Order of War

di Marco Modugno
O no... more Panzers! La frase, coniata parafrasando ironicamente il titolo di un gioco-tormentone che, all'epoca, ci tenne aggrappati a mouse e tastiera del glorioso Amiga per mesi, rispecchia il primo pensiero venutomi in mente, quando ho scoperto che, ancora una volta, mi sarei dovuto confrontare con un RTS ambientato sui tormentati campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale. Pur affascinato da sempre dagli irripetibili confronti meccanizzati che caratterizzarono i fronti occidentale ed orientale della guerra in Europa nella prima metà degli anni Quaranta, infatti, cominciavo seriamente a chiedermi se, con gli ultimi titoli dedicati a quel periodo storico (parlo della serie Codename: Panzer, tanto per chiarire) non fosse stato già raggiunto lo stato dell'arte.
Alla Wargaming.net, team di sviluppo russo finora rimasto nell'ombra, avendo firmato titoli obiettivamente non eccelsi come la serie fantascientifica Massive Assault e il sequel Galactic Assault, devono pensarla come me.



Ben consci di come, con i mezzi tecnici attuali, fosse oggettivamente impossibile migliorare ancora, a livello di gameplay e comparto tecnico, una formula già piuttosto spremuta di per sé, hanno preferito modificare drasticamente il punto di vista. Il campo d'azione, che fino a ieri era limitato alla gestione di poche decine di entità, viene allargato a diverse miglia quadrate, consentendo una visione d'insieme e il comando su un numero assai più ingente di uomini e mezzi (oltre mille!).

Chi conosce poco di cose militari, in rete, si é affrettato a parlare in tono altisonante di “armate”, “eserciti” e così via, per enfatizzare il senso della questione. In realtà sarebbe più esatto, anche in rapporto alla reale composizione dei reparti dell'epoca, minuziosamente ricostruita dagli sviluppatori, parlare di reggimenti meccanizzati misti, formati da aliquote di fanteria, trasporti truppe, mezzi corazzati, veicoli ordinari e dispositivi di artiglieria antiaerea, controcarro e da campagna. Il risultato é una visione del campo di battaglia di più ampio respiro che, pur non togliendo il gusto cinematografico dello zoom sul singolo uomo o carro impegnato in azione, alleggerisce i colonnelli da mouse e tastiera di molte micro-mansioni (come l'uso dell'arma da adoperare, della tattica di movimento a livello di plotone e così via) permettendo di concentrarsi sulla strategia complessiva e sulla gestione di attacco, difesa e rinforzi.

Il gioco in solitario permette di rivivere gli eventi sul fronte occidentale nei panni di un ufficiale superiore americano, e quelli del fronte orientale in uniforme della Wehrmacht, a partire dal difficile 1944, considerato anno di svolta per gli esiti finali del conflitto.
Il compito, a seconda dei casi, sarà quello di ripercorrere la campagna d'invasione alleata seguita all'operazione Overlord con lo stesso successo (o meglio) della Terza Armata di Patton, oppure di arrestare l'inesorabile e travolgente avanzata dell'Armata Rossa attraverso la Polonia e la Germania, salvando il Reich dalle orde bolsceviche lanciate alla riscossa verso Berlino.

Tutto questo, grazie ad un sistema di controllo che ci é apparso decisamente facile e intuitivo, si dovrebbe rivelare, almeno al livello facile, alla portata di esperti e neofiti, consentendo un allargamento dello zoccolo di appassionati a questo genere di giochi. Anzi, per dirla tutta, ci é parso che il gameplay, tutto sommato, privilegi proprio i principianti, garantendo una serie di opzioni “salvagente” che metteranno chi comincia al livello più basso al riparo dal subire cocenti sconfitte. Ricordiamo come un incubo l'impervia curva di difficoltà di Cossacks!, qualche anno fa, in grado di scoraggiare chiunque, e rendiamo pertanto pieno merito della scelta al team Wargaming.net.



I giocatori potenziali acquirenti, a differenza del nemico in guerra, vanno attirati, non messi in fuga!
La rappresentazione grafica, in un titolo del genere, ha il suo peso e Order of War supera l'esame visivo a pieni voti. La ricostruzione degli ambienti, vastissimi, é accurata fino al livello maniacale di dettagliare i bidoni di latte posati fuori di una stalla, o i vasi fioriti sui balconi di una casa, in una via cittadina. Belli anche i veicoli, con un numero di poligono sufficiente a superare l'esame dello zoom più ravvicinato. Per quanto riguarda i soldati, forse, ci sarebbe stata la possibilità ancora di un margine di miglioramento, sia sull'aspetto che sul realismo di certi movimenti. Ma visto il numero di unità che la macchina deve contemporaneamente gestire, meglio riconoscere agli sviluppatori russi il merito di aver implementato un motore fluido che tiene al riparo da scatti e impuntature anche nelle scene più affollate.

Il tutto, grazie alla possibilità di attivare la telecamera cinematica, che si metterà a seguire, per la verità con criteri talvolta piuttosto arbitrari, l'azione delle vostre truppe, potrete gustarvelo come al cinema, visto che oltretutto l'IA delle unità, sufficientemente sofisticata da sfruttare da sé le migliori opportunità d'azione e difesa, vi mette al riparo da comportamenti sconsiderati o suicidi da parte delle stesse.

Il sonoro, al contrario, mi é sembrato onesto ma non eclatante. Attendo di scoprire se all'ultim'ora verrà inserita qualche modifica, magari limitando le veramente troppe interruzioni di spezzoni cinematici durante le missioni della campagna, che rischiano di spezzare, ogni volta, il filo della nostra concentrazione e il ritmo dell'azione in corso. Chi vuole studiare approfonditamente la storia di quel periodo può leggere una monografia o guardare un documentario. Lasciateci giocare!
Il multiplayer, come ci si aspetta, rappresenta un componente essenziale del titolo. Innanzitutto é possibile adoperare anche la terza fazione, i russi, non presente se non come avversari nel gioco singolo. La scala delle battaglie, poi, per motivi di giocabilità, ma anche di gestione di una lag che, in caso di trasposizione del single-player in multi, avrebbe saturato la banda alla morte, é ridotta a poche decine di unità, permettendo partite veloci e frenetiche all'ultimo carro. Peccato per la presenza delle sole opzioni 1 giocatore contro 1 e 2 contro 2, più che sufficienti, comunque a regalare molte ore di divertimento.

La prudenza dettata dall'esperienza, invita ad attendere l'uscita del titolo completo per una definitiva pronuncia, anche perché la credibilità del comparto multigiocatore si baserà inevitabilmente sull'ampiezza della base d'utenza che andrà a popolare i server di gioco. I presupposti per un ottimo titolo capace, pur senza strafare, di offrire qualcosa di nuovo e saporito sulla tavola già piuttosto affollata degli RTS 2GM ci sono, però.
Vi terremo aggiornati.