No More Room in Hell 2: Anteprima del survival horror co-op

di Simone Marcocchi

No More Room in Hell 2 è un gioco di sopravvivenza cooperativo in prima persona ambientato in un’apocalisse zombie. Originale, direte voi, come premessa, però vi posso assicurare che funziona (come formula) e molto bene, soprattutto nel suo primo capitolo, al netto del fatto che nel suo essere così prepotentemente co-op e appartenente a questo genere, ha permesso che il suo successo fosse anche più grande di quanto avrebbero potuto sperare gli sviluppatori in virtù del fatto che su PC (soprattutto) è genere più apprezzato dai gamer di tutto il mondo.

Hitbox vs Zombies

Purtroppo però, nonostante le aspettative elevate, il gioco presenta una serie di problemi che ne compromettono l’esperienza complessiva. La grafica, pur mostrando un notevole salto rispetto al predecessore, soffre di una qualità altalenante e questo elemento interviene non solamente in un fattore estetico o di qualità dei modelli poligonali degli zombie - per assurdo le ambientazioni sono molto belle, i non-morti sono davvero meh -, ma ci sono oltretutto seri problemi di ottimizzazione nel frame rate o in alcune texture. Alcuni ambienti sono ben dettagliati e immersivi, mentre altri risultano poco curati e generici, in generale poi la geografia della mappa non è sempre chiara da girovagare, soprattutto di notte e questo crea un po' di frustrazione - forse in parte voluta, ma alla lunga crea solo problemi -.

Uno dei problemi più significativi riguarda le hitbox, che spesso non corrispondono alla posizione effettiva dei personaggi e degli zombie. Questo rende il combattimento frustrante, con colpi che sembrano mancare il bersaglio nonostante una mira accurata. La mancanza di precisione nelle hitbox è particolarmente evidente durante gli scontri ravvicinati, dove ogni errore può risultare fatale. Colpire-non-colpire uno zombie, vedere che semplicemente sparisce perché altri lo hanno colpito, insomma, questa parte è praticamente tutta da rifare, oltre al lag generale di questi deambulanti che oltre un certo numero non si capisce nemmeno cosa vogliano fare o come si muovono.

Il gioco attualmente offre una sola mappa, limitando notevolmente la varietà e la rigiocabilità. Quest'ultima sulla carta è anche ben progettata, salvo i difetti di cui sopra, ma non è sufficiente a mantenere l’interesse dei giocatori a lungo termine. La ripetitività delle missioni e degli obiettivi diventa rapidamente evidente, riducendo l’entusiasmo iniziale.

Pochissime stanze anche nel mondo reale...

Un altro problema cruciale è la mancanza di utenti attivi. Nonostante il potenziale per un’esperienza cooperativa intensa, la scarsità di giocatori rende difficile trovare compagni di squadra, compromettendo l’aspetto sociale e collaborativo del gioco. Questo isolamento forzato può trasformare un’esperienza che dovrebbe essere dinamica e coinvolgente in qualcosa di monotono e solitario. A questo aggiungiamo che l'esperienza è legata al completamento degli obiettivi (e basta) quindi si possono perdere ore e morire a caso, senza portare a casa nulla e anche dopo un'ora di gioco in cui si compie per intera la missione, si cresce davvero poco.

In sintesi, No More Room in Hell 2 ha delle buone idee di base e un’atmosfera che potrebbe essere molto coinvolgente, ma è afflitto da problemi tecnici e di contenuto che ne limitano il potenziale. La grafica discontinua, le hitbox imprecise, la singola mappa e la mancanza di una base di utenti attiva sono ostacoli significativi che gli sviluppatori dovranno affrontare per migliorare l’esperienza complessiva del gioco.