Persona 5 Tactica, i Ladri Fantasma si danno alla strategia – Anteprima PS5

I riflettori in quel di Atlus sono tutti puntati sul remake di Persona 3, ma l'universo del quinto capitolo, che all’epoca sdoganò la serie, non ha ancora smesso di far parlare di sé. Con Persona 5 Tactica, spin-off in uscita su PC tramite Steam, Nintendo Switch, PlayStation 4 e 5, Xbox One e Series X|S, il franchise entra nella dimensione dei giochi di ruolo tattici e punta alla corona dei mostri sacri del genere, come Final Fantasy Tactics o Fire Emblem. Lo stiamo provando in questi giorni; le premesse ci sono per riuscire nell’intento?

Per questa anteprima ci sono state concesse le prime 15 missioni, per un totale di circa 4 ore di gioco, il 25% della campagna principale, stando almeno alla console del sottoscritto, più che sufficienti per un’analisi piuttosto dettagliata del titolo Atlus, sia a livello di storia che di gameplay.

Dalle prime battute appare subito evidente che si tratti di uno spin-off: la trama appare infatti sconnessa dalle vicende narrate in passato (sappiamo giusto che i fatti avvengono più o meno un anno dopo gli eventi di Persona 5, gli extra del Royal non vengono neanche calcolati) e i nostri Ladri Fantasma sono poco più che comparse su di un palco studiato per gettare luce sui nuovi personaggi, creati ad hoc per l’occasione. Ciò significa che le figure di Morgana, Ryuji, Ann e tutti gli altri non hanno nulla da aggiungere e si limitano a reiterare gli stilemi che denotano le loro solite personalità.

D’altro canto le nuove leve del cast, composte dalla leader dei ribelli Erina, il politico codardo Toshiro e la villain spregiudicata di turno, Marie, non sembrano avere molto da dire; i dialoghi che li riguardano sono spesso ridondanti e tirati per le lunghe, e in ogni caso non sono esattamente delle figure carismatiche, in particolar modo Marie e i suoi modi da cattivo dei cartoni animati (si addice allo stile visivo adottato se non altro). 

In pratica un bel giorno i nostri eroi si stavano godendo una giornata come tante al Leblanc, per poi essere catapultati d’improvviso nel regno sotto il gioco di Marie (sì, è un isekai), dove finiscono sotto il suo controllo mentale. Tutti tranne Joker e Mona, che si uniscono alla resistenza capitanata da Erina e danno inizio a una rivoluzione... Poco da aggiungere al momento, ma ci auguriamo particolari più interessanti proseguendo nella campagna.

La formula di gioco propone battaglie strategiche a turni con visuale dall’alto, con una forte enfasi sulla cooperazione tra i vari membri del team, limitato a tre componenti. Ci sono infatti un sacco coperture dietro cui ripararsi, ma anziché aggirarle per infliggere danni maggiori qui è necessario “stanare” il nemico, portandolo allo scoperto con un attacco in mischia o ricorrendo a un'abilità. 

Una volta in campo aperto, un qualunque colpo da un alleato lo stordirà, garantendo un turno extra e attivando l'opportunità di eseguire una “Tripla Minaccia”, il classico all-out-attack della saga, che investe tutti i bersagli compresi nell’area triangolare tra i tre personaggi del giocatore. È possibile stordire molteplici avversari di fila, concatenando turni e metri preziosi, fino a ricoprire quasi l’intero campo di battaglia nell’area di attacco.

Il level design si presta bene a questa tattica, con scenari che si biforcano e sfruttano anche sezioni sopraelevate, creando dei veri e propri puzzle molto divertenti da assemblare. È possibile vincere alla vecchia maniera, ma il processo è assai più farraginoso e si perdono i bonus di velocità al termine della missione; l’IA poi non scherza e non deve essergli concessa risposta o bastano un paio di colpi per perdere una preziosa unità (rimpiazzabile con quelle in panchina, ma anche qui andiamo incontro a una penalità). 

In aggiunta a un solido pacchetto base, i personaggi sono in grado di acquisire nuove abilità o potenziare quelle in proprio possesso spendendo i PC (Punti Classe) accumulati, acquistare armi sempre più potenti ed equipaggiare una sub-Persona, una seconda Persona che sale di livello assieme all’unità assegnata, aggiungendo statistiche e un paio di abilità alla rosa selezionabile, vuoi esclusiva del demone evocato oppure ottenuta tramite fusione, in linea con i canoni della serie.

Ad ora finché si mantiene la situazione sotto controllo il livello di difficoltà standard (ce ne sono diversi tra cui scegliere) è piuttosto abbordabile, forse troppo in alcune occasioni; tuttavia, vengono regolarmente introdotti nemici inediti e varianti sul tema, tra fughe e piccole sfide da completare in una manciata di turni, a mantenere vivo l'interesse. 

Il cambio di stile potrebbe far storcere il naso ai puristi, ma lo riteniamo più che accettabile per un progetto “minore”. I modelli “super deformed”, le tonalità sgargianti e la ricercata interfaccia già apprezzata in Persona 5 rendono lo schermo un tripudio di colori, che non lesina sui dettagli senza trascurare la leggibilità dell’azione una volta in campo; le ambientazioni però potrebbero usare un po' di varietà extra. Il tutto è impreziosito dalle note della colonna sonora acid jazz dagli stessi compositori del 5, comprese nuove canzoni a donare energia durante i combattimenti.