Painkiller

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Painkiller

Avevamo già parlato di Painkiller qualche mese fa, quando il nostro Dansolo aveva esaminato a fondo la versione Preview (in stato di Beta avanzata) giunta in redazione. In occasione della prossima pubblicazione della demo ufficiale, siamo ritornati in possesso di una copia semi-definitiva di quello che si propone essere uno dei titoli più interessanti in questo inizio 2004. La versione di prova inviataci da Atari, che dovrebbe poi essere la stessa che troveremo tra qualche ora a disposizione per il download, consta di 3 livelli single player e di due livelli destinati alla modalità multigiocatore.

Comiciamo subito con una piccola presentazione dell'antefatto di gioco. Painkiller vi metterà nei panni di Daniel Garner, un giovane uomo morto in un incidente stradale e che si ritrova in un regno dell'aldilà ben lontano da quel "mondo di luce" raccontato da chi ha vissuto esperienze post-mortem, ma che, al contrario, è più vicino ad un vero e proprio inferno sulla terra. Daniel si dovrà quindi guadagnare il Paradiso lottando attraverso i 19 livelli che faranno da sfondo alla sua redenzione.


I realizzatori del titolo: i semi esordienti People can Fly hanno riservato a questo FPS un trattamento grafico veramente fuori dal comune. Affiancato dall'ormai onnipresente Havoc 2.0 a cui gli stessi programmatori hanno apportato svariate modifiche per adattarlo al meglio alle proprie esigenze (esaltando infatti l'estrema malleabilità del sistema), un motore grafico a dir poco impressionante con mostri formati da oltre 4000 poligoni con boss di fine livello che sforano invece gli 8000 poligoni, ricoperti da texture di pregevole fattura che fanno largo uso di ottimi effetti visivi.

A fare da contraltare, però, alla fisica realistica, c'è un gameplay orientato più verso la filosofia di gioco si Serious Sam non concedendo assolutamente nulla all'aspetto simulativi. Painkiller, quindi, si configura come uno sparatutto nel senso più stretto del genere, con missioni dalle finalità piuttosto semplici che non vanno oltre il semplice "uccidi per non essere ucciso". Una modalità di gioco che forse può far storcere il naso a chi apprezza maggiormente il filone introdotto da titoli quali Half Life o XIII, che poggiano su basi ben più solide. Possiamo comunque assicurarvi che, dopo una prova approfondita dei tre livelli di gioco proposti nella demo, Painkiller si è mostrato comunque un titolo capace di mantenere sempre elevata l'attenzione del giocatore senza che una meccanica piuttosto ripetitiva diventi necessariamente noiosa.

I livelli di gioco disegnati per la demo non si sono dimostrati tra i più vasti presenti attualmente nel panorama degli FPS, ben lontani dall'estensione vista per esempio in Far Cry ma il tutto sembra essere ben studiato per adattarsi ad un tipo di gameplay frenetico e, in ultimo, più che convincente. Ottima impressione deriva anche dalle armi, fortemente caratterizzate nella forma, sebbene gli effetti siano riconducibili alle armi ormai classiche nel repertorio degli shooter in prima persona. Assolutamente strepitoso è invece il sistema di localizzazione del danno, che determinerà la reazione dei nemici ai vostri colpi a seconda dell'efettivo punto di impatto del proiettile.

Painkiller

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Per quanto abbiamo potuto vedere in queste sessioni di gioco piuttosto avanzate, ma non ancora complete, Painkiller ha tutte le carte in tavola per cogliere nel segno e non è detto che produzioni più altisonanti lo trascinino in breve tempo nel dimenticatoio, soprattutto grazie ad una modalità multiplayer che a prima vista può essere capace di rinverdire nei cuori dei quaker i fasti di uno dei titoli che hanno sicuramente fatto la storia del multiplayer. Ad ogni modo, liberate la mente da qualsiasi tipo di pregiudizio e godetevi la demo ormai prossima all'arrivo. Non ve ne pentirete.