Old School Rally, simuliamo gli anni ‘90 - Anteprima PC

L’anteprima dell’early access del racing game di Frozen Lake Games, un degno ritorno alle origini per i rally virtuali con qualche sbavatura tecnica

di Jacopo Retrosi

Dopo aver provato la demo qualche mese fa ci eravamo lasciati positivamente con Old School Rally, ansiosi di mettere le mani su un pacchetto più completo e duraturo, e ora finalmente possiamo grazie alla versione early access del titolo, disponibile a prezzo scontato su Steam. Come si comporta dunque l’opera Frozen Lake Games e Astrolabe Games ora che può dispiegare le ali? Scopriamolo.

La principale novità di questa edizione rispetto alla demo è sicuramente la presenza della modalità Rally, che offre sei campionati di intensità crescente (in termini di lunghezza dell’evento, la difficoltà complessiva è costante), al cui completamento si sblocca una nuova vettura e crediti per acquistarne altre, tra grandi classici sotto mentite spoglie (per questioni di copyright) e alcune piacevoli sorprese, di quelle che ormai non figurano più nei roster ufficiali per via della seriosità delle produzioni, come trattori e camper.

Un elemento che fa un po’ storcere la bocca è l’attuale penuria di tappe incluse nel gioco, solo 14, due per location, ben distinte a livello di presentazione ma troppo poco per non incappare in quel senso di déjà-vu già dopo i primi campionati, e ancor di più in quelli avanzati, tutti da 10 eventi (e che quindi obbligano a ripassare l’intero campionario). Speriamo che il successo del titolo stuzzichi gli sviluppatori a rimpolpare l’elenco con nuove tappe o ambientazioni (o forse sono già in programma, chissà). 

Pad alla mano, ripetiamo quanto già asserito in passato, lodando un modello di guida arcade che simula alla perfezione quel feeling retrò tipico dei giochi di rally degli anni ‘90, con auto che vanno di traverso con una leggera pressione dell’analogico, freni che potrebbero fermare un treno in corsa nell’arco di pochi metri, e collisioni che intaccano più la barra vita dell’auto che non il suo passo gara (con il telaio che si distorce come una scatoletta di latta). Manovrare le auto è divertente, il senso di velocità buono e il layout dei tracciati abbastanza variegato e impegnativo, in particolar modo le sortite in Cina, tra tornanti stretti e muri pronti a punire ogni minima sbavatura nella traiettoria.

Da segnalare tuttavia alcune problematiche che ci trascinano fuori dalla simulazione, rovinando il quadro estetico e ludico di Old School Rally; pecche di natura tecnica tutt’altro che gravi e (crediamo) facilmente risolvibili, ma che attualmente inaspriscono l’esperienza, normalmente così piacevole.  

In primis non capiamo il riferimento degli intermezzi. Il co-pilota ci avvisa regolarmente ad ogni checkpoint delle nostre performance, ma i secondi di vantaggio o svantaggio rispetto al crono ottimale non trovano poi riscontro con il tempo di fine tappa. Possiamo partire con quattro secondi di vantaggio, vederli scendere a tre e poi a due, però chiudere lo stesso il livello con 10-15 secondi di scarto nell’ultimo tratto. È un po’ strano e distrae soltanto. O forse il gioco è solo troppo permissivo e rallenta nell’ultimo settore per assicurarsi che il giocatore riesca a vincere, ma così viene meno il senso di sfida, e quello già è parecchio latente (in tutta la sessione di prova abbiamo fallito una sola volta, e solo perché ci siamo volontariamente schiantati più volte per testare la fisica dei danni).

Ci sarebbero poi la barra della progressione che ogni tanto si pianta sul posto, segno che non è tarata correttamente sui nostri attuali progressi, texture che danno di matto su banchina e pareti rocciose, sciogliendosi e colando con un brutto effetto scenico, e un pop-up abbastanza evidente dei fondali in alcuni eventi. Come già asserito, nulla che intacchi il gameplay, ma sarebbe tutto più gradevole senza la presenza di questi problemi. 

Siamo stati abbastanza critici con Old School Rally, ma questo perché apprezziamo davvero il lavoro svolto dagli sviluppatori e siamo convinti che il titolo potrebbe davvero diventare una piccola gemma con i dovuti accorgimenti. Allo stato attuale bastano 2-3 ore per chiudere la modalità Rally, poi subentra il Time Trial e la caccia agli achievement, ma la penuria di circuiti a nostro avviso limita una rigiocabilità altrimenti inattaccabile.

Perché il gioco è immediato, spigliato e incisivo, bastano cinque minuti per prenderci confidenza, dopodiché è difficile scollarsi, specie se si amano i racing game di una volta. Il modello di guida funziona alla grande e il filtro CRT (opzionale) simula piuttosto bene i tubi catodici di una volta; fatevi un favore e dategli una chance se volete una botta di nostalgia.