Pilot Down

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Pilot down si presenta sul mercato nel tentativo di proporre al pubblico una sorta di "porta d'accesso" all'universo degli stealth game. Un titolo, quindi, che si accosta per tematiche ed impostazioni di gioco a quanto già visto in titoli quali Metal Gear e Splinter cell, a cui va unito un approccio visuale che lo associa inevitabilmente a quel XIII di casa Ubisoft che si è distinto per il particolare utilizzo del cel shading. Un fine nobile, quindi, tradito però da una realizzazione tecnica e alcuni intoppi concentuali che inevitabilmente lo allontanano dal suo fine ultimo.


In Pilot Down impersonerete un aviatore americano precipitato con il suo aereo tra le braccia del nemico (i tedeschi, l'avreste mai detto?) nel pieno della seconda guerra mondiale. Il primo livello proposto avrà le funzioni del classico tutorial interattivo che ci guiderà all'interno delle meccaniche di base del gioco, insegnandoci a muoverci furtivamente all'interno del campo di prigionia e, soprattutto, a cogliere di sorpresa i nostri avversari che potremo soffocare tramite la pressione del tasto R1. Ovviamente, come da tradizione del genere stealth, i corpi dei nostri nemici dovranno essere accuratamente occultati, pena la scoperta degli stessi da parte del nemico e conseguente allarme a richiamare rinforzi sulle nostre tracce. I primi problemi, però, sorgono subito dopo pochi minuti di gioco, perché Pilot Down cii pone di fronte ai primi inconvenienti quali un sistema di controllo non esattamente intuitivo ed efficace e una IA avversaria che presenta più ombre che luci

La schermata di gioco si presenta con alcuni indicatori, invero poco visibili, riguardanti lo status del personaggio principale. Ad affiancare i classici parametri della salute, troveremo anche quello più interessante (e caratterizzante) del gioco, ovvero il parametro che indicherà quanto il nostro personaggio sia stanco e senta freddo. Ovviamente questo andrà ad influire sulle prestazioni del nostro pilota. Potremo però provvedere al reintegro delle sue funzionalità termiche accendendo un semplice fuoco e recuperando quindi le energie perdute. Interessante anche la funzione dello zaino che dovrebbe nelle intenzioni degli sviluppatori permetterci di portare dietro un tot di oggetti simulando in maniera verosimile il "peso" di questi ultimi e dandoci quindi la possibilità di scegliere quali oggetti portare dietro e quali invece lasciare per strada. Ovviamente potremo anche "scaricare" alcuni oggetti che riterremo non essenziali per il completamento della missione.


L'aspetto interessante di Pilot Down è legato alla crescita del personaggio giocante che potrà accrescere alcune delle sue caratteristiche di base a seconda di dove andrete ad indirizzare i punti esperienza guadagnati nel corso della missione. Un altro aspetto nobile vanificato dalle troppe impossibilità che falcidiano un gioco dalle buone potenzialità ma inevitabilmente lasciato a sé stesso. Sarà impossibile, infatti, effettuare la maggior parte delle azioni che appaiono "normali" in ogni stealth game che si rispetti. Non ci si potrà quindi arrampicare, forzare serrature e interagire con gli oggetti dello scenario.

Tecnicamente Pilot Down non eccelle, perché se è vero che il cel shading è utilizzato diligentemente, altrettanto vero è che animazioni e ambienti di gioco non abbondano di dettagli, risultando poco attraenti alla vista. Della stessa risma anche l'audio che si assesta su livelli di una stiracchiata sufficienza, ma niente di più.

E' vero, siamo ancora distanti dalla pubblicazione, ma Pilot Down non sembra mettere in risalto le proprie doti migliori, almeno in questa sede di preview. Resta da vedere quanto Oxygen (responsabile dello sviluppo), riuscirà a mettere mani su un sistema di gioco che appare quantomeno traballante e a sfruttare il buono delle idee di fondo di un titolo ben pensato, ma realizzato in maniera non adeguata.

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Pilot Down

Pilot Down

E' vero, siamo ancora distanti dalla pubblicazione, ma Pilot Down non sembra mettere in risalto le proprie doti migliori, almeno in questa sede di preview. Resta da vedere quanto Oxygen (responsabile dello sviluppo), riuscirà a mettere mani su un sistema di gioco che appare quantomeno traballante e a sfruttare il buono delle idee di fondo di un titolo ben pensato, ma realizzato in maniera non adeguata.

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