NiOh
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La prima volta che abbiamo sentito parlare di NiOh si trattava di un progetto destinato a PS3: sotto i ponti é passata parecchia acqua e il gioco sembrava quasi essere stato abbandonato, finché durante il TGS 2015 Koei Tecmo l'ha mostrato per la prima volta in azione, promettendolo in release su PS4 entro questo 2016. Ancora non sappiamo se questa promessa sarà mantenuta, ma il fatto che a cavallo tra Aprile e Maggio sia approdata su PSN una Alpha-Demo del gioco sviluppato da Team Ninja fa ben sperare.
Che genere di gioco é NiOh? Sin dalle prime sequenze di gameplay c'é chi ha notato un'ambientazione di fondo che ricorda l'Onimusha di Capcom, ma anche accentuate rassomiglianze con la serie “Souls” di From Software: prendendo in mano il controller ci si accorge sin da subito che entrambe queste sensazioni corrispondono a verità, e che dunque siamo al cospetto di un Action-RPG. Il mondo di gioco é ispirato sia al Giappone dell'epoca Sengoku (anche se finora non abbiamo visto gli archibugi Tanegashima) sia alla mitologia e al folklore locali; protagonista é un viaggiatore di nome William che approda su queste coste apparentemente in seguito a un naufragio.
Presa in mano la prima Katana ci si rende conto che il sistema di combattimento ha un'impostazione di base estremamente classica: un tasto per l'attacco veloce, uno per quello potente, uno per lo scatto/schivata, che può diventare capriola col doppio click, uno per la parata; assente ingiustificato il salto, primo indizio delle influenze dai titoli FS. Con i trigger é possibile prendere la mira e scagliare frecce dall'arco (dopo averlo ottenuto, ovviamente), mentre l'ultimo tasto laterale é utilizzato per cambiare la posa da battaglia tra alta (più lenta e potente), intermedia e bassa (più rapida ma meno incisiva).
Oltre a queste caratteristiche di base, la posa stabilisce quali tecniche e combo speciali é possibile eseguire, sempre con l'uso dei tasti standard: ad ogni passaggio di livello, infatti, guadagneremo punti-abilità da investire negli alberi di competenza delle armi (spade, lance e asce/martelli), nel ninjitsu o nella magia. Questi alberi, uniti a tecniche di “parata contrattacco”, sono certamente molto in linea con la concezione più Onimusha (o Ninja Gaiden) del gioco. Il succitato passaggio di livello si ottiene offrendo le cosiddette “amrita” ottenute dai nemici sconfitti presso gli appositi santuari, e da questo punto in poi molte cose faranno venire in mente la serie Souls.
Le amrita infatti vengono perse se si viene sconfitti in battaglia, ma é possibile recuperarle raggiungendo la propria tomba senza morire nuovamente; a differenza della serie souls, però, morire lungo strada eliminerà la tomba senza piazzarne una nuova: questo perché la tomba sarà “protetta” da un nostro spirito compagno, scelto tra quattro animali elementali, che tornerà al santuario alla nostra seconda morte. Oltre a fare la guardia alla tomba, lo spirito compagno potrà essere “caricato” in modo da utilizzarlo in battaglia come temporaneo power-up, offrendoci per qualche secondo potenza e resistenza extra.
Ma naturalmente ciò che più di tutto ci ha riportato alla mente il gameplay dei titoli FS é l'elevato tasso di mortalità del gioco: in NiOh possono bastare pochi colpi per mettere William al tappeto e le cose si fanno particolarmente pericolose quando due (o più) nemici alla volta cercheranno di fargli la pelle. Esattamente come nei titoli Souls, tornare al santuario per curarsi o passare di livello ripristinerà tutti i nemici, ma non l'usura di armi e armature (e questo ci ricorda addirittura Demon's Soul) che andranno sostituite o riparate tramite appositi item consumabili. Fortunatamente i drop dai nemici non sono timidi, per lo meno nell'Alpha-Demo, e presumibilmente ci sarà una differenza sostanziale tra le capacità di William quando sbarcherà sull'isola e quando affronterà il boss sulla riva opposta.
Boss che, sorpresa delle sorprese, non sancisce la fine della Demo, pur garantendo al giocatore il “marchio del conquistatore” di cui potrà fregiarsi all'uscita del gioco: una nuova area, con nemici assai più tosti e un ulteriore boss, si renderà infatti disponibile. Anche il multiplayer, seppure in forma embrionale, ci ha ricordato la serie Souls: tramite il santuario potrete offrire degli appositi Item per invitare altri giocatori nella vostra partita, oppure potrete affrontare il loro spettro (controllato dall'IA) interagendo con le loro tombe.
Il tutto realizzato con una grafica che ha indubbiamente qualcosa da dire, a partire dalla possibilità di scegliere tra una risoluzione fissa a 1080p o un frame-rate bloccato a 60FpS, eventualmente con riduzione contestuale del dettaglio: in entrambi i casi solo nei frangenti più “carichi”, come ad esempio in presenza di molti effetti speciali (fuoco, fulmini, o pioggia nella seconda parte) é possibile notare differenze.
Ovviamente é presto, troppo presto per sbilanciarsi in un giudizio, ma per quanto visto NiOh sembra proprio avere le carte per poter sfidare i titoli da cui trae ispirazione con meccaniche, dinamiche e introduzioni che indubbiamente giustificano i lunghi silenzi e i tempi di sviluppo. Non ci resta che attendere l'annuncio della release…
Che genere di gioco é NiOh? Sin dalle prime sequenze di gameplay c'é chi ha notato un'ambientazione di fondo che ricorda l'Onimusha di Capcom, ma anche accentuate rassomiglianze con la serie “Souls” di From Software: prendendo in mano il controller ci si accorge sin da subito che entrambe queste sensazioni corrispondono a verità, e che dunque siamo al cospetto di un Action-RPG. Il mondo di gioco é ispirato sia al Giappone dell'epoca Sengoku (anche se finora non abbiamo visto gli archibugi Tanegashima) sia alla mitologia e al folklore locali; protagonista é un viaggiatore di nome William che approda su queste coste apparentemente in seguito a un naufragio.
Presa in mano la prima Katana ci si rende conto che il sistema di combattimento ha un'impostazione di base estremamente classica: un tasto per l'attacco veloce, uno per quello potente, uno per lo scatto/schivata, che può diventare capriola col doppio click, uno per la parata; assente ingiustificato il salto, primo indizio delle influenze dai titoli FS. Con i trigger é possibile prendere la mira e scagliare frecce dall'arco (dopo averlo ottenuto, ovviamente), mentre l'ultimo tasto laterale é utilizzato per cambiare la posa da battaglia tra alta (più lenta e potente), intermedia e bassa (più rapida ma meno incisiva).
Oltre a queste caratteristiche di base, la posa stabilisce quali tecniche e combo speciali é possibile eseguire, sempre con l'uso dei tasti standard: ad ogni passaggio di livello, infatti, guadagneremo punti-abilità da investire negli alberi di competenza delle armi (spade, lance e asce/martelli), nel ninjitsu o nella magia. Questi alberi, uniti a tecniche di “parata contrattacco”, sono certamente molto in linea con la concezione più Onimusha (o Ninja Gaiden) del gioco. Il succitato passaggio di livello si ottiene offrendo le cosiddette “amrita” ottenute dai nemici sconfitti presso gli appositi santuari, e da questo punto in poi molte cose faranno venire in mente la serie Souls.
Le amrita infatti vengono perse se si viene sconfitti in battaglia, ma é possibile recuperarle raggiungendo la propria tomba senza morire nuovamente; a differenza della serie souls, però, morire lungo strada eliminerà la tomba senza piazzarne una nuova: questo perché la tomba sarà “protetta” da un nostro spirito compagno, scelto tra quattro animali elementali, che tornerà al santuario alla nostra seconda morte. Oltre a fare la guardia alla tomba, lo spirito compagno potrà essere “caricato” in modo da utilizzarlo in battaglia come temporaneo power-up, offrendoci per qualche secondo potenza e resistenza extra.
Ma naturalmente ciò che più di tutto ci ha riportato alla mente il gameplay dei titoli FS é l'elevato tasso di mortalità del gioco: in NiOh possono bastare pochi colpi per mettere William al tappeto e le cose si fanno particolarmente pericolose quando due (o più) nemici alla volta cercheranno di fargli la pelle. Esattamente come nei titoli Souls, tornare al santuario per curarsi o passare di livello ripristinerà tutti i nemici, ma non l'usura di armi e armature (e questo ci ricorda addirittura Demon's Soul) che andranno sostituite o riparate tramite appositi item consumabili. Fortunatamente i drop dai nemici non sono timidi, per lo meno nell'Alpha-Demo, e presumibilmente ci sarà una differenza sostanziale tra le capacità di William quando sbarcherà sull'isola e quando affronterà il boss sulla riva opposta.
Boss che, sorpresa delle sorprese, non sancisce la fine della Demo, pur garantendo al giocatore il “marchio del conquistatore” di cui potrà fregiarsi all'uscita del gioco: una nuova area, con nemici assai più tosti e un ulteriore boss, si renderà infatti disponibile. Anche il multiplayer, seppure in forma embrionale, ci ha ricordato la serie Souls: tramite il santuario potrete offrire degli appositi Item per invitare altri giocatori nella vostra partita, oppure potrete affrontare il loro spettro (controllato dall'IA) interagendo con le loro tombe.
Il tutto realizzato con una grafica che ha indubbiamente qualcosa da dire, a partire dalla possibilità di scegliere tra una risoluzione fissa a 1080p o un frame-rate bloccato a 60FpS, eventualmente con riduzione contestuale del dettaglio: in entrambi i casi solo nei frangenti più “carichi”, come ad esempio in presenza di molti effetti speciali (fuoco, fulmini, o pioggia nella seconda parte) é possibile notare differenze.
Ovviamente é presto, troppo presto per sbilanciarsi in un giudizio, ma per quanto visto NiOh sembra proprio avere le carte per poter sfidare i titoli da cui trae ispirazione con meccaniche, dinamiche e introduzioni che indubbiamente giustificano i lunghi silenzi e i tempi di sviluppo. Non ci resta che attendere l'annuncio della release…