One Must Fall: Battlegrounds
di
Redazione
MULTIPLAYER?
Poco sopra si é accennato alla modalità multiplayer come se fosse la cosa più naturale del mondo ritrovarla in un picchiaduro, ma ben si sa che non é così. Da questo punto di vista Battlegrounds si presenta come un titolo davvero innovativo poiché offre ai giocatori la possibilità di affrontarsi in splendide arene progettate appositamente per scontri all'ultimo sangue. Al momento, queste arene sono otto: Blade Pit, Desert, Power Plant, City, Iceberg, Volcano, Canyon e Space Station. Ognuna ha ovviamente le sue ben definite caratteristiche e, sebbene ancora non abbiamo ancora avuto modo di provarle direttamente, possiamo azzardare l'ipotesi che queste siano di grandezza ridotta se comparate a quelle di giochi come Quake III Arena o Unreal Tournament. Questo più che altro per motivi logistici e di pratica, in quanto mentre nei due giochi di cui sopra sono presenti armi a lungo raggio, in Oe Must Fall - proprio per la sua natura di picchiaduro - le tattiche di gioco sono radicalmente differenti, e lo scontro corpo a corpo dovrebbe rimanere la parte principale di una partita. Otto le arene, quindi, come del resto sono otto i guerrieri controllabili dal giocatore: Pyros, Mantis, Chronos, Force, Jaguar, Katana, Gargoyle e Warlord. Come di consueto ogni personaggio é dotato di particolari caratteristiche che ne determinano lo stile di combattimento adottato sul campo: per fare un esempio, Force é in grado di intervenire sulla forza di gravità e questo permette lui di sfruttare il movimento delle meteore, essendo in grado di controllarne la rotta e quindi di indirizzarle contro l'avversario a mò di arma
FATALITY!!!
Chi non ricorda la scritta Fatality (sanguinolenta nell'episodio 2 e catarifrangente nell'episodio 3) di Mortal Kombat? Probabilmente sono state proprio queste particolari mosse a far innamorare milioni di videogiocatori di questa saga (senza nulla togliere a Babality, Animality e Friendship, mi raccomando!). Ebbene, per la felicità dei molti nostalgici, anche OMF presenta delle mosse del genere, denominate "destruction" per ovvi motivi. Queste sono riprese direttamente dal precedente capitolo (l'edizione 2097) ma sono state accuratamente rifatte e fortunatamente ne sono state introdotte di nuove. Durante gli scontri, invece, sarà possibile fare uso delle classiche "combo", dagli effetti tanto devastanti quanto spettacolari (già le immagini in queste pagine dovrebbero dare un'idea)
Poco sopra si é accennato alla modalità multiplayer come se fosse la cosa più naturale del mondo ritrovarla in un picchiaduro, ma ben si sa che non é così. Da questo punto di vista Battlegrounds si presenta come un titolo davvero innovativo poiché offre ai giocatori la possibilità di affrontarsi in splendide arene progettate appositamente per scontri all'ultimo sangue. Al momento, queste arene sono otto: Blade Pit, Desert, Power Plant, City, Iceberg, Volcano, Canyon e Space Station. Ognuna ha ovviamente le sue ben definite caratteristiche e, sebbene ancora non abbiamo ancora avuto modo di provarle direttamente, possiamo azzardare l'ipotesi che queste siano di grandezza ridotta se comparate a quelle di giochi come Quake III Arena o Unreal Tournament. Questo più che altro per motivi logistici e di pratica, in quanto mentre nei due giochi di cui sopra sono presenti armi a lungo raggio, in Oe Must Fall - proprio per la sua natura di picchiaduro - le tattiche di gioco sono radicalmente differenti, e lo scontro corpo a corpo dovrebbe rimanere la parte principale di una partita. Otto le arene, quindi, come del resto sono otto i guerrieri controllabili dal giocatore: Pyros, Mantis, Chronos, Force, Jaguar, Katana, Gargoyle e Warlord. Come di consueto ogni personaggio é dotato di particolari caratteristiche che ne determinano lo stile di combattimento adottato sul campo: per fare un esempio, Force é in grado di intervenire sulla forza di gravità e questo permette lui di sfruttare il movimento delle meteore, essendo in grado di controllarne la rotta e quindi di indirizzarle contro l'avversario a mò di arma
FATALITY!!!
Chi non ricorda la scritta Fatality (sanguinolenta nell'episodio 2 e catarifrangente nell'episodio 3) di Mortal Kombat? Probabilmente sono state proprio queste particolari mosse a far innamorare milioni di videogiocatori di questa saga (senza nulla togliere a Babality, Animality e Friendship, mi raccomando!). Ebbene, per la felicità dei molti nostalgici, anche OMF presenta delle mosse del genere, denominate "destruction" per ovvi motivi. Queste sono riprese direttamente dal precedente capitolo (l'edizione 2097) ma sono state accuratamente rifatte e fortunatamente ne sono state introdotte di nuove. Durante gli scontri, invece, sarà possibile fare uso delle classiche "combo", dagli effetti tanto devastanti quanto spettacolari (già le immagini in queste pagine dovrebbero dare un'idea)