Phantom Galaxies, gli MMO incontrano i mech giganti – Anteprima PC
L’anteprima della versione in early access dell’ambizioso multiplayer massivo in chiave mecha di Blowfish Studios, dal grande potenziale ma ancora parecchio grezzo
Phantom Galaxies punta scuotere le fondamenta di un genere, quello degli MMO, solitamente radicato nel fantasy più o meno tradizionale, con un'avventura tra le stelle a base di robottoni che si trasformano in caccia. Sulla carta un’esperienza da sogno, che potrebbe combinare l’adrenalina di un Ace Combat (o forse un Elite Dangerous sarebbe più appropriato) con la tecnica di un Armored Core in un contesto sci-fi open world, ma la realtà risulta un pelo più deludente. Ve ne parliamo dopo la nostra prova, durata decisamente meno del previsto, e non per carenza di contenuti ma perché il sottoscritto proprio non riusciva a divertirsi; ma andiamo con ordine.
Partiamo subito male con uno dei capisaldi del genere: l’editor del personaggio. La varietà non sembra mancare, ma non è possibile scegliere le parti che si preferiscono, bensì sperare che il gioco generi casualmente qualcosa di nostro gradimento. Pazienza, passiamo al tutorial, stranamente verboso eppure scarno di dettagli, con la voce a guidarci che cambia narratore ogni due per tre e informazioni riferite in modo approssimativo (tuttora non ho capito come eseguire la “mossa finale”, e nelle trascrizioni neanche compare). In tutto ciò però i problemi sono altri: l’interfaccia e il sistema di controllo.
Nello spazio piloteremo principalmente il mech in modalità caccia (che fa molto ZZ Gundam per lo “spessore” del velivolo). L’assenza di gravità comporta movimenti tridimensionali in assoluta libertà, ma qui c’è un problema: il mezzo del giocatore pare privo di peso, non c’è inerzia, né feedback. In pratica è come muovere il cursore del mouse con sensibilità sparata a mille (o di più, se parliamo di DPI NdR) su una pagina bianca, neanche uno straccio di resistenza, a prescindere dalla velocità e dall’angolo di volo. Non solo, la visuale a schermo non presenta un radar e il lock-on è limitato ai missili. L’unico modo per individuare i nemici è affidarsi agli indicatori luminosi ai lati del mirino, ma questi non individuano distanza o posizione precisa, né è possibile ruotare la camera nella loro direzione.
Eseguire manovre di precisione diventa quindi pressoché impossibile, e le pessime collisioni e il tearing dei bersagli in movimento non aiutano. Immagino che con un flight stick e tanta pazienza (magari dopo un paio di patch di ottimizzazione) si possano compiere evoluzioni impressionanti, da abbinare a rollio, “strafe” e controllo dell’altitudine, ma in condizioni “normali” non è fattibile, né divertente, perché molte volte non si capisce un emerito accidente.
Ogni tanto però si scende sulla superficie, la gravità ci pianta a terra e possiamo sfoderare la piena potenza del nostro robottone in un contesto “fruibile”. Il passo è lento, ma i propulsori ci consentono di scivolare in stile Dom Tropen, mentre si fronteggiano power armor e mech dal design più convenzionale, che ricordano Battletech. In questi frangenti Phantom Galaxies si trasforma in uno sparatutto in terza persona piuttosto competente, un po' buggato (un paio di volte la nostra arma primaria si rifiutava di sparare), ma molto intrigante, grazie anche alla vena GDR del titolo; a posteriori avremmo tranquillamente fatto a meno di tutto il resto per un’esperienza interamente su questa falsariga.
Gli obiettivi delle missioni sono i soliti che si può aspettare da un’avventura del genere: mina materiali dagli asteroidi, recupera dati dai relitti alla deriva, scorta navi cargo, elimina i pirati... una serie di classici, con la possibilità di scegliere un compagno tra diversi candidati e ovviamente personalizzare il proprio mech, disponibile in diverse classi, ma solo due presenti al momento, e zero customizzazioni(?). Dopo 5-6 missioni sono salito di due livelli, i tutorial sembrano finiti, per quale motivo ho ottenuto solo un generatore di scudi e un computer? Dove i sono i pezzi, le cromature, le armi? Possibile che l’unica merce acquistabile al negozio sia per livelli ben più alti? Però possiamo comprare pack di crediti premium; legittimo, il gioco è un free-to-play, dovrà pur monetizzare qualche modo, ma se dopo 3 ore mi ritrovo ancora col mech di partenza qualcosa non torna.
Tra un obiettivo e l’altro si fa ritorno all’avamposto principale per consegnare le missioni completate, accettarne di nuove e (in teoria) cambiare il setup del mezzo, ma data la penuria di contenuti per quest’ultima pratica il ciclo inevitabilmente si trasforma nel monotono “vai qui, fai X, torna, ripeti”; navigare la base spaziale è una noia, gli NPC sono altrettanto noiosi... Non bastava un terminale remoto? Se non altro mentre ronziamo in giro possiamo vedere in tempo reale gli avatar degli altri giocatori, segno di una discreta attività nei server, e spero vivamente si stiano divertendo più del sottoscritto. Belli gli effetti di luce; prestazioni perlopiù solide; lunghi e frequenti i caricamenti; server da noi sempre sul pezzo, online però le opinioni contrarie non sono poche.