Playstation Move
SPORT CHAMPIONS
Se Start the Party garantisce l'immediato divertimento di un semplice e un po' puerile party game, Sport Champions catapulta direttamente il giocatore in un contesto di simulazione, proponendo sei titoli sportivi, da giocare tanto in singolo quanto in gruppo. É interessante notare sin da subito come, per quanto sia possibile anche affrontare tutte le modalità con un singolo controller, l'esperienza di alcune di esse divenga più completa impugnandone uno in ciascuna mano (e non parliamo del Navigation Controller: intendiamo proprio DUE Playstation Move).
La prima disciplina in cui ci siamo cimentati é stata il Tennis Tavolo, o Ping Pong che dir si voglia. Questa modalità ha riscosso grande successo alle fiere e alle dimostrazioni per la sua intrinseca immediatezza, ed effettivamente la racchetta in primo piano si muove replicando perfettamente e immediatamente i nostri movimenti. Inoltre, il gioco é in grado di determinare la nostra distanza dallo schermo e la traduce in allontanamento o avvicinamento al campo di gioco. In realtà, in un contesto SinglePlayer, il Ping Pong risulta forse una delle modalità più complesse - ma forse siamo solo noi ad essere pongisti scarsi.
Il tiro con l'arco ha offerto un'esperienza un po' diversa dal classico punta e clicca di molti shooter giocati con periferiche ottiche, in quanto fa largo uso anche del sensore di movimento. Tanto per cominciare, ad esempio, ogni singola freccia andrà estratta dalla faretra, obbligandoci ad un movimento con la mano sulla spalla; in secondo luogo, se possedete due Move, la tensione dell'arco sarà generata dalla distanza tra i due - é comunque possibile, come già detto, giocare con un singolo controller, puntandolo saldamente verso il bersaglio. La modalità brilla per varietà: si passa dai canonici bersagli circolari fissi, a oggetti posti su pali, a oggetti in movimento, fino a vere e proprie sfide in cui bisogna spingere a colpi di freccia delle sagome contro l'avversario.
La lotta dei gladiatori consente di dare una prima prova su strada della risposta del Move ad un concept fighting: con la spada in una mano e lo scudo nell'altra, ci si affronta in epiche sfide uno contro uno. Anche in questo caso il gioco rende meglio con due periferiche, ma se si accetta di utilizzare alternativamente le due parti di equipaggiamento, selezionandole secondo la pressione o meno del tasto, ci si può arrangiare anche con una sola. Le oscillazioni dell'arma seguono il movimento del braccio, e il calcolo della distanza aiuta a stabilire quando l'arma sta colpendo o quando sta prendendo posizione: al resto pensa l'accelerometro, distinguendo colpi rapidi e leggeri a vere e proprie sberle capaci anche di danneggiare lo scudo avversario.
Il Beach Volley, ancora una volta, sarebbe più indicato da giocare con due controller, ma può essere gestito anche con uno solo. In linea di massima il movimento dell'alter-ego é gestito automaticamente, salvo particolari situazioni come la battuta o quando si chiama il partner sotto rete. Cercare di capire come muovere il controller per ottenere i risultati voluti é una perdita di tempo: dopo appena poche battute ci si rende conto di come il modo migliore per giocare sia effettivamente il mimare in prima persona i movimento che vorremmo far eseguire al nostro giocatore. Questo perché ancora una volta la risposta della periferica é tale da consentire un'immedesimazione mai vista prima, soprattutto con muri e schiacciate.
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Il gioco delle Bocce é stato ingiustamente etichettato dalla critica come “difficile da gestire”; in realtà abbiamo verificato che vale lo stesso discorso del beach volley: cercare di capire come utilizzare il controller per ottenere un certo lancio é una perdita di tempo, mentre invece porta a risultati più gratificanti sfruttare la sospensione d'incredulità e pensare di avere effettivamente in mano una boccia. A quel punto ci si rende conto come la risposta sia ancora una volta eccellente, e con un minimo di pratica riuscirete a fare tiri lunghi, tiri curvi, lanci a rotolamento lungo o a rimbalzo alto. Numerosi campi dalla forma o dalla pavimentazione differente aggiungono una varietà assolutamente gradita.
Chiude la parata il “Golf col Frisbee”: si tratta in pratica di raggiungere col proprio frisbee un “canestro” con il minor numero di lanci possibile, seguendo insomma le regole del golf. Ancora una volta, immedesimarsi nel lancio del frisbee rende meglio che non cercare di interpretare la periferica, e per quanto sia necessaria forse un po' più di pratica prima di riuscire a generare lanci lunghi o curvi (che non tornino indietro), sulla lunga distanza dovreste impratichirvi abbastanza facilmente.
Tutte le modalità possono essere giocate in gruppo, fino in 4, alcune a turno (bocce e frisbee) altre simultaneamente. Per il giocatore singolo é presente, oltre al gioco libero, la possibilità di cimentarsi per ciascuna modalità in tre coppe, bronzo argento e oro, ciascuna delle quali prevede di incontrare tutti i personaggi sul campo, oltre a un livello bonus. I dieci personaggi presenti sono differenti esteticamente e in teoria dovrebbero anche essere più o meno skillati nelle varie discipline, perlomeno quando usati dall'IA, ma nell'utilizzo in prima persona non abbiamo registrato particolari differenze; altri personaggi potranno essere sbloccati conseguendo i vari obiettivi.
CONCLUDENDO
La prima prova su strada “prolungata” (ossia nella libertà della nostra redazione) con il Playstation Move é stata, come sicuramente avrete intuito dai feedback descritti, decisamente buona: la periferica funziona bene, la risposta del PSEye, del giroscopio e dell'accelerometro sono le migliori finora registrate in contesti simili, e il grado di immedesimazione é elevatissimo in molti giochi. Ovviamente, starà agli sviluppatori di software il compito di sfruttare la periferica per realizzare titoli interessanti, ma Sony ha svolto egregiamente il suo compito partorendo un hardware veramente performante.
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Se Start the Party garantisce l'immediato divertimento di un semplice e un po' puerile party game, Sport Champions catapulta direttamente il giocatore in un contesto di simulazione, proponendo sei titoli sportivi, da giocare tanto in singolo quanto in gruppo. É interessante notare sin da subito come, per quanto sia possibile anche affrontare tutte le modalità con un singolo controller, l'esperienza di alcune di esse divenga più completa impugnandone uno in ciascuna mano (e non parliamo del Navigation Controller: intendiamo proprio DUE Playstation Move).
La prima disciplina in cui ci siamo cimentati é stata il Tennis Tavolo, o Ping Pong che dir si voglia. Questa modalità ha riscosso grande successo alle fiere e alle dimostrazioni per la sua intrinseca immediatezza, ed effettivamente la racchetta in primo piano si muove replicando perfettamente e immediatamente i nostri movimenti. Inoltre, il gioco é in grado di determinare la nostra distanza dallo schermo e la traduce in allontanamento o avvicinamento al campo di gioco. In realtà, in un contesto SinglePlayer, il Ping Pong risulta forse una delle modalità più complesse - ma forse siamo solo noi ad essere pongisti scarsi.
Il tiro con l'arco ha offerto un'esperienza un po' diversa dal classico punta e clicca di molti shooter giocati con periferiche ottiche, in quanto fa largo uso anche del sensore di movimento. Tanto per cominciare, ad esempio, ogni singola freccia andrà estratta dalla faretra, obbligandoci ad un movimento con la mano sulla spalla; in secondo luogo, se possedete due Move, la tensione dell'arco sarà generata dalla distanza tra i due - é comunque possibile, come già detto, giocare con un singolo controller, puntandolo saldamente verso il bersaglio. La modalità brilla per varietà: si passa dai canonici bersagli circolari fissi, a oggetti posti su pali, a oggetti in movimento, fino a vere e proprie sfide in cui bisogna spingere a colpi di freccia delle sagome contro l'avversario.
La lotta dei gladiatori consente di dare una prima prova su strada della risposta del Move ad un concept fighting: con la spada in una mano e lo scudo nell'altra, ci si affronta in epiche sfide uno contro uno. Anche in questo caso il gioco rende meglio con due periferiche, ma se si accetta di utilizzare alternativamente le due parti di equipaggiamento, selezionandole secondo la pressione o meno del tasto, ci si può arrangiare anche con una sola. Le oscillazioni dell'arma seguono il movimento del braccio, e il calcolo della distanza aiuta a stabilire quando l'arma sta colpendo o quando sta prendendo posizione: al resto pensa l'accelerometro, distinguendo colpi rapidi e leggeri a vere e proprie sberle capaci anche di danneggiare lo scudo avversario.
Il Beach Volley, ancora una volta, sarebbe più indicato da giocare con due controller, ma può essere gestito anche con uno solo. In linea di massima il movimento dell'alter-ego é gestito automaticamente, salvo particolari situazioni come la battuta o quando si chiama il partner sotto rete. Cercare di capire come muovere il controller per ottenere i risultati voluti é una perdita di tempo: dopo appena poche battute ci si rende conto di come il modo migliore per giocare sia effettivamente il mimare in prima persona i movimento che vorremmo far eseguire al nostro giocatore. Questo perché ancora una volta la risposta della periferica é tale da consentire un'immedesimazione mai vista prima, soprattutto con muri e schiacciate.
Il gioco delle Bocce é stato ingiustamente etichettato dalla critica come “difficile da gestire”; in realtà abbiamo verificato che vale lo stesso discorso del beach volley: cercare di capire come utilizzare il controller per ottenere un certo lancio é una perdita di tempo, mentre invece porta a risultati più gratificanti sfruttare la sospensione d'incredulità e pensare di avere effettivamente in mano una boccia. A quel punto ci si rende conto come la risposta sia ancora una volta eccellente, e con un minimo di pratica riuscirete a fare tiri lunghi, tiri curvi, lanci a rotolamento lungo o a rimbalzo alto. Numerosi campi dalla forma o dalla pavimentazione differente aggiungono una varietà assolutamente gradita.
Chiude la parata il “Golf col Frisbee”: si tratta in pratica di raggiungere col proprio frisbee un “canestro” con il minor numero di lanci possibile, seguendo insomma le regole del golf. Ancora una volta, immedesimarsi nel lancio del frisbee rende meglio che non cercare di interpretare la periferica, e per quanto sia necessaria forse un po' più di pratica prima di riuscire a generare lanci lunghi o curvi (che non tornino indietro), sulla lunga distanza dovreste impratichirvi abbastanza facilmente.
Tutte le modalità possono essere giocate in gruppo, fino in 4, alcune a turno (bocce e frisbee) altre simultaneamente. Per il giocatore singolo é presente, oltre al gioco libero, la possibilità di cimentarsi per ciascuna modalità in tre coppe, bronzo argento e oro, ciascuna delle quali prevede di incontrare tutti i personaggi sul campo, oltre a un livello bonus. I dieci personaggi presenti sono differenti esteticamente e in teoria dovrebbero anche essere più o meno skillati nelle varie discipline, perlomeno quando usati dall'IA, ma nell'utilizzo in prima persona non abbiamo registrato particolari differenze; altri personaggi potranno essere sbloccati conseguendo i vari obiettivi.
CONCLUDENDO
La prima prova su strada “prolungata” (ossia nella libertà della nostra redazione) con il Playstation Move é stata, come sicuramente avrete intuito dai feedback descritti, decisamente buona: la periferica funziona bene, la risposta del PSEye, del giroscopio e dell'accelerometro sono le migliori finora registrate in contesti simili, e il grado di immedesimazione é elevatissimo in molti giochi. Ovviamente, starà agli sviluppatori di software il compito di sfruttare la periferica per realizzare titoli interessanti, ma Sony ha svolto egregiamente il suo compito partorendo un hardware veramente performante.
Playstation Move
Playstation Move
Il primo impatto “prolungato” con la nuova periferica Motion Controller di Sony é decisamente positivo: il Playstation Move soddisfa tutte le aspettative con una fluidità e una prontezza di risposta totalmente appaganti, sia nella applicazioni “su schermo” come i giochi di Star the Party, sia in utilizzi più delicati e complessi come quelli proposti in Sport Champions. Certamente, sarà la qualità dei titoli prodotti da adesso in poi a decretare il successo di questo nuovo controller, ma possiamo dire senza tema di essere smentiti che Sony ha svolto egregiamente il suo compito realizzando un hardware decisamente performante.