Outland
Un giovane dallo spirito avventuroso si mette in cerca del saggio Paal Kaaba perché questo possa guidarlo con la sua conoscenza. Il saggio non può fare altro che ricordargli la leggenda di un altro guerriero, che trentamila anni prima padroneggiò i poteri della Luce e dell'Oscurità, gli stessi poteri con cui due Divine Sorelle aiutarono a creare il mondo, e poi cercarono di distruggerlo. Outland é il racconto delle avventure di questo giovane avventuriero, che dovrà anteporsi alle due Divine Sorelle e alle altre entità di Luce e Oscurità nella sua impresa per la salvezza del mondo.
Sviluppato dal team Housemarque per conto di Ubisoft, Outland é un platform a scorrimento bidimensionale che si accoda indubbiamente al recente ritorno in auge di questo filone, impreziosito dalle nuove tecnologie. Nella fattispecie, Outland punta sull'uso di silhouette nere, con solo alcuni particolari di colore giallo, azzurro o rosso (la scelta sarà chiara tra breve), che si muovono su piani anch'essi tendenzialmente neri, con sfondi suggestivi alle spalle, un po' come visto in titoli come Patapon o Limbo.
Abbiamo avuto modo di provare in anteprima la Demo di Outland: un primo escursus che racchiudeva il tutorial iniziale, sviluppato in due livelli comunque non scevri di pericoli, e il primo livello vero e proprio. All'inizio della vicenda, il protagonista é un'ombra nera coi dettagli gialli e poco può fare se non correre, arrampicarsi sulle scale, saltare e respingersi dalle pareti. Inizialmente i pericoli che attenteranno alla sua vita saranno costituiti da fosse con spuntoni e da cannoni che spareranno proiettili luminosi secondo varie pattern, ma ben presto troverà una spada, e con essa tanti nemici contro cui confrontarsi. Poco tempo anche la “scivolata” entrerà a far parte del nostro repertorio: oltre che come tecnica da combattimento, la scivolata permetterà al protagonista di infilarsi in passaggi bassi.
Il tutorial può dirsi concluso, sebbene non mancheranno di aggiungersi altre novità col tempo, nel momento in cui l'eroe torna indietro nel tempo e si incarna nel personaggio mitico, acquisendo il potere di controllare sia la Luce sia l'Oscurità, ma mai contemporaneamente. A questo punto potrà switchare tra i due poteri: attingere dalla Luce renderà i suoi dettagli azzurri, mentre l'Oscurità li farà risplendere di rosso. La differenza tra le due fonti d'energia non é meramente estetica, ma neppure particolarmente accentuata: semplicemente, ma non é cosa da poco, assumere l'una o l'altra colorazione renderà il protagonista immune ai proiettili di tonalità analoga e sensibile a quelli opposti.
Parimenti, sarà possibile interagire (leggasi “toccare”) solo gli elementi neutrali (neri, come sempre) o del proprio colore: questo significa che tra un salto e l'altro sarà necessario agire sul comando dello switch per attraversare volta per volta muri di energia di colore differente o per potersi posare sulle piattaforme mobili. Va da sé che già a metà del primo livello “vero e proprio”, ossia quello iniziato con l'acquisizione dei poteri, i proiettili su schermo, le piattaforme su cui saltare e i nemici che si aggirano per i piani cominceranno a richiedere un minimo di ragionamento piuttosto che una meccanica sequenza di salti.
Purtroppo la Demo si conclude poco dopo, ironia della sorte nel momento in cui l'eroe arriva al cospetto delle Divine Sorelle, senza tra l'altro darci la possibilità di assaporare tutte le features che però traspaiono dai menù e dalla guida testuale. Scartabellando tra le pagine si parla infatti di “assorbimento di energia” e della possibilità di proiettare a nostro volta degli attacchi a distanza; inoltre, di fianco alla modalità Storia é presente anche un misterioso Arcade, nonché la possibilità di giocare in modalità cooperativa online.
Certamente poco per giudicare, certamente abbastanza per incuriosire ancora, per quanto visto Outland sembrerebbe avere in mano le carte giuste per fornire un discreto grado di sfida ed una struttura che premii il ragionamento in un concept di base semplice e immediato, realizzato con uno stile particolare e gradevole.
Sviluppato dal team Housemarque per conto di Ubisoft, Outland é un platform a scorrimento bidimensionale che si accoda indubbiamente al recente ritorno in auge di questo filone, impreziosito dalle nuove tecnologie. Nella fattispecie, Outland punta sull'uso di silhouette nere, con solo alcuni particolari di colore giallo, azzurro o rosso (la scelta sarà chiara tra breve), che si muovono su piani anch'essi tendenzialmente neri, con sfondi suggestivi alle spalle, un po' come visto in titoli come Patapon o Limbo.
Abbiamo avuto modo di provare in anteprima la Demo di Outland: un primo escursus che racchiudeva il tutorial iniziale, sviluppato in due livelli comunque non scevri di pericoli, e il primo livello vero e proprio. All'inizio della vicenda, il protagonista é un'ombra nera coi dettagli gialli e poco può fare se non correre, arrampicarsi sulle scale, saltare e respingersi dalle pareti. Inizialmente i pericoli che attenteranno alla sua vita saranno costituiti da fosse con spuntoni e da cannoni che spareranno proiettili luminosi secondo varie pattern, ma ben presto troverà una spada, e con essa tanti nemici contro cui confrontarsi. Poco tempo anche la “scivolata” entrerà a far parte del nostro repertorio: oltre che come tecnica da combattimento, la scivolata permetterà al protagonista di infilarsi in passaggi bassi.
Il tutorial può dirsi concluso, sebbene non mancheranno di aggiungersi altre novità col tempo, nel momento in cui l'eroe torna indietro nel tempo e si incarna nel personaggio mitico, acquisendo il potere di controllare sia la Luce sia l'Oscurità, ma mai contemporaneamente. A questo punto potrà switchare tra i due poteri: attingere dalla Luce renderà i suoi dettagli azzurri, mentre l'Oscurità li farà risplendere di rosso. La differenza tra le due fonti d'energia non é meramente estetica, ma neppure particolarmente accentuata: semplicemente, ma non é cosa da poco, assumere l'una o l'altra colorazione renderà il protagonista immune ai proiettili di tonalità analoga e sensibile a quelli opposti.
Parimenti, sarà possibile interagire (leggasi “toccare”) solo gli elementi neutrali (neri, come sempre) o del proprio colore: questo significa che tra un salto e l'altro sarà necessario agire sul comando dello switch per attraversare volta per volta muri di energia di colore differente o per potersi posare sulle piattaforme mobili. Va da sé che già a metà del primo livello “vero e proprio”, ossia quello iniziato con l'acquisizione dei poteri, i proiettili su schermo, le piattaforme su cui saltare e i nemici che si aggirano per i piani cominceranno a richiedere un minimo di ragionamento piuttosto che una meccanica sequenza di salti.
Purtroppo la Demo si conclude poco dopo, ironia della sorte nel momento in cui l'eroe arriva al cospetto delle Divine Sorelle, senza tra l'altro darci la possibilità di assaporare tutte le features che però traspaiono dai menù e dalla guida testuale. Scartabellando tra le pagine si parla infatti di “assorbimento di energia” e della possibilità di proiettare a nostro volta degli attacchi a distanza; inoltre, di fianco alla modalità Storia é presente anche un misterioso Arcade, nonché la possibilità di giocare in modalità cooperativa online.
Certamente poco per giudicare, certamente abbastanza per incuriosire ancora, per quanto visto Outland sembrerebbe avere in mano le carte giuste per fornire un discreto grado di sfida ed una struttura che premii il ragionamento in un concept di base semplice e immediato, realizzato con uno stile particolare e gradevole.
Outland
Outland
Le prime impressioni riguardo ad Outland sono quelle di un gioco dalla base semplice ma dallo sviluppo impegnativo: si tratta sempre e comunque di un platform bidimensionale con elementi action, ma la presenza di due differenti fonti energetiche tramuta qualsiasi sessione in un piccolo puzzle, e ancora non abbiamo avuto modo di misurarci coi boss veri e propri. L'attesa per la versione definitiva si fa pertanto più interessata che mai.