchio, il nuovo ed il Quick Time Event
Nonostante la presenza di alcune interessanti varianti al tema come la possibilità di scalare le pareti con l'ausilio dei Kunai e l'introduzione di frequenti azioni in Quick Time Event (a dir poco spettacolare a tal proposito lo splendida sequenza iniziale con il salto controllato del protagonista dall'alto del Big Ben culminante con un assassinio silenzioso degno del miglior Ezio Auditore), per quanti hanno vissuto a pane e Ryu Hayabusa non servirà più di qualche secondo per prendere subito confidenza con i rudimenti del gioco.
Ancora una volta gran parte dell'azione é, infatti, concentrata sull'uso dei “soliti” tre pulsanti d'azione (colpo veloce, colpo possente, uso di armi da lancio come Shuriken e Kunai), a cui si somma un quarto tasto deputato alla parata e fondamentale sia per approntare la propria difesa che per spezzare con abili contromosse quella avversaria. Attraverso l'uso combinato e ritmato dei sopraccitati tasti d'azione, é invece possibile eseguire gran parte delle super combo disponibili nel corso del gioco, azioni queste che oltre a garantire risultati a dir poco stupefacenti, non mancheranno di allietare la vista tanto di quanti siano alla ricerca di un gioco dall'impatto visivo “spacca mascella”, quanto di chi non intenda rinunciare a quella “sana dose di violenza e sangue” (ma in cui non troveranno spazio le tipiche mutilazioni) ammirata anche nel precedente capitolo della stessa serie.
Completamente nuova é, invece, la possibilità di sfruttare la sete di sangue a cui sarà soggetto il protagonista (come diretta conseguenza della maledizione) per eseguire super attacchi -scriptati- in grado di mettere fuori combattimento gran parte dei nemici presenti sullo schermo, così come la presenza di una nuova barra del Ki, deputata al controllo del potere speciale noto ai più con il nome di Ninpo.
Vista l'assenza di consueti negozi attraverso i quali barattare od acquistare oggetti extra, in questo caso specifico il team di sviluppo ha, infatti, ben pensato di sfruttare a dovere le capacità “stilistiche” del giocatore impegnato nel combattimento, legando a doppio filo l'attivazione del potere speciale in grado di eliminare o paralizzare in un solo colpo gran parte dei nemici (in quest'ultimo caso spetterà proprio a voi decidere come inferire sui nemici inermi che si limiteranno a chiedere salva la propria vita) , con la capacità stessa del protagonista di portare a segno sequenze di attacco in successione quanto più varie e cruente possibile.
In attesa della versione definitiva
Dal punto di vista tecnico, l'antipasto messoci a disposizione da Halifax si é dimostrato indubbiamente all'altezza della situazione. Nonostante alcuni errori di gioventù apparentemente dettati più dalla natura “dimostrativa” del pacchetto che non da effettivi problemi legati al motore grafico alla base del gioco (leggasi anche sporadici quanto evidenti cali di frame rate nelle situazioni di gioco più concitate), l'ultima opera del Team Ninja si distingue senz'ombra di dubbio per una qualità visiva decisamente sopra la media, in cui non manca ne la cura maniacale del dettaglio (incredibile a tal proposito la minuziosa riproduzione di Londra, nebbia compresa), ne tantomeno la voglia da parte degli sviluppatori di stupire con scelte stilistiche a metà strada fra il post moderno e l'antica tradizione nipponica, ed effetti speciali degni del miglior action movie made in Hollywood.
Come già detto a più riprese, il pacchetto a nostra disposizione rappresenta comunque solo la punta dell'Iceberg. Allo stato attuale non abbiamo potuto provare una delle novità più interessanti del gioco come la modalità multiplayer, non sappiamo per esempio quale sarà il ruolo ricoperto in corso d'opera dai numerosi comprimari (lo specialista scientifico per le Forze di autodifesa giapponesi Cliff, la misteriosa scienziata Lovelace, l'ufficiale di volo Mizuki che accompagnerà Ryu nella sua missione e la bella donna ninja del villaggio Hayabusa Momiji) che affiancheranno Ryu Hayabusa nel corso dell'avventura principale, né tantomeno se alcune scelte legate a livello di difficoltà ed all'assenza di orbs ed oggetti saranno o meno definitive.
Insomma, visti presupposti non resta che attendere ancora qualche mese per sapere se potremo parlare o meno di ennesimo successo annunciato.