Onimusha 2: Samurai’s Destiny – Il ritorno nostalgico su console moderne
Capcom ripropone il secondo capitolo della saga Onimusha con un remaster che, pur mantenendo il fascino originale, mostra i segni del tempo.
In attesa di mettere le mani su quello che si annuncia come il ritorno in grande stile della serie dopo un digiuno perdurato oltre due generazioni di consoles, i fan di Onimusha non possono fare altro che provare ad ingannare l’attesa con quello che passa il convento. Vista la reticenza nel promuovere un’operazione alla Resident Evil con un restyling degno di questo nome, agli appassionati dell’action in terza persona di casa Capcom non resta pertanto che accontentarsi della riedizione del secondo capitolo della saga, giunto ad allietare i palati fini degli utenti next-gen sei anni dopo la remaster di Warlords.
Per chi non lo avesse ancora capitolo stiamo parlando di Onimusha 2 Samurai’s Destiny, secondo capitolo dell’action feudale di casa Capcom, atteso per il mese di maggio su PC e console di nuova generazione.

Onimusha: un po’ di storia
Risorto dalle proprie ceneri pochi anni dopo la cocente sconfitta subita contro Samanosuke, il demone Nobunaga intende prendersi la propria rivincita sul genere umano, mettendo a ferro e fuoco tutto ciò che incontra lungo il proprio cammino. Lo sterminio degli abitanti di un piccolo villaggio ed il rapimento di una giovane donna, sarà tuttavia l’incipit per l’inizio di un nuovo conflitto che contrapporrà le forze del male a quelle del bene, degnamente rappresentate in questa occasione dal giovane maestro di spada Jubey Yagyu (ispirato alla stella del cinema Yusaku Matsuda molto popolare negli anni 70 e 80) e da alcuni coprotagonisti che accompagneranno il nostro eroe lungo l’intera avventura.
Esattamente come il suo predecessore, Onimusha 2 Samurai’s Destiny si affida ad un sistema di gioco chiaramente ispirato al caposaldo di casa Capcom dell’epoca – Resident Evil – sebbene più orientato al versante action. Pur non mancando la risoluzione di enigmi sparsi qua e la lungo gli ambienti di gioco e la componente esplorativa (con un sistema di inquadrature del tutto identico a quello usato a suo tempo dall’horror per eccellenza dell’epoca), il gioco prevede, infatti, frequenti scontri contro le orde dei demoni -e relativi boss- controllati da Nobunaga che potranno essere eliminati sfruttando le capacità combattive di Jubey, in grado proprio come il suo predecessore di assorbire le anime dei nemici sconfitti. Esattamente come accadeva in Onimusha Warlords, questa caratteristica permetterà al protagonista non solo di recuperare le forze e migliorare le proprie skills, ma anche di trasformarsi (a comando, raggiunto un determinato numero di anime e non più automaticamente come accadeva nel primo capitolo della saga) in un Onimusha, un demone guerriero dotato di una forza ed una velocità sovraumana.

Rispetto al precedente capitolo, trovano invece ancor più spazio alcune meccaniche di gioco tipiche degli RPG, dal momento che Jubey potrà non solo interagire con i diversi PNG che affolleranno le diverse location, ma anche recuperare ed offrire oggetti ad alcuni dei co-protagonisti del gioco (la giovane Oyu, il ninja Kotaro Fuma, il maestro di armi da fuoco Magoichi Saiga e il maestro di lancia Ekei Ankokuji). In questo caso specifico, la specificità degli oggetti offerti sarà inoltre determinante nella risposta dei nostri compagni durante i combattimenti, che potrebbero decidere o meno di impegnarsi proprio in virtù del livello di apprezzamento raggiunto con i cadeaux.
Piuttosto che niente meglio piuttosto, diceva qualcuno…
Inutile dire che tecnicamente parlando questa versione di Onimusha 2 Samurai’s Destiny palesa chiaramente i segni del tempo. Alcune caratteristiche che facevano di questo gioco un piccolo gioiello (leggasi animazioni, cut scene e cura degli sfondi) sono rimaste, infatti, del tutto inalterate, rendendolo di fatto apprezzabile più per chi ne apprezzò le doti a suo tempo che non per chi intenda avvicinarsi alla serie in attesa del vero capitolo next-gen.

Se è vero come è vero che il team di sviluppo è intervenuto dando una ripulita generale al comparto video (vedi per esempio il passaggio dai vecchi 4:3 ai moderni 16:9), è altrettanto vero che Onimusha 2 Samurai’s Destiny resta un gioco decisamente datato, e più riconducibile al classico momento nostalgia che non alla volontà di Capcom di dare una reale spolverata ad un brand ancora capace di avere un discreto seguito di appassionati. Dal nostro punto di vista a poco o nulla serve l’introduzione di alcune novità come la modalità “Inferno” (in cui morirai con un solo colpo), la possibilità di cambiare arma senza la necessità di entrare nei menù o la galleria, francamente troppo poco per un gioco che ricordiamo porta sulle proprie spalle ben ventitré anni di onorata carriera. Intendiamoci, il gioco non è da buttare via -tutt’altro- come non lo era nel lontano 2002 su Playstation2, ma considerando il valore assoluto del brand avremmo gradito un trattamento leggermente più attento.
Versione Testata: PS5
Voto
Redazione

Onimusha 2: Samurai’s Destiny (Remaster)
Non è certamente un adattamento al meglio delle sue possibilità, ma nella realtà dei fatti non era nemmeno questo lo scopo di Capcom. La scelta era chiara: in attesa dell’uscita del nuovo capitolo della saga, Capcom ha deciso di proseguire la propria marcia di avvicinamento al fatidico 2026, riesumando dopo il primo Warlords anche questo Samurai’s Destiny. Considerando proprio la presenza del primo capitolo della serie, per gli appassionati sarà ancora più facile decidere se questo Onimusha 2 potrà valere la spesa, dal momento che le premesse erano e restano esattamente le stesse. A voi la scelta.