Prisoner of war


La guerra delle console è in pieno svolgimento, senza esclusione di colpi, e le armi usate sono strategie di marketing spregiudicate, dichiarazioni al limite della querela e manovre più o meno lecite. Ma poi quello che alla fine fanno pendere l'ago da una parte sono i giochi, che di fatto stabiliscono, inesorabilmente, chi vince e chi perde, quindi l'interesse primario delle aziende interessate è quello di accaparrarsi i migliori titoli, magari strappando una bella esclusiva.

In realtà questa non è una cosa semplicissima, proprio perché le software house, consce della loro primaria importanza in questo scenario, non vogliono precludersi nessuna fetta di mercato e quindi non vogliono legarsi ad una singola piattaforma. Questo destino tocca al gioco oggetto di questa preview che uscirà sul mercato a partire dal 25 Luglio per PSX2 e X-Box e seguiranno poco dopo quelle per PC.

Prisoner of War è un'interessante Mix di generi e per cui è difficile trovare una catalogazione ben precisa. Infatti troviamo elementi classici di un adventure, di uno Stealth game (alla Metal Gear Solid) ma anche di giochi più prettamente arcade.
La trama è semplice ed intrigante e ci vede impersonare i panni di Lewis Stone, un importante ufficiale alleato che durante l'ultimo conflitto mondiale viene sfortunatamente abbattuto con il suo aereo e quindi catturato dai Tedeschi che ne vogliono carpire delle informazioni, e da questo momento in poi il nostro unico scopo è quello di fuggire via.



La visuale è in terza persona ed assomiglia a quella di MGS, ma cambia in telecamera fissa nel momento in cui si entra dentro un ambiente chiuso, ma il gameplay risulta profondamente diverso rispetto al titolo Konami, questo perché non possiamo colpire nessun nemico e quindi dobbiamo focalizzare la nostra attenzione esclusivamente sull'aspetto stealth, inoltre, come dicevo in precedenza, PoW ha molti aspetti di un adventure e quindi rivestono grande importanza i dialoghi e il raggiungimento di determinati obiettivi. L'idea di fuggire dal campo di concentramento senza uccidere nessuno e stando attenti a non farsi scoprire, è decisamente interessante e finalmente originale, in un settore che come ormai sappiamo bene, non offre tante novità e quindi, ben venga un plot di questo tipo.

L'interfaccia di gioco ci è sembrata semplice ed immediata e mostra tutte le funzioni associate ai tasti del Joypad direttamente su schermo, inoltre dovremo avere a portata di mano anche la liste delle cose da fare. Quello che invece stupisce sono le azioni che può compiere il Capitano Stone, che sono veramente tante, alcune delle quali assolutamente inedite, come quella di guardare attraverso i buchi della serrature per vedere se la stanza sia occupata da presenze ostili. Inoltre molti oggetti che ci sono negli ambienti, se urtati, possono rivelare la nostra posizione, quindi si deve prestare la massima attenzione durante i movimenti.
Come ho già detto non è possibile usare armi e quindi il tasto che assume una funzione prioritaria è quello dei dialoghi, utilissimo, anzi indispensabile per comunicare con gli altri detenuti ed è questa circostanza, oltre alla particolare struttura del gioco, che fanno di PoW un adventure a tutti gli effetti.