Operation Darkness

di Fabio Fundoni
Strategia oscura
Seconda Guerra Mondiale e videogame, binomio fortunato da sempre in auge, al punto che abbiamo combattuto e sconfitto gli eserciti nazisti in ogni salsa possibile ed immaginabile, tra sparatutto a scorrimento, FPS, giochi d'azione e strategici. E' proprio sul fronte della strategia che va a ingaggiare battaglia l'ultima produzione della Atlus, sviluppata dagli studi Success. Con il titolo di Operation Darkenss, giunge sul mercato occidentale, dopo l'esordio nipponico, uno strategico a turni che promette di far vivere il periodo buio del conflitto tra forze Alleate e dell'Asse in una chiave di lettura quantomeno poco usuale. In un connubio tra storia e sci-fi, ecco che nella nostra cara vecchia Europa, compaiono lupi mannari, vampiri e quant'altro si possa trarre dalla fonte del più classico filone horror.
Per dare un primo ma corposo assaggio al titolo in uscita il 24 Giugno, é stata rilasciata sul Marketplace di Xbox 360 una demo da poco meno di 500 mega, in cui é possibile prendere confidenza con comandi e meccaniche con cui dovremo misurarci per vincere le nostre future battaglie. Guidando un distaccamento delle forze speciali britanniche, saremo impegnati mano a mano sui diversi fronti di guerra europei, passando attraverso alle varie nazioni impegnate nel conflitto, cercando di avere la meglio rispetto ai nazisti, rinforzati dalla presenza di creature sovrannaturali. Per nostra fortuna, come vedremo in seguito, anche noi potremo contare tra le nostre fila, alcuni soldati non proprio convenzionali, sfruttandone le qualità a vantaggio.


Al vertice della piramide del terrore che dovremo smantellare, vi saranno gli ormai classici Adolf Hitler e Heinrich Himmler, coadiuvati dai personaggi di fantasia Alexander Vlado e Carmilla, nomi di chiara matrice fantasy che faranno da punto di connessione tra le forze armate tedesche e i poteri esoterici più malvagi ed oscuri. Insomma, un tentativo di creare un mondo parallelo credibile ma allo stesso tempo capace di far respirare in maniera alternativa, un'ambientazione trita e ritrita agli occhi della stragrande maggioranza dei videogiocatori.

L'uomo lupo armato di bazooka
In un livello completamente suddiviso in caselle virtuali, dovremo muovere uno alla volta i nostri commilitoni nel tentativo di sfuggire a possibili attacchi nemici, guadagnandoci la migliore posizione tattico-strategica per giungere alla vittoria. Se da un lato le ambientazione parranno spoglie e dai pochi spunti per l'interazione (leggi: “ripari”), fanno invece bella mostra di se, sul piano del gameplay, una discreta quantità di azioni da compiere nei due turni che ogni personaggio avrà, uno dedicato al movimento e l'altro all'attacco, all'uso degli oggetti o di abilità speciali, sempre che non si decida di raccogliere il bottino dal corpo di un caduto.
Particolare importanza nell'agire, sarà dato dalle armi con cui equipaggeremo la nostra truppa. In base a ciò che impugneranno, gli uomini che comanderemo vedranno variare la velocità del proprio movimento e la loro potenza di fuoco. Cominceranno da qui le scelte tattiche, visto che un bazooka farà si danni a molti avversari, ma renderà i movimenti ben più difficoltosi che una pistola, modesta nei risultati balistici ma sicuramente maneggevole e leggera. D'altro canto, più useremo un singolo equipaggiamento, più l'alleato che lo brandirà, vi si specializzerà, in una crescita di livello che molto ha a in comune con i classici giochi di ruolo.
Accumulata una certa dose di “tensione”, saremo in grado di utilizzare gli MS Attack, differenti per ogni forza in campo. Sarà buona norma tenerli d'occhio per sfruttarli a dovere, vista la varietà degli effetti, che andranno dal classico attacco potente alla cura di se stessi o di un compagno. I combattenti che avranno poi capacità sovrannaturali, saranno in grado di mutarsi a tempo debito in lupi mannari o quant'altro, per la durata di alcuni turni, aumentando esponenzialmente le proprie qualità, in una situazione del tutto simile a quella di Fire Emblem: Path of Radiance per Game Cube, dove appunto la razza dei Beroc poteva trasformarsi in belve feroci con particolari limitazioni temporali. Usare al momento propizio queste possibilità, potrebbe rappresentare il punto di svolta tra una partita vincente e una disfatta su ogni fronte, visto il potenziale impatto negli scontri delle abilità di un guerriero tramutato.


Un film di guerra un po' retrò
Accanto alla discreta presenza di cose da fare e situazioni da gestire per assicurarsi la buona riuscita di ogni missione, il comparto puramente tecnico non appare però in grado di dare il giusto supporto ad una base ludica quantomeno promettente. Gli stessi turni di gioco, passano repentinamente da fasi di stallo e studio a possibili carneficine, dove in pochi attimi potremmo perdere gran parte del nostro battaglione, situazione molto fastidiosa, visto che non avremo alcuna possibilità di resuscitare i morti (anche se potremo assumere dei sostituti tra una lotta e l'altra), facendoci perdere character a cui spesso ci si affeziona. Logicamente sarà anche peggiore veder cadere uno dei protagonisti legati alla trama, visto che in quel caso arriverà inesorabile la scritta “Game Over”.
Le telecamere non sono delle migliori, rendendo di fatto farraginosa l'osservazione delle postazioni nemiche, nonostante alcuni segnali a schermo e una mini mappa poco esaustiva. D'altronde nemmeno la grafica rende merito alle capacità della console Microsoft, tra paesaggi slavati e modelli poligonali poco ispirati. La stessa musica ascoltata in questa demo, non offre spunti di sorta, se non il richiamo a temi non certo fastidiosi ma nemmeno memorabili. Da quel poco che abbiamo potuto vedere, la trama sembra invece promettere una discreta quantità di personaggi interessanti, con rispettivi risvolti nella storia che potrebbero stimolare la curiosità del giocatore.
Nell'attuale povero catalogo di titoli strategici a turni per Xbox 360, Operation Darknes rimane ancora, in questa fase dimostrativa, afflitto da punti interrogativi sotto diversi aspetti. Sebbene gli appassionati del genere sappiano quanto non sia indispensabile una grafica all'ultimo grido per tenere incollato alla poltrona il giocatore alla ricerca di tattica e strategia, il fulcro ludico del titolo ha mostrato luci e ombre nell'azione di gioco, tra alti e bassi. Sarà particolarmente interessante vedere se, alla prova finale del titolo completo, i punti oscuri verranno metabolizzati dalle indubbie possibilità di gestione dei soldati/truppe, facendo magari perno su spunti della storia che potrebbero scatenare nell'utenza il desiderio di scoprire gli sviluppi della trama e far crescere le potenzialità dei propri personaggi preferiti.