Overwatch

di Simone Rampazzi
Dopo la piacevole cornice tedesca di Colonia, dove abbiamo potuto testare per un periodo fin troppo breve il nuovo sparatutto dei ragazzi di Blizzard Entertainment, finalmente ci é stato concesso di mettere le mani su un codice beta del titolo in maniera più approfondita, così da potervi fornire un nuovo giudizio a caldo su tutto il contesto dell'opera e su come la medesima riesce ad essere competitiva nel mercato di settore.

Ma in che modo Overwatch é riuscito a conquistarci durante le nostre sessioni di gioco? La risposta é nella sua stessa semplicità.



Prendi un eroe, trattalo bene



Come vi dicemmo già al tempo, il titolo si inserisce in un futuro non ben precisato, alla fine di una crisi globale che ha spinto un gruppo di eroi ad unirsi per formare una task force speciale, così da riportare la pace nel mondo devastato dalla guerra. Fin qui nulla di nuovo, o almeno, nulla al di fuori degli stilemi legati a questo tipo di concept. La parte interessante risiede nella caratterizzazione dei personaggi, vero cuore pulsante dell'opera, visto che ognuno di loro avrà un ruolo specifico all'interno del team, ricreato in maniera molto somigliante al sistema visto all'interno di quasi tutte le offerte di mercato della software house.

Ogni eroe ha infatti una propria funzione all'interno della partita, che si suddivide tra attaccante, supporter, tank e difensore. In sostanza, banalizzando i nomi stessi delle classi di appartenenza, potrete scegliere di approcciare al titolo in diversi modi utilizzando un corposo numero di abilità dedicate, diverse per ogni personaggio. Dopo un breve tutorial, adatto ad assimilare il sistema dei comandi di gioco, potrete cercare un match online, scegliere il vostro alter-ego e premere il tasto F1 al fine di leggere la descrizione approfondita dell'eroe, così da entrare in partita consci del tipo di incidenza che potrete avere all'interno del team.



L'indicazione che ci sentiamo di darvi é quella di cercare una squadra dove vengono coperti tutti i ruoli, se non altro perché vi accorgerete che anche un solo supporter può fare la differenza con le sue cure, mentre un tank potrebbe salvarvi da una fine imminente grazie al suo scudo. Il resto dei comandi si muove nella solita zona della tastiera, il WASD determina il movimento mentre il mouse ci permette di mirare agilmente e sparare, preparando il percorso ad i tasti Q ed E, utili per usare di solito diverse abilità insieme al tasto Maiuscolo.

Nelle nostre sessioni di gioco abbiamo provato diversi personaggi, notando come la differenziazione sia stata concepita in maniera brillante da parte degli sviluppatori, che riescono a regalarci un prodotto dal genere reiterato e collaudato, ma che in questo caso viene arricchito come non mai grazie alla genuinità dei personaggi e delle loro abilità. Scegliere un'attaccante, piuttosto che un assassino a distanza, non solo cambierà il vostro roster di abilità, ma vi permetterà inoltre di accedere ad una mossa finale unica che potrà ribaltare le sorti dello scontro, qualora siate in grado di utilizzarla a dovere. Anche i ruoli di difesa ed i ruoli da tank sono ottimi, se non altro perché con una buona comunicazione all'interno del gruppo é possibile coordinare interessanti tattiche di gioco, in modo da poter così vincere la partita.

Non ci é stato possibile provare la Voice Chat (attivabile tramite il tasto P) se non altro perché non abbiamo sempre trovato compagni d'armi disposti ad una comunicazione collaborativa, ma i pro sapranno molto bene che la feature é presente da molto tempo anche per altri giochi, come World of Warcraft, ma che é stata molto spesso rimpiazzata con software di terze parti (vedi TeamSpeak) che permette una comunicazione privata.



Rapidità come regola principale d'ingaggio



Essenzialmente il gioco consiste in match molto brevi e dinamici, in cui dovrete ricoprire il ruolo di attaccanti o difensori. Niente di più semplice, direte voi, ma la cosa interessante é che il personaggio può essere cambiato durate la partita, generando situazioni decisamente ostiche in alcune sezioni, soprattutto quando si tratterà di attaccare precise posizioni ben protette all'interno della mappa.

Potendo inoltre scegliere lo stesso personaggio, ci siamo trovati a fronteggiare moltissime volte una doppietta di Torbjorn, personaggio che spawna una torretta che può riparare nel corso del tempo. Ipoteticamente, dunque, avevamo di fronte non più un team di sei elementi, ma ben di otto, che riescono a creare difese impenetrabili difficili da abbattere se non si é esperti nel ribaltare la situazione in breve tempo. Se poi non ci si trova in un team affiatato, la questione diventa ancora più ostica. Questi piccole sottigliezze, unite alla possibilità di scegliere un nutrito numero di personaggi dalle abilità uniche, riesce a rendere gli scontri decisamente imprevedibili.

Al momento nel gioco sono disponibili sette mappe, molto colorate e ben caratterizzate, le quali riescono ad offrire diversi punti d'approccio grazie al loro level design accurato, che permette una serie di punti d'ingaggio utilizzabili da alcuni eroi disponibili, come la cecchina Widowmaker che può utilizzare un rampino per raggiungere i luoghi più alti.

Un po' di tecnicismi non guastano mai



A livello grafico abbiamo potuto mettere ogni impostazione al massimo, senza risentire del minimo problema di lag o blocchi, elemento che ci ha permesso di fare i nostri test senza il minimo problema. Certo, su un computer di fascia media é consigliato abbassare il livello di antialiasing, nonché il calcolo delle ombre in gioco e dello scenario, così da non appesantire il carico di informazioni in tempo reale alla vostra rete casalinga. Fatto sta che la Blizzard mantiene lo stile cartonato che contraddistingue le sue offerte videoludiche, rendendo quindi l'opera fruibile a 360 . Un piccolo neo contestabile al momento é il matchmaking, ma questo é frutto probabilmente dei test europei partiti in piccole trance, che non a tutte le ore fanno trovare un quantitativo di giocatori pronti per entrare in partita.