Phantasy Star Online
di
Redazione
FINAL PHANTASY
Alla luce degli ottimi consensi di critica e pubblico riservati a Phantasy Star Online per Dreamcast (300.000 utenti popolano ogni giorno il pianeta Ragol), appare più che lecito l'intento del Sonic Team di re-investire e capitalizzare il lavoro su un simile progetto (vi consigliamo di leggere la nostra Cover Story dedicata a questo gioco), applicandolo a contesti più propizi come il mercato PC. Ne possono trarre vantaggio, innanzitutto, quei giocatori non abbastanza fortunati da affrontare le avventure della Pioneer 2 nella sua incarnazione originaria, insieme a tutti coloro che, orfani del supporto alla loro vecchia piattaforma, desiderano tornare a vivere quell'esperienza. Malgrado gli sforzi compiuti da Microsoft e Sony, nonché la diffidenza espressa da Nintendo, i Personal Computer rappresentato indiscutibilmente il sistema più adatto per un simile progetto, non solo alla luce del target d'utenza, ma anche della semplicità di connessione e di allestimento dei server di gioco
E' evidente che l'unico genere (o quasi) capace di adattarsi in modo originale alle novità offerte da Internet resta quello dei GdR, almeno a giudicare dalla concorrenza agguerrita che Sega dovrà affrontare, con successi del calibro di Everquest e Ultima Online, già presenti sul mercato da anni, fino ai venturi imminenti World Of Worcraft e Final Fantasy XI
Quest'ultimo, in particolare, presenta interessanti punti di contatto con Phantasy Star Online, a cominciare dall'origine nipponica e dal passato offline della serie Final Fantasy, senza dimenticare l'impostazione di gioco, maggiormente guidata e di stampo più tradizionale. Se recenti sondaggi condotti nel paese del Sol Levante hanno messo in luce la scarsa attrattiva che l'online gaming esercita sugli utenti giapponesi, appare allora comprensibile la scelta di dedicare questi progetti prevalentemente al mercato nordamericano. E ci auguriamo, anche europeo
DARK STAR
Dobbiamo con tutta probabilità addebitare alle sue origini su console il carattere anomalo del titolo Sonic Team, più prossimo alla meccanica di Diablo II e Nox che a quella dei diretti rivali, pensato per un pubblico amante dei manga anziché di Dungeons And Dragons, orientato all'azione, piuttosto che alla "gestione". L'impostazione marcatamente arcade di Phantasy Star Online individua una meccanica dei combattimenti in tempo reale e una dinamica di gioco simili a Zelda: Ocarina Of Time, oltre a un concept delle missioni profondamente dissimile dalla complessità di Ultima
Alla luce degli ottimi consensi di critica e pubblico riservati a Phantasy Star Online per Dreamcast (300.000 utenti popolano ogni giorno il pianeta Ragol), appare più che lecito l'intento del Sonic Team di re-investire e capitalizzare il lavoro su un simile progetto (vi consigliamo di leggere la nostra Cover Story dedicata a questo gioco), applicandolo a contesti più propizi come il mercato PC. Ne possono trarre vantaggio, innanzitutto, quei giocatori non abbastanza fortunati da affrontare le avventure della Pioneer 2 nella sua incarnazione originaria, insieme a tutti coloro che, orfani del supporto alla loro vecchia piattaforma, desiderano tornare a vivere quell'esperienza. Malgrado gli sforzi compiuti da Microsoft e Sony, nonché la diffidenza espressa da Nintendo, i Personal Computer rappresentato indiscutibilmente il sistema più adatto per un simile progetto, non solo alla luce del target d'utenza, ma anche della semplicità di connessione e di allestimento dei server di gioco
E' evidente che l'unico genere (o quasi) capace di adattarsi in modo originale alle novità offerte da Internet resta quello dei GdR, almeno a giudicare dalla concorrenza agguerrita che Sega dovrà affrontare, con successi del calibro di Everquest e Ultima Online, già presenti sul mercato da anni, fino ai venturi imminenti World Of Worcraft e Final Fantasy XI
Quest'ultimo, in particolare, presenta interessanti punti di contatto con Phantasy Star Online, a cominciare dall'origine nipponica e dal passato offline della serie Final Fantasy, senza dimenticare l'impostazione di gioco, maggiormente guidata e di stampo più tradizionale. Se recenti sondaggi condotti nel paese del Sol Levante hanno messo in luce la scarsa attrattiva che l'online gaming esercita sugli utenti giapponesi, appare allora comprensibile la scelta di dedicare questi progetti prevalentemente al mercato nordamericano. E ci auguriamo, anche europeo
DARK STAR
Dobbiamo con tutta probabilità addebitare alle sue origini su console il carattere anomalo del titolo Sonic Team, più prossimo alla meccanica di Diablo II e Nox che a quella dei diretti rivali, pensato per un pubblico amante dei manga anziché di Dungeons And Dragons, orientato all'azione, piuttosto che alla "gestione". L'impostazione marcatamente arcade di Phantasy Star Online individua una meccanica dei combattimenti in tempo reale e una dinamica di gioco simili a Zelda: Ocarina Of Time, oltre a un concept delle missioni profondamente dissimile dalla complessità di Ultima
Phantasy Star Online
Phantasy Star Online
Il titolo firmato Sonic Team è uno dei giochi più acclamati degli ultimi anni e costituisce una convincente rilettura in senso tipicamente nipponico dei GdR online più classici. I Personal Computer rappresentano indubbiamente la piattaforma più adatta a ospitare un simile progetto, considerando la carburazione problematica dell'online gaming su console. Auspichiamo comunque che Sega riesca a garantire una interconnettibilità tra i vari formati di gioco, per accogliere una platea di giocatori quanto più ampia e diversificata possibile.
La demo visionata pare in tutto e per tutto ricalcare la versione Dreamcast, riproponendo i medesimi inconvenienti nella gestione delle telecamere, nella libertà d'azione e nella scarsa longevità del single player mode. In questo senso, risulterebbe gradita l'introduzione della feature in split screen già presentata per Game Cube, che consente a quattro giocatori di "simulare" contemporaneamente l'esperienza online.
Tra le cinque uscite da tenere d'occhio nel 2002.
La demo visionata pare in tutto e per tutto ricalcare la versione Dreamcast, riproponendo i medesimi inconvenienti nella gestione delle telecamere, nella libertà d'azione e nella scarsa longevità del single player mode. In questo senso, risulterebbe gradita l'introduzione della feature in split screen già presentata per Game Cube, che consente a quattro giocatori di "simulare" contemporaneamente l'esperienza online.
Tra le cinque uscite da tenere d'occhio nel 2002.