Perfect Dark
di
Redazione
La trama del gioco vedrà un agente speciale di un futuro prossimo, tale Joanna Dark, invischiato in cospirazioni e complotti orditi dalla Datadyne Corporation, misteriosa multinazionale implicata in attività non proprio lecite e anzi piuttosto deleterie per l'intera popolazione mondiale
Perfect Dark sarà, come un po' tutti gli FPS usciti da Quake2 in poi, suddiviso a missioni con diversi obbiettivi da raggiungere, obbiettivi che saranno differenziati secondo il livello di difficoltà come nel pluri-premiato Goldeneye; altro aspetto di rilievo é il multiplayer, che la Rare ha valorizzato inserendo nel gioco una modalità deathmatch super-accessoriata che potrà sfruttare più di dieci arene diverse e perfino una modalità "botmatch" per giocatore singolo, con avversari computerizzati al posto degli amici/nemici di turno. Dal punto di vista tecnico PD sembra confermare lo stile Rare, che é quello di superare di volta in volta quelli che sono i (presunti) limiti hardware delle macchine Nintendo e promette numerose prelibatezze quali luci dinamiche colorate, esplosioni particellari e ben 60 minuti (!) di sequenze animate di intermezzo. Il sonoro si avvarrà di nuove tecnologie proprietarie per fornire effetti di tipo surround e musiche di qualità elevatissima, con un'attenzione ai particolari (es: il rumore dei bossoli che toccano terra) tipica delle grandi produzioni
Il motore grafico é una versione potenziata di quello di Goldeneye, e ha dalla sua diverse qualità come il supporto all' Expansion Pak (per un maggiore quantitativo di texture), un migliore utilizzo delle fonti di luce e soprattutto un frame rate più costante di quello del suo blasonato predecessore. La caratteristica indispensabile per uno sparatutto 3D di successo é sicuramente l'intelligenza artificiale, fiore all'occhiello di titoli come Turok2 e Half Lifema anche nota dolente di molti altri appartenenti alla categoria (il pur ottimo Quake2 é sicuramente tra questi) e alla Rare ne sono ben consapevoli, dato che hanno implementato delle routine di IA decisamente sopra la media, che porteranno i nostri avversari a organizzarsi in gruppi, comunicare tra di loro e reagire in modo diverso a seconda della minaccia che rappresentiamo in quel dato momento
Perfect Dark sarà, come un po' tutti gli FPS usciti da Quake2 in poi, suddiviso a missioni con diversi obbiettivi da raggiungere, obbiettivi che saranno differenziati secondo il livello di difficoltà come nel pluri-premiato Goldeneye; altro aspetto di rilievo é il multiplayer, che la Rare ha valorizzato inserendo nel gioco una modalità deathmatch super-accessoriata che potrà sfruttare più di dieci arene diverse e perfino una modalità "botmatch" per giocatore singolo, con avversari computerizzati al posto degli amici/nemici di turno. Dal punto di vista tecnico PD sembra confermare lo stile Rare, che é quello di superare di volta in volta quelli che sono i (presunti) limiti hardware delle macchine Nintendo e promette numerose prelibatezze quali luci dinamiche colorate, esplosioni particellari e ben 60 minuti (!) di sequenze animate di intermezzo. Il sonoro si avvarrà di nuove tecnologie proprietarie per fornire effetti di tipo surround e musiche di qualità elevatissima, con un'attenzione ai particolari (es: il rumore dei bossoli che toccano terra) tipica delle grandi produzioni
Il motore grafico é una versione potenziata di quello di Goldeneye, e ha dalla sua diverse qualità come il supporto all' Expansion Pak (per un maggiore quantitativo di texture), un migliore utilizzo delle fonti di luce e soprattutto un frame rate più costante di quello del suo blasonato predecessore. La caratteristica indispensabile per uno sparatutto 3D di successo é sicuramente l'intelligenza artificiale, fiore all'occhiello di titoli come Turok2 e Half Lifema anche nota dolente di molti altri appartenenti alla categoria (il pur ottimo Quake2 é sicuramente tra questi) e alla Rare ne sono ben consapevoli, dato che hanno implementato delle routine di IA decisamente sopra la media, che porteranno i nostri avversari a organizzarsi in gruppi, comunicare tra di loro e reagire in modo diverso a seconda della minaccia che rappresentiamo in quel dato momento