Peacemakers
di
Redazione
A volte basta una buona idea per decretare il successo di un gioco. Di rado, poi, questa buona idea può addirittura risollevare le sorti di un genere che, ormai stagnante, fatica a tirare avanti, proponendo sempre la stessa minestra ad uno stanco pubblico di videogiocatori
Il gioco in lavorazione presso gli studi di UbiSoft sembra interessante da questo punto di vista, dal momento che promette di introdurre novità a livello di gameplay tutt'altro che marginali. Se é vero che ciò viene detto da praticamente la totalità di software house, é anche vero che già dalle prime settimane di lavorazione (Peacemakers é infatti in uno stato embrionale di sviluppo) il gioco sembra rappresentare un qualcosa di nuovo
Il principale elemento che dovrebbe garantire il successo a Peacemakers é la gestione delle risorse economiche. I giochi che fino ad oggi hanno fatto la loro comparsa sul mercato hanno sempre grossomodo visto l'accumulo di risorse come una cosa correlata alla volontà del giocatore stesso: era infatti chi giocava a decidere se raccogliere risorse e quante accumularne. Inoltre, l'approvvigionamento di oro, minerale, energia era sempre una conseguenza al dispiegamento di mezzi finalizzati appunto al recupero di materiale indispensabile allo svolgimento della missione: i vari harvester si sono sprecati nel corso degli anni
Quello che invece Peacemakers propone é differente: la risorsa economica non é originale (del vil denaro) ma lo é piuttosto il modo con cui ce lo si procura; sono infatti gli odiati/amati media a decidere il destino dei giocatori. In un mondo di guerre, i media hanno un potere inimmaginabile e sono in grado di decretare la vita e la morte di centinaia di persone: tutto quello che il giocatore fa sul campo di battaglia viene alacremente ripreso dalle telecamere delle televisioni. In seguito queste riprese vengono trasmesse alla popolazione che, a proprio insindacabile giudizio, deciderà se supportare il comandante stesso nella sua battaglia
Tutto ciò fa capire come sia importante in Peacemakers mantenere un comportamento retto e dignitoso: sono quindi finiti i tempi in cui, per passare il tempo e prepararsi alla battaglia, si potevano falciare villaggi ospitanti indifesi civili dal momento che tutto sarà sotto gli occhi dei media, pronti a riferire anche il minimo comportamento che non sia "politically correct". Solo conducendo leali battaglie (?) il giocatore può riscontrare il consenso della popolazione e arricchirsi quindi con il denaro necessario per acquistare mezzi, armi, reclutare soldati e organizzare tutte quelle operazioni connesse alla guerra
Il gioco in lavorazione presso gli studi di UbiSoft sembra interessante da questo punto di vista, dal momento che promette di introdurre novità a livello di gameplay tutt'altro che marginali. Se é vero che ciò viene detto da praticamente la totalità di software house, é anche vero che già dalle prime settimane di lavorazione (Peacemakers é infatti in uno stato embrionale di sviluppo) il gioco sembra rappresentare un qualcosa di nuovo
Il principale elemento che dovrebbe garantire il successo a Peacemakers é la gestione delle risorse economiche. I giochi che fino ad oggi hanno fatto la loro comparsa sul mercato hanno sempre grossomodo visto l'accumulo di risorse come una cosa correlata alla volontà del giocatore stesso: era infatti chi giocava a decidere se raccogliere risorse e quante accumularne. Inoltre, l'approvvigionamento di oro, minerale, energia era sempre una conseguenza al dispiegamento di mezzi finalizzati appunto al recupero di materiale indispensabile allo svolgimento della missione: i vari harvester si sono sprecati nel corso degli anni
Quello che invece Peacemakers propone é differente: la risorsa economica non é originale (del vil denaro) ma lo é piuttosto il modo con cui ce lo si procura; sono infatti gli odiati/amati media a decidere il destino dei giocatori. In un mondo di guerre, i media hanno un potere inimmaginabile e sono in grado di decretare la vita e la morte di centinaia di persone: tutto quello che il giocatore fa sul campo di battaglia viene alacremente ripreso dalle telecamere delle televisioni. In seguito queste riprese vengono trasmesse alla popolazione che, a proprio insindacabile giudizio, deciderà se supportare il comandante stesso nella sua battaglia
Tutto ciò fa capire come sia importante in Peacemakers mantenere un comportamento retto e dignitoso: sono quindi finiti i tempi in cui, per passare il tempo e prepararsi alla battaglia, si potevano falciare villaggi ospitanti indifesi civili dal momento che tutto sarà sotto gli occhi dei media, pronti a riferire anche il minimo comportamento che non sia "politically correct". Solo conducendo leali battaglie (?) il giocatore può riscontrare il consenso della popolazione e arricchirsi quindi con il denaro necessario per acquistare mezzi, armi, reclutare soldati e organizzare tutte quelle operazioni connesse alla guerra