PES 2015
di
Roberto Vicario
Nella vita bisogna avere fortuna a volte, e noi quest'anno allo stand di Konami l'abbiamo avuta. Mentre delle postazioni libere all'interno del boot della software house giapponese ci davano la possibilità di giocare liberamente una versione preliminare di PES 2015, abbiamo avuto la fortuna di poter chiacchierare per una decina di minuti con un responsabile del prodotto, che ci ha raccontato qualcosina su quelle che saranno le modalità di gioco e le caratteristiche principali di quello che a tutti gli effetti potrebbe rappresentare il capitolo della rinascita per la glorosia serie.
Ecco, questi sono due aggettivi che possiamo associare senza troppi problemi a questa versione preliminare di PES 2015. Pad alla mano, infatti, sin dalla prima partita abbiamo notato come gli sviluppatori si siano prodigati per offrire un prodotto che staccasse completamente il “cordone” da alcuni capisaldi dei precedenti gameplay della serie per offrire qualcosa di più gratificante e moderno.
Questo é stato possibile, ci é stato spiegato, grazie all'apporto che molte delle community sparse per il mondo hanno dato in fase di sviluppo, raccogliendo dati su squadre e giocatori, che una volta mandati a Konami, sono serviti per tratteggiare in maniera abbastanza lineare e precisa le singole caratteristiche.
In questo modo, il famoso player ID - che abbiamo già imparato a conoscere - é stato esteso a tutti i giocatori, e questo ha permesso (e permetterà) a Konami, non solo di proporre un prodotto finalmente perfettamente aggiornato, ma di offrire in futuro degli update costanti in grado di modificare stato di forma e formazioni dei singoli team.
Un passo avanti non indifferente, sopratutto se si butta un occhio al passato e a come venivano gestiti gli update. Giocando (per la cronaca la nostra Italia ha battuto 2 a 1 la Germania) ci é stato fatto inoltre notare che i giocatori in base alla fase in cui si trovano nel momento specifico della partita avranno reazioni diverse. La fase di possesso palla sarà gestita in maniera molto differente di quella difensiva, così come una punizione o un qualsiasi altro calcio piazzato varieranno di molto gli schemi.
Gran parte del merito é da attribuire ad un altra grande novità di questo capitolo: i manager. Esattamente come nella realtà, ogni allenatore avrà il suo modulo ideale e le sue idee tattiche. Questo dovrebbe spingere il gioco - almeno per quanto riguarda i top team - a regalare sensazioni molto simili a quelli delle squadre reali con formazioni abituate a giocare sulle ali, altre con tocchi corti, e altre ancora abituate al contropiede.
Gli allenatori (o manager come scritto nel gioco) li ritroveremo anche all'interno di una nuova modalità chiamata My Club. Pur non avendo avuto modo di accedere alla schermata del menù, ci é stato spiegato che partendo da zero dovremo costruire la nostra squadra, e per farlo dovremo affidarci agli agenti per il reclutamento dei giocatori, e ai manager per l'allenamento e la costruzione del team. Questa modalità sarà inoltre giocabile sia online che offline.
A questa é stata poi aggiunta un'altra modalità, chiamata role playing, in cui potremo prendere il controllo di un singolo reparto, con i restanti gestiti da altri giocatori. Una sorta di “calcetto” virtuale e più dinamico.
vimager1, 2, 3
Giocando però, quello che più ci ha colpito, é stata la componente tecnica e fisica. Il Fox Engine regala un colpo d'occhio davvero notevole, e grazie al lavoro svolto dal team di sviluppo é possibile riconoscere gran parte dei giocatori grazie alle loro movenze o al loro aspetto fisico. “CR7”, ad esempio, corre esattamente come nella realtà, Pirlo é elegante nel tocco del pallone anche nella sua forma virtuale, e così tanti altri esempi.
A questo associamo anche una fisica del pallone che ci ha convinto e soprattutto una fluidità dei movimenti che rendono finalmente le mosse dei giocatori libere da quelli che venivano chiamati binari, donando agli occhi del giocatore una sensazione di libertà che difficilmente in passato era possibile riscontrare.
Ovviamente, un paio di partite e qualche piccola informazione non sono indicative di quello che poi alla fine sarà il prodotto finale, ma una cosa dobbiamo ammetterla. Mai come quest'anno, soprattutto dopo aver provato il gioco, ci sentiamo così fiduciosi sulla serie.
La svolta in termini di sviluppo e dell'impiego delle risorse, sono elementi che hanno inciso in maniera estremamente positiva, e siamo certi che se le modalità di gioco e una prova più esaustiva del gameplay, si riveleranno altrettanto valide, ci potremmo davvero trovare davanti ad un prodotto in grado di risollevare le sorti di un brand che punta decisamente a tornare il Re incontrastato delle “simulazioni” calcistiche.
Appuntamento al 13 novembre per il verdetto finale.
Carisma e personalità
Ecco, questi sono due aggettivi che possiamo associare senza troppi problemi a questa versione preliminare di PES 2015. Pad alla mano, infatti, sin dalla prima partita abbiamo notato come gli sviluppatori si siano prodigati per offrire un prodotto che staccasse completamente il “cordone” da alcuni capisaldi dei precedenti gameplay della serie per offrire qualcosa di più gratificante e moderno.
Questo é stato possibile, ci é stato spiegato, grazie all'apporto che molte delle community sparse per il mondo hanno dato in fase di sviluppo, raccogliendo dati su squadre e giocatori, che una volta mandati a Konami, sono serviti per tratteggiare in maniera abbastanza lineare e precisa le singole caratteristiche.
In questo modo, il famoso player ID - che abbiamo già imparato a conoscere - é stato esteso a tutti i giocatori, e questo ha permesso (e permetterà) a Konami, non solo di proporre un prodotto finalmente perfettamente aggiornato, ma di offrire in futuro degli update costanti in grado di modificare stato di forma e formazioni dei singoli team.
Un passo avanti non indifferente, sopratutto se si butta un occhio al passato e a come venivano gestiti gli update. Giocando (per la cronaca la nostra Italia ha battuto 2 a 1 la Germania) ci é stato fatto inoltre notare che i giocatori in base alla fase in cui si trovano nel momento specifico della partita avranno reazioni diverse. La fase di possesso palla sarà gestita in maniera molto differente di quella difensiva, così come una punizione o un qualsiasi altro calcio piazzato varieranno di molto gli schemi.
Gran parte del merito é da attribuire ad un altra grande novità di questo capitolo: i manager. Esattamente come nella realtà, ogni allenatore avrà il suo modulo ideale e le sue idee tattiche. Questo dovrebbe spingere il gioco - almeno per quanto riguarda i top team - a regalare sensazioni molto simili a quelli delle squadre reali con formazioni abituate a giocare sulle ali, altre con tocchi corti, e altre ancora abituate al contropiede.
Gli allenatori (o manager come scritto nel gioco) li ritroveremo anche all'interno di una nuova modalità chiamata My Club. Pur non avendo avuto modo di accedere alla schermata del menù, ci é stato spiegato che partendo da zero dovremo costruire la nostra squadra, e per farlo dovremo affidarci agli agenti per il reclutamento dei giocatori, e ai manager per l'allenamento e la costruzione del team. Questa modalità sarà inoltre giocabile sia online che offline.
A questa é stata poi aggiunta un'altra modalità, chiamata role playing, in cui potremo prendere il controllo di un singolo reparto, con i restanti gestiti da altri giocatori. Una sorta di “calcetto” virtuale e più dinamico.
vimager1, 2, 3
Giocando però, quello che più ci ha colpito, é stata la componente tecnica e fisica. Il Fox Engine regala un colpo d'occhio davvero notevole, e grazie al lavoro svolto dal team di sviluppo é possibile riconoscere gran parte dei giocatori grazie alle loro movenze o al loro aspetto fisico. “CR7”, ad esempio, corre esattamente come nella realtà, Pirlo é elegante nel tocco del pallone anche nella sua forma virtuale, e così tanti altri esempi.
A questo associamo anche una fisica del pallone che ci ha convinto e soprattutto una fluidità dei movimenti che rendono finalmente le mosse dei giocatori libere da quelli che venivano chiamati binari, donando agli occhi del giocatore una sensazione di libertà che difficilmente in passato era possibile riscontrare.
Ovviamente, un paio di partite e qualche piccola informazione non sono indicative di quello che poi alla fine sarà il prodotto finale, ma una cosa dobbiamo ammetterla. Mai come quest'anno, soprattutto dopo aver provato il gioco, ci sentiamo così fiduciosi sulla serie.
La svolta in termini di sviluppo e dell'impiego delle risorse, sono elementi che hanno inciso in maniera estremamente positiva, e siamo certi che se le modalità di gioco e una prova più esaustiva del gameplay, si riveleranno altrettanto valide, ci potremmo davvero trovare davanti ad un prodotto in grado di risollevare le sorti di un brand che punta decisamente a tornare il Re incontrastato delle “simulazioni” calcistiche.
Appuntamento al 13 novembre per il verdetto finale.
PES 2015
PES 2015
PES 2015 inaugura una nuova mentalità in termini di sviluppo e gestione del brand. La presenza delle community, il fox engine, e molti altri elementi rendono questo capitolo estremamente diverso da quello a cui ci aveva abituato la serie. L'uscita, fissata per novembre, é ancora molto lontana, ma la sfida verso FIFA sembra essere ormai lanciata. Staremo a vedere.