Orchid

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Il ritmo dell'azione promette di essere piuttosto elevato, con maggiore risalto donato ai combattimenti stessi in luogo dei classici enigmi - seppur elementari, classici per un'avventura in terza persona improntata sulla forza fisica. Le ambientazioni dovrebbero variare tra la classica strada e gli uffici di ancora non ben precisati laboratori di ricerca e multinazionali... come del resto ancora poco si conosce del sistema di combattimento, che dovrebbe sfruttare in modo classico le possibilità offerte dal pad Xbox per colpi precisi e combo devastanti; proprio la varietà delle mosse a disposizione rappresenterà uno dei punti focali per la resa generale dell'intera produzione: seguendo la linea tracciata da altre produzioni moderne, come Devil May Cry, un buona giocabilità può venir resa ancora più attraente da un buon ventaglio di colpi coreografici ed effetti spettacolari. Non resta che attendere per verificare se Argonaut seguirà la filosofia di pensiero adottata da Capcom
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L'abbigliamento e lo stile \"manga style\" ricordano molto i personaggi di Jet Set Radio

I FIGLI DEL CELL SHADING
Sega ha fatto scuola. La tecnica grafica impiegata per la resa finale di quel grande capolavoro incompreso che risponde al nome di Jet Set Radio non ha tardato a proliferare fra i team di parecchie software house... e nemmeno Argonaut é rimasta immune al suo fascino. In aggiunta e viste le immagini dell'imminente Jet Set Radio Future, la potenza hardware erogata da Xbox sembra adattarsi perfettamente al particolare stile grafico
I programmatori inglesi non si sono però accontentati dell'immagine da "comics" che la tecnica del cell shading dona già naturalmente alle sue creature e, non pienamente soddisfatti, ha usufruito dei servigi di un vero e proprio "comic book designer"... quel Tony Daniel di cui troverete maggiori dettagli nel box qui a fianco. Da un primo sguardo, la mole poligonale presente a schermo non sembra esagerata, ma é tipico della tecnica cavalcata originariamente da Sega quello di ricreare una fittizia idea di bidimensionalità: ad un successivo esame, infatti, i modelli dei personaggi e della protagonista in particolare risultano ottimamente definiti e ricchi di dettaglio, anche grazie a texture pulite e definite e la cui scelta cromatica ben si adatta alla filosofia da fumetto dell'intero gioco
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Orchid

Orchid ha le possibilità di rivelarsi un titolo a sorpresa anche grazie alla contaminazioni di diversi elementi apprezzati da diverse tipologie d'utenti: l'avventura 3D in terza persona, dopo i fasti di Tomb Rider, è sempre presente nel cuore dei videogiocatori e aspetta solo concreti motivi per riaccendere la passione; il carattere di picchiaduro a scorrimento interesserà i giocatori votati all'azione pura, magari incuriositi nel vedere una donzella menare incessantemente le mani; la tecnica grafica del cell shading comincia ad essere apprezzata e conosciuta anche dal grande pubblico. Nell'attesa che Argonaut compia un buon lavoro, non resta che sperare per una buona varietà nel tipo d'azione e di mosse a disposizione e in qualche trovata che assicuri una longevità superiore alla media di questo genere di produzioni.