Prince of Persia
di
Ferdinando Saggese
Protagonista assoluto degli ultimi Ubi Days e gradita sorpresa all'E3 che si é appena concluso, il nuovo capitolo della serie “Prince of Persia” nasce con l'intento di re interpretare, per l'ennesima volta, uno dei brand più longevi della storia del videogioco. Dopo l'eccellente “Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo”, titolo che ha fatto conoscere il principe ad una nuova generazione di giocatori, e la deriva dark de “I Due Troni” e “Spirito Guerriero”, Ubisoft Montreal ha condensato idee nuove in questo progetto ancora senza nome, che riporterà la serie sui registri fiabeschi che ne hanno decretato il successo. Gamesurf ha avuto modo di provare in anteprima, la demo presentata in forma non giocabile durante l'evento Los Angelino, che molto ci ha fatto capire sul presente e sul possibile futuro del reame di Persia.
Prima di raccontarvi come é andata la prova, però, vogliamo spendere qualche carattere sulla trama, che pur non partendo da presupposti originalissimi, potrebbe regalare qualche passaggio interessante in funzione delle tematiche molto attuali che tratta. Il Principe, che all'inizio dell'avventura non sarà nobile, ma lo diventerà grazie alle sue gesta, dovrà liberare il suo futuro regno dalla Corruzione, un'entità misteriosa che lo sta riducendo ad un deserto inospitale. Aiutato solamente dalla bella e misteriosa Elika, il nostro eroe dovrà esplorare ogni livello di gioco a forza di salti e piroette, ripulendo tutte le location dalla corruzione ed eliminando le creature maligne che ha generato. Una fiaba ambientalista insomma, che Ubisoft Montreal ha deciso di raccontare in cell shading, una tecnica di colorazione delle texture che regala ai giochi tridimensionali un apprezzabile stile cartoon.
Dobbiamo dire che la qualità visiva raggiunta dai grafici di Ubisoft lascia davvero senza parole, é costituisce uno dei pregi più evidenti di questa produzione, che non si risparmierà nemmeno sotto il profilo delle meccaniche di gioco. Alcune particolarissime scelte di design, rendono il nuovo “Prince of Persia” il primo esempio di un nuovo modo di concepire gli action in terza persona . Se le sezioni platform non dovrebbero riservare sorprese, tutti i combattimenti che il Principe dovrà affrontare in questa nuova avventura saranno, coreografici duelli uno contro uno, o meglio due contro uno dato che il lavoro di squadra sarà una delle meccaniche più sfruttate ed importanti del gioco. Elika, non sarà mai un peso, ma un aiuto indispensabile, che semplificherà non poco le cose alla testa coronata più longeva del mondo dei videogames.
Lo scontro con il magnifico Hunter, ad esempio poteva essere portato a termine con successo solo combinando i nostri fendenti con le acrobazie della bella co protagonista che, potendo contare su abilità fuori dal comune, infliggeva parecchi danni al maligno avversario. Le caratteristiche chiave degli scontri saranno sostanzialmente la semplice profondità del sistema di combattimento e l'esasperata spettacolarizzazione delle mosse, che renderanno i confronti fluidi e veramente belli da vedere.
Abbiamo parlato di semplice profondità del sistema di combattimento, che tradotto significa un sistema di combo basato su soli tre tasti, che premuti con il giusto tempismo, o contestualmente ad alcune situazioni, determineranno esiti diversi. Il principe, in parata con il tasto “R2” potrà ad esempio decidere di menar fendenti con il “quadrato”, saltare sull'avversario con la “ics” oppure proiettare Elika in una mossa combinata con il “triangolo”. Rilasciando con il giusto tempismo la parata, si potrà infine spezzare la combo avversaria, sbilanciare il nemico e quindi contrattaccare con efficacia.
Qualora venissimo sopraffatti dall'avversario, la bella Elika ripristinerà prontamente la nostra salute, scongiurando il “game over”, che effettivamente non si verificherà in nessuna occasione, ma anche quella dell'avversario, costringendoci a ricominciare la battaglia daccapo. Un discorso analogo può essere fatto per quel che riguarda le sezioni platform, che potranno essere risolte dalle doti fisiche del principe, solo se completate da quelle metafisiche della ragazza, sempre pronta a fornirci un appiglio grazie ai suoi repentini tele trasporti. Non solo, il principe indosserà un prezioso guanto artigliato, che gli permetterà di scalare o discendere pareti verticali, percorrere lunghe distanze correndo sui muri ed afferrare con forza qualsiasi appiglio si trovi davanti, per quanto piccolo sia.
Anche in questo caso, eviteremo ogni caduta potenzialmente pericolosa grazie ad Elika, che riporterà il nostro eroe sull'ultima piattaforma visitata in assoluta sicurezza. Durante la prova non abbiamo risolto alcun puzzle, anche se diamo abbastanza per scontato che nella versione definitiva ce ne siano in abbondanza, quello che non ci aspettavamo, ed invece c'é, é l'inedita componente free roaming del gioco che, per quanto limitata, invoglierà più di un giocatore a tornare sui propri passi per esplorare zone ricche di bonus e goodies. Sotto il profilo tecnico, il nuovo “Prince of Persia” si presenta benissimo. Abbiamo già parlato della sorprendente qualità grafica del titolo Ubisoft, ma non abbiamo ancora detto qual'é il motore che l'ha resa possibile.
Trattasi dello “Scimitar Engine”, lo stesso motore alla base di “Assassin's Creed”, riveduto e corretto per la differente impostazione grafica di questo gioco. Il fatto di usare un motore proprietario e ampiamente testato, oltre a garantire ottimi risultati, ha l'indubbio vantaggio di semplificare alcune fasi dello sviluppo, che può essere portato avanti contemporaneamente su tutte le piattaforme. Proprio per sottolineare questo aspetto, la prova si é tenuta su Playstation 3, console notoriamente difficile da programmare, che ha gestito senza incertezze un codice ancora lontano dalla sua forma definitiva.
Prima di raccontarvi come é andata la prova, però, vogliamo spendere qualche carattere sulla trama, che pur non partendo da presupposti originalissimi, potrebbe regalare qualche passaggio interessante in funzione delle tematiche molto attuali che tratta. Il Principe, che all'inizio dell'avventura non sarà nobile, ma lo diventerà grazie alle sue gesta, dovrà liberare il suo futuro regno dalla Corruzione, un'entità misteriosa che lo sta riducendo ad un deserto inospitale. Aiutato solamente dalla bella e misteriosa Elika, il nostro eroe dovrà esplorare ogni livello di gioco a forza di salti e piroette, ripulendo tutte le location dalla corruzione ed eliminando le creature maligne che ha generato. Una fiaba ambientalista insomma, che Ubisoft Montreal ha deciso di raccontare in cell shading, una tecnica di colorazione delle texture che regala ai giochi tridimensionali un apprezzabile stile cartoon.
Dobbiamo dire che la qualità visiva raggiunta dai grafici di Ubisoft lascia davvero senza parole, é costituisce uno dei pregi più evidenti di questa produzione, che non si risparmierà nemmeno sotto il profilo delle meccaniche di gioco. Alcune particolarissime scelte di design, rendono il nuovo “Prince of Persia” il primo esempio di un nuovo modo di concepire gli action in terza persona . Se le sezioni platform non dovrebbero riservare sorprese, tutti i combattimenti che il Principe dovrà affrontare in questa nuova avventura saranno, coreografici duelli uno contro uno, o meglio due contro uno dato che il lavoro di squadra sarà una delle meccaniche più sfruttate ed importanti del gioco. Elika, non sarà mai un peso, ma un aiuto indispensabile, che semplificherà non poco le cose alla testa coronata più longeva del mondo dei videogames.
Lo scontro con il magnifico Hunter, ad esempio poteva essere portato a termine con successo solo combinando i nostri fendenti con le acrobazie della bella co protagonista che, potendo contare su abilità fuori dal comune, infliggeva parecchi danni al maligno avversario. Le caratteristiche chiave degli scontri saranno sostanzialmente la semplice profondità del sistema di combattimento e l'esasperata spettacolarizzazione delle mosse, che renderanno i confronti fluidi e veramente belli da vedere.
Abbiamo parlato di semplice profondità del sistema di combattimento, che tradotto significa un sistema di combo basato su soli tre tasti, che premuti con il giusto tempismo, o contestualmente ad alcune situazioni, determineranno esiti diversi. Il principe, in parata con il tasto “R2” potrà ad esempio decidere di menar fendenti con il “quadrato”, saltare sull'avversario con la “ics” oppure proiettare Elika in una mossa combinata con il “triangolo”. Rilasciando con il giusto tempismo la parata, si potrà infine spezzare la combo avversaria, sbilanciare il nemico e quindi contrattaccare con efficacia.
Qualora venissimo sopraffatti dall'avversario, la bella Elika ripristinerà prontamente la nostra salute, scongiurando il “game over”, che effettivamente non si verificherà in nessuna occasione, ma anche quella dell'avversario, costringendoci a ricominciare la battaglia daccapo. Un discorso analogo può essere fatto per quel che riguarda le sezioni platform, che potranno essere risolte dalle doti fisiche del principe, solo se completate da quelle metafisiche della ragazza, sempre pronta a fornirci un appiglio grazie ai suoi repentini tele trasporti. Non solo, il principe indosserà un prezioso guanto artigliato, che gli permetterà di scalare o discendere pareti verticali, percorrere lunghe distanze correndo sui muri ed afferrare con forza qualsiasi appiglio si trovi davanti, per quanto piccolo sia.
Anche in questo caso, eviteremo ogni caduta potenzialmente pericolosa grazie ad Elika, che riporterà il nostro eroe sull'ultima piattaforma visitata in assoluta sicurezza. Durante la prova non abbiamo risolto alcun puzzle, anche se diamo abbastanza per scontato che nella versione definitiva ce ne siano in abbondanza, quello che non ci aspettavamo, ed invece c'é, é l'inedita componente free roaming del gioco che, per quanto limitata, invoglierà più di un giocatore a tornare sui propri passi per esplorare zone ricche di bonus e goodies. Sotto il profilo tecnico, il nuovo “Prince of Persia” si presenta benissimo. Abbiamo già parlato della sorprendente qualità grafica del titolo Ubisoft, ma non abbiamo ancora detto qual'é il motore che l'ha resa possibile.
Trattasi dello “Scimitar Engine”, lo stesso motore alla base di “Assassin's Creed”, riveduto e corretto per la differente impostazione grafica di questo gioco. Il fatto di usare un motore proprietario e ampiamente testato, oltre a garantire ottimi risultati, ha l'indubbio vantaggio di semplificare alcune fasi dello sviluppo, che può essere portato avanti contemporaneamente su tutte le piattaforme. Proprio per sottolineare questo aspetto, la prova si é tenuta su Playstation 3, console notoriamente difficile da programmare, che ha gestito senza incertezze un codice ancora lontano dalla sua forma definitiva.
Prince of Persia
Prince of Persia
Molto bello questo nuovo capitolo della serie "Prince of Persia". Se sulla qualità grafica del titolo non si può discutere, le particolari scelte di design che i ragazzi di Ubisoft Montreal hanno deciso di prendere, e che ci hanno colpito positivamente durante la prova, potrebbero alimentare qualche critica. L'assenza di un effettivo "game over", in particolare, é stata interpretata da qualcuno come una concessione ai casual gamer che potrebbe rendere il gioco troppo semplice per chi ha un pò di esperienza in più. Inutile dire che non la pensiamo in questo modo, un pò perché pad alla mano il gioco ci é parso parecchio difficile, un pò perché troviamo coerente assistere ad un avventura dove il protagonista trapassa ad ogni pié sospinto. Ad ogni modo, il tempo dei giudizi é ancora molto lontano, quindi rimandiamo quasiasi considerazione a fine autunno, periodo che dovrebbe ospitare la data di pubblicazione della versione definitiva di questo promettente action in terza persona.