Phantasy Star Online

Phantasy Star Online
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Balena alla mente la possibilità che un'interazione di questo tipo possa forse rendere limitata l'esperienza di gioco online vera e proprio, presentandola come appendice subposta al gioco vero e proprio, che sarebbe quello affrontato in singolo. Fortunatamente almeno parte di dubbi simili vengono fugati da quanto reso noto proprio negli ultimi giorni: in Phantasy Star Online sarà decisamente importante anche la fase di scambio di oggetti con i rimanenti personaggi, lasciando capire che probabilmente possa essere più facile recuperare determinati artefatti e oggettistica ricercata interagendo il più possibile con i restanti abitanti del sistema solare di Motavia (in cui da sempre sono ambientati i vari Phantasy Star) che, incidentalmente, sono anche gli abitanti del Pianeta Terra. E il progetto dei 6 miliardi di potenziali giocatori on line proposto dalla Sega sembra sempre più vicino
Phantasy Star Online
Abbattere la mantide sarà il punto focale della scena...

UNA CHAT INTERCONTINENTALE
Quale primo GDR online per console, Phantasy Star Online deve per forza di cose fungere da pioniere e cercare di abbattere per primo alcune barriere che inizialmente potevano sembrare congenite al mondo delle console. Tra le differenze più rilevanti che intercorrono confrontando PC e console troviamo sicuramente l'esistenza di un mercato più suddiviso per quel che riguarda quest'ultime, compreso il tanto complicato Giappone
Per complicato intendiamo dal punto di vista più puramente comunicativo: come potranno coesistere giocatori provenienti dall'Europa, dall'America e dal Giappone? Come potranno comunicare in maniera istintiva e immediata? Semplice, o quasi. Il Sonic Team torna alle origini delle comunicazioni e getta sul mercato i cari e vecchi geroglifici... o quasi. I giocatori potranno si parlarsi tramite frasi precostituite (in inglese, giapponese, francese, spagnolo o tedesco), che automaticamente compariranno sullo schermo nella stessa lingua che si é deciso di utilizzare inizialmente. Se per esempio fossi uno spagnolo ed esprimessi il mio saluto (in spagnolo) a un americano, questi, dall'altra parte dell'oceano, leggerebbe il saluto in un perfetto inglese. Ma per quei poveracci (tipo noi italiani) che non conoscono nessuna delle suddette lingue? Semplice e veloce: due disegnini stilizzati e ci si capisce al volo. Direi che meglio di così..