One Piece: Pirate Warriors

Dal punto di vista tecnico, il gioco propone per i modelli una texturizzazione in cell-shading, scelta pressoché obbligata considerando la natura Manga/Anime dell'opera di riferimento: la realizzazione dei modelli e le animazioni sono comunque ottime e riescono a rendere a perfezione lo stile “gommoso” di Oda, e non ci riferiamo solo all'elastico Rubber; l'utilizzo di un'ombreggiatura a “retino statico”, infine, permette di dare a tutti i modelli un taglio eccellente. Lo studio degli ambienti é molto buono, e soprattutto l'intreccio delle aree e i percorsi che spesso Rubber dovrà attraversare sono piuttosto tortuosi. Purtroppo non si registra nello scenario la medesima cura dei modelli animati: non che questo sia “brutto”, ma semplicemente rimane più “artificiale”, più simile a un giocattolo che non a un fumetto. Nel complesso, comunque, il risultato é buono.

Boing! Rubber imparerà nuove mosse di questo tipo avanzando nella trama
Boing! Rubber imparerà nuove mosse di questo tipo avanzando nella trama
Molti episodi saranno narrati con lo stile Manga
Molti episodi saranno narrati con lo stile Manga
la pelliccia di Chopper é molto ben realizzata
la pelliccia di Chopper é molto ben realizzata


La colonna sonora propone numerosi brani, tutti piuttosto allegri e scanzonati come in effetti é il ritmo della storia, ma non manca di offrire musiche più maestose per le fasi più tese o pezzi “etnici” a seconda del tema della missione (come ad esempio la musica simil-egiziana per lo scenario nel deserto). Tutti i personaggi sono doppiati esclusivamente in Giapponese, con ottime voci: certamente questo porterà alla gioia dei puristi, sebbene durante le missioni sia un po' difficile staccare l'occhio dall'azione per leggere gli eventuali sottotitoli. I testi su schermo sono interamente in Italiano, ma la traduzione non é delle migliori: se si può accettare con tranquillità la scelta di utilizzare i nomi “Occidentali” (Rubber al posto di Rufy, per dirne una), meno si tollerano alcuni errori veramente evidenti (“sconfiggi gli avversari e Sanji insieme” anziché “sconfiggi gli avversari insieme a Sanji”).

Prendere confidenza col sistema di controllo di base é pressoché immediato, innanzitutto perché il gioco inizia con un esaustivo livello di Tutorial (quello contro il Pacifista), e in secondo luogo perché al primo avvio propone insistentemente il settaggio della difficoltà su “Facile”: in realtà chiunque abbia un minimo di dimestichezza coi giochi della serie Musou, o in generale con i picchiaduro action, può iniziare tranquillamente alla difficoltà intermedia, ricordandosi di mantenere un livello di attenzione giusto un minimo più elevato negli scontri Boss.


Un po' più faticoso é prendere confidenza con la struttura dei livelli: nei primi quadri action si correrà il rischio di perdere un po' di tempo cercando di capire “dove bisogna andare” o meglio ancora “da dove bisogna passare”, ma dopo qualche missione si svilupperà una sorta di “sesto senso abitudinario”. E' comunque innegabile che doversi districare tra salti e giravolte tende a spezzare un po' il ritmo dei combattimenti, nel bene (evita la ripetitività) e nel male (cala l'adrenalina). Il sistema di controllo funziona abbastanza bene, anche se qualche volta fa un po' le bizze, soprattutto quando ci si trova a gestire diversi punti “attivi” per le abilità di Rubber o quando, in presenza di Boss e semi-Boss, si rende necessario attivare o disattivare volta per volta il lock sul nemico.

Per il multiplayer in locale si é scelto di optare per uno split-screen verticale: la scelta appare però infelice, in quanto limita l'angolo visivo (e quindi i nemici su schermo) e le scritte in sovra-impressione vanno ad ostacolare entrambi i giocatori proprio nel mezzo dell'inquadratura. É un problema che naturalmente non influenza il gioco online, ma perché non mantenere il classico split-screen orizzontale della serie Musou? Un altro “difettuccio” del Multy é il fatto che il Diario Secondario non sia disponibile prima di aver completato almeno la prima missione nel Diario Principale e che aggiunga scenari e personaggi man mano che si avanza nella Storia: questo significa che solo al termine della modalità in singolo avrete una vasta scelta di personaggi e missioni per il Multy.

Abbiamo comletato una missione con Nami: siamo stati bravi!
Abbiamo comletato una missione con Nami: siamo stati bravi!
Non mancheranno filmati che riprendono parti della storia
Non mancheranno filmati che riprendono parti della storia
Rubber in action: più s'allunga e più fa male
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Ad ogni modo, le suddette missioni sono piuttosto numerose, e di norma richiedono tra i 10 e i 20 minuti per essere superate, a cui si aggiungono i vari siparietti, filmati, dialoghi e quant'altro aiutano a districarsi nella trama - anche se in verità questa é raccontata in maniera piuttosto veloce e i non-fan potranno avere qualche problema a non “perdere pezzi”. Le ore di gioco sono dunque assicurate anche solo per un “primo giro”, a cui ovviamente si aggiunge la possibilità di rigiocare il Diario Principale a un livello di difficoltà più alto e l'intero Diario Secondario da affrontare con tutti i personaggi, magari in multiplayer. Dulcis in fundo, le Prove assicureranno una longevità più che soddisfacente per un gioco che saprà sicuramente soddisfare i fan della serie e, perché no?, anche qualche neofita.

One Piece: Pirate Warriors

One Piece: Pirate Warriors

One Piece: Pirate Warriors promette di trasmettere la verve, l'allegria e il divertimento proprio di una serie così famosa grazie ad un sistema semplice come quello della serie Musou di Tecmo Koei a cui sono aggiunte tutta una serie di caratteristiche ed enigmi utili a spezzare la monotonia. La mole di avventure da ripercorrere, la presenza del multiplayer e la modalità Sfide promettono inoltre di garantire un'esperienza tutt'altro che breve. L'appuntamento per andare tutti quanti all'arrembaggio é per il 20 Settembre!

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