No Man's Land

di Simone 'C.D.' Bianchini

Un altro appuntamento con la storia per tutti gli appassionati di strategici in tempo reale. Ad un paio di mesi dalla release nordamericana ecco presentarsi alle nostre latitudini, sebbene in versione preliminare, l'ultima fatica della teutonica CDV. Diamogli un'occhiata insieme e vediamo che cosa ha da offrire. NM'sL guadagna la sua ambientazione dalle cronache sugli eventi susseguitisi nel continenete americano, approssimativamente dal diciassettesimo secolo fino agli albori del ventesimo. In mezzo di questo corposo frammento temporale possiamo trovare la prima celebrazione del Giorno del Ringraziamento, la guerra agli indiani Tuscarora, il massacro di Boston, tutta la Rivoluzione Americana, compresi George Washington e la Dichiarazione di Indipendenza, il conflitto angloamericano del 1812, le schermaglie fra America e Messico, la guerra di Secessione e quella Civile, per concludere con l'opposizione fra americani e spagnoli e la successiva espansione imperialistica dei neonati Stati Uniti, agli ordini del presidente Roosvelt. Tante e memorabili le battaglie combattute in quest'epoca di grande fermento del continente americano ed e' fuor da dubbio che ci sia di che divertirsi per un appassionato di strategici a sfondo bellico. NM'sL parte con il chiaro intento di riprodurre videoludicamente gli scenari ed i protagonisti del nutrito numero di conflitti del sopracitato periodo, ma lo fa con un approccio singolare. Pare infatti che Related Design abbia deciso di amalgamare nel suo frullatore tutti gli accadimenti storici risalenti a questo lasso di tempo riproponendoli senza una apparente adesione alla cronologia, mescolando e frammentando diversi eventi, infarcendo il tutto con svariati anacronismi e offrendo all'appassionato solo saltuari e superficiali riferimenti storici riguardanti protagonisti ed ambientazioni. La storia Americana vista attraverso il titolo CDV è pari a quella apprendibile da una sorta di Bignami di terz'ordine, con le pagine mescolate.


A bastonare definitivamente le veemenze storiografiche del titolo ci pensa poi la scelta di affidarsi, per la decorazione dei menu, e l'allestimento degli onnipresenti faceset, nonchè per la realizzazione di svariate icone, ad un character design di dubbio gusto, ma soprattutto fuoriluogo per le sue peculiarità vagamente dissacranti e tutt'altro che figurative capaci di far crollare in maniera consistente il già poco evidente carisma dei (pochissimi) protagonisti contemplati. Il concept design tuttavia migliora all'interno della sezione giocabile dove possiamo ammirare unità ed edifici realizzate con uno stile gradevole caratterizzate da una ottima verosimiglianza ed una buona aderenza con il periodo storico cui sono connotate. Il gioco si presenta agli occhi dell'utente come un classico real time strategy in grafica tridimensionale, senza discostarsi troppo da quanto offerto recentemente all'interno di questo affollatissimo panorama, soprattutto parlando di sistemi Windows-oriented. Introdotto da una breve sequenza che utilizza il motore grafico del gioco, in cui vengono gli vengono illustrati alcuni retroscena ed indicati molto spartanamente gli obiettivi da raggiungere nell'ambito di quella missione, il giocatore si ritrova ben presto in mezzo alla, er, azione pronto a gestire la propria milizia. Ad aiutarlo in questa ingrata responsabilità una angusta interfaccia all'interno della quale è possibile controllare la natura dell'unità selezionata, comunicarle gli ordini attraverso apposite icone, avere informazioni sullo stato di salute, gestirne l'atteggiamento ed ordinarne un repentino suicidio. Tutto decisamente semplificato, al limite dello scarno e soprattutto poco orientato verso una qualsivoglia customizzazione. A prescindere dalla fazione selezionata, tra le sei che la release definitiva promette di annoverare, le unità a disposizione saranno, nonostante le comprensibili differenze cosmetiche, organizzate esattamente nello stesso modo e assolveranno alle medesime funzioni all'interno dell'esercito ai propri ordini.