Princess Peach: Showtime, uno spettacolo principesco – Anteprima Switch
L’anteprima della demo dell’action 2.5D con protagonista la principessa Peach, originale nella premessa quanto semplicistico nell’esecuzione
19 anni. Tanto è trascorso dalla prima e ultima avventura con protagonista Peach, in quel Super Princess Peach per Nintendo DS. Quasi due decenni di ruoli corali o da vittima di rapimento del giorno, ma l’attesa è finalmente giunta al termine grazie a Princess Peach: Showtime, in uscita il prossimo 22 marzo su Nintendo Switch e che vede la principessa del Regno dei Funghi come unica e sola eroina.
Un’opera piuttosto inusuale rispetto al solito campionario Nintendo, un po’ action, un po’ platform, con una punta occasionale di stealth (o almeno è quanto emerge dai trailer) e una buona dose di minigiochi a condire il tutto. L’eclettico titolo funziona con solo due tasti, il cui contesto cambierà a seconda della trasformazione attiva, principale attrattiva del gioco; pensatelo quasi come un Balan Wonderland, ma fatto meglio, o un Kirby senza orrori cosmici.
La storia prende piede nel teatro Splendente, visitato da Peach e l'immancabile gruppo di Toad al seguito per assistere a uno degli spettacoli in programma, quando l’intera baracca viene presa ostaggio da una certa Uva Spina e dal suo entourage di scagnozzi mascherati, che iniziano a seminare il caos. Alla principessa l’ingrato compito di ripristinare l’ordine con i suoi nuovi poteri e l’aiuto della sua nuova alleata, Stella.
Grazie al suo fiocco magico, Peach ottiene la capacità di eseguire una piroetta in stile Super Mario Galaxy, grazie alla quale interagire con l’ambiente e gli attori del teatro in difficoltà, ma soprattutto di trasformarsi nei costumi che fanno da sfondo ai vari livelli. In questa demo avremo accesso a due scenari per due trasformazioni, quella in Spadaccina e quella in Pasticciera. La prima le fornisce una rapida combo in mischia e la possibilità di contrattaccare schivando al momento opportuno, per una formula action all’acqua di rose (più tardi ci arriveremo), la seconda invece le consentirà di creare e decorare dolci in apposite prove di abilità a tempo.
I livelli sono confezionati come il palco addobbato di uno spettacolo teatrale che scorre sotto i piedi degli attori, e l’effetto è davvero gradevole, anche se avremmo gradito qualche dissolvenza più in tema rispetto al classico schermo nero per le transizioni, così da rendere il passaggio da un’ambientazione all’altra più fluida e perseguire la magia che si tratti di unico, grande scenario, smontato e assemblato al termine di ciascun atto. Un peccato, ma ci è comunque piaciuta la realizzazione “cartacea” degli elementi di scena, sebbene l’implementazione di elementi 2D in ambienti 3D non sia pulitissima e capita di incastrarsi negli angoli (per fortuna senza ripercussioni).
Come anticipato in precedenza, la formula di gioco a due tasti è estremamente basilare e il livello di difficoltà risulta altrettanto tarato verso il basso. Ciò risulta più che mai evidente nelle sezioni con Peach Spadaccina, con nemici che non oppongono alcuna resistenza e schivate che non devono neanche essere eseguite con tempismo per avere effetto. Primo livello? Forse, infatti già nel secondo se non si opera con precisione durante i minigiochi si corre il rischio di farsi sfuggire alcune gemme (10 in ciascun livello). Gli concediamo dunque il beneficio del dubbio, anche se non ci aspettiamo miracoli considerato il semplicistico schema di controllo adottato; dipenderà tutto dalla varietà di situazioni in cui ci troveremo e dalle soluzioni con cui saranno sfruttate le (speriamo) tante trasformazioni.
Colorata e dettagliata al punto giusto la realizzazione tecnica, con una Peach che sfoggia un set notevole di animazioni da abbinare alla sua nuove voce, più profonda e variegata rispetto ai suoi soliti versetti. Buone anche le prestazioni, con caricamenti forse un po’ lunghi ma nondimeno sporadici, sia in modalità fissa che portatile. Attendiamo ora il 22 marzo per il giudizio finale su questa nuova opera made in Nintendo, che ci ha convinto dal punto di vista stilistico (con qualche remora) ma deve ancora raccontarci appieno la sua a livello prettamente ludico, intuitivo e immediato, ma potenzialmente banale senza una regia efficace. A presto per la recensione completa.