Pizza Connection 2
Nonostante le numerose opzioni, l'interfaccia sembra piuttosto intuitiva e il gioco in generale privilegia l'immediatezza e il divertimento dell'utente, piuttosto che l'accuratezza simulativa: come il predecessore, Pizza Connection 2 non é chiaramente un gestionale serioso, lento e che necessiti calcoli laboriosi da parte dell'utente. A questo scopo, grande spazio é lasciato alla scelta delle ricette, con più di 80 ingredienti disponibili (carni, verdure, pesce, formaggi, spezie...); per fare un esempio, noi abbiamo creato una carissima "Ortolana", ai dieci ortaggi, e un'esotica "Straniera", con rucola, pomodoro, origano (fin qui tutto normale), polvere di formica, locuste tagliate fini e fettuccine di serpente. Una tale lista, in un qualsiasi ristorante, avrebbe ridotto il cliente, che l'avesse semplicemente letta sul menu, al vomito e/o alla fuga; in Pizza Connection 2, anche la "Straniera", avrà i suoi paganti estimatori (de gustibus...)
...E POI VENNE LA GRANDE GUERRA PER LA CITTA'
Il gioco si divide classicamente in campagne (in tutto dieci), a loro volta composte di missioni, provviste d'obiettivi: dovremo essenzialmente sbaragliare la concorrenza e acquistare sempre più potere economico e politico sulla città. Gli avversari, nelle ultime campagne, arrivano a sette: per controllare la città, quindi, dovremo presumibilmente faticare non poco. Per raggiungere i nostri scopi, abbiamo bisogno di un quartier generale, che potremo rendere sempre più grande, in cui reclutare gangster, corrompere poliziotti, versare tangenti al sindaco e così via; contro i concorrenti, avremo mezzi legali, come la pubblicità o prezzi e qualità migliori, o illegali, come l'organizzazione di raid devastatori. Quindi, la guerra economica può trasformarsi in guerra vera e propria, tramite l'invio di truppe di teppisti, gangster, poliziotti, contro le pizzerie avversarie, a loro volta ben difese con gli stessi mezzi. Anche in quest'aspetto, però, si conserva uno stile scanzonato: uno dei modi più efficaci per mandare in rovina una pizzeria avversaria é mettere un topo nel locale...ma é peggio un ratto sul pavimento o una locusta sulla pizza? A questa domanda, il gioco non risponde...
...E POI VENNE LA GRANDE GUERRA PER LA CITTA'
Il gioco si divide classicamente in campagne (in tutto dieci), a loro volta composte di missioni, provviste d'obiettivi: dovremo essenzialmente sbaragliare la concorrenza e acquistare sempre più potere economico e politico sulla città. Gli avversari, nelle ultime campagne, arrivano a sette: per controllare la città, quindi, dovremo presumibilmente faticare non poco. Per raggiungere i nostri scopi, abbiamo bisogno di un quartier generale, che potremo rendere sempre più grande, in cui reclutare gangster, corrompere poliziotti, versare tangenti al sindaco e così via; contro i concorrenti, avremo mezzi legali, come la pubblicità o prezzi e qualità migliori, o illegali, come l'organizzazione di raid devastatori. Quindi, la guerra economica può trasformarsi in guerra vera e propria, tramite l'invio di truppe di teppisti, gangster, poliziotti, contro le pizzerie avversarie, a loro volta ben difese con gli stessi mezzi. Anche in quest'aspetto, però, si conserva uno stile scanzonato: uno dei modi più efficaci per mandare in rovina una pizzeria avversaria é mettere un topo nel locale...ma é peggio un ratto sul pavimento o una locusta sulla pizza? A questa domanda, il gioco non risponde...